Ricorso contro l'avviso di accertamento di redditi da lavoro dipendente per stock optionsInquadramentoLe stock options sono dei piani di azionariato popolare ai dipendenti, ossia sono piani di offerta di azioni alla generalità dei dipendenti. Purché ricorrano le condizioni di cui all'art. 51, comma 2, lett. g) TUIR, non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente il valore delle azioni offerte alla generalità dei dipendenti (c.d. stock options) per un importo non superiore complessivamente nel periodo d'imposta ad € 2.065,83. FormulaON. CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI .... RICORSO GIURISDIZIONALE CON ISTANZA DI RECLAMO E MEDIAZIONE (e contestuale) ISTANZA DI TRATTAZIONE IN PUBBLICA UDIENZA Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., ed elettivamente domiciliato in .... ( ....), alla via ...., ...., presso lo studio dell'Avv. .... (C.F. ....), che lo rappresenta e difende in virtù di procura speciale in allegato al presente atto, PROPONE RICORSO 1 avverso l'avviso di accertamento n. ...., notificato in data ...., NEI CONFRONTI dell'Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di ...., in persona del rappresentante legale pro-tempore, con sede in .... ( ....), alla via ...., n. ..... FATTO In data .... al ricorrente veniva notificato l'avviso di accertamento n. ...., con il quale l'Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di .... accertava redditi di capitale non dichiarati per l'anno ..... Il suddetto avviso di accertamento è stato adottato dall'Agenzia delle Entrate sul presupposto dell'esistenza di redditi non dichiarati da parte dell'odierno ricorrente, proveniente da capitali detenuti all'estero. L'atto impositivo trae origine da un controllo effettuato dall'Agenzia delle dogane all'esito del quale sarebbe emersa l'esistenza di una disponibilità valutaria all'estero, confermata da successive indagini bancarie. L'odierno ricorrente propone opposizione contro il predetto avviso di accertamento per i motivi di seguito esplicitati. DIRITTO L'assunto dell'Agenzia delle Entrate è completamente errato. Come si evince dalla documentazione che si produce ( ....) gli importi incassati a titolo di stock option (estere) per l'anno .... sono stati regolarmente dichiarati come provenienti dall'estero ed assoggettati a tassazione in conformità alle vigenti disposizioni normative. Sussiste perfetta corrispondenza tra le somme acquisite all'estero e quelle dichiarate. Il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate è da ritenersi, pertanto, alla luce di quanto testé esposto, illegittimo. Per quanto espresso, così si CONCLUDE Piaccia all'On.le Corte di giustizia tributaria di primo grado, contrariis reiectis, in accoglimento del ricorso e per i motivi esposti: – dichiarare l'illegittimità dell'avviso di accertamento n. ...., notificato in data ....; – condannare l'Ufficio resistente al pagamento delle spese processuali. ISTANZA DI DISCUSSIONE IN PUBBLICA UDIENZA Si chiede, altresì, ai sensi e per gli effetti dell'art. 33, comma 1, d.lgs. n. 546/1992, che il presente ricorso venga discusso in pubblica udienza. Costituendosi in giudizio il ricorrente deposita: 1) copia dell'avviso di accertamento n. ...., notificato in data .... dall'Ufficio di ....; 2) ..... ISTANZA DI SOSPENSIONE Nel caso qui in giudizio sussistono i presupposti per la sospensione degli effetti dell'atto impugnato. Più in dettaglio: il fumus boni iuris (esistenza dei fondati motivi) si confida emerga con sufficiente chiarezza dalla lettura del ricorso; il periculum in mora (danno grave ed irreparabile per il contribuente) deriva da .... Pertanto, CHIEDE che l'On. Corte di giustizia tributaria di primo grado adita Voglia disporre la sospensione dell'impugnato provvedimento e di ogni altro atto presupposto, connesso e/o consequenziale. Il sottoscritto procuratore, ai sensi dell'art. 14 del d.P.R. n. 115/2002 e successive modifiche dichiara che il valore del presente procedimento è pari ad € ...., ragion per cui è dovuto un contributo unificato nella misura di € ..... Dichiara, altresì, di voler ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento presso il proprio numero di fax ( ....) o indirizzo di posta elettronica certificata ( ....). La presente copia, di cui si attesta la conformità all'originale notificato all'Agenzia delle Entrate di ...., sarà depositata presso la Corte di giustizia tributaria di primo grado di .... completa con gli allegati, tenuto conto dell'istanza ex art. 17-bis d.lgs. n. 546/1992, appresso formulata. Luogo e data .... Firma Difensore .... ISTANZA ai sensi dell'art. 17-bis del d.lgs. n. 546/1992 Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., ed elettivamente domiciliato in .... ( ....), alla via ...., ...., come in epigrafe rappresentato, domiciliato e difeso, sulla base dei fatti e dei motivi sopra evidenziati CHIEDE che l'Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di ...., in alternativa al deposito del ricorso che precede presso la Corte di giustizia tributaria di primo grado, accolga in via amministrativa le richieste nel medesimo ricorso formulate. Comunica in ogni caso la sua disponibilità a valutare in contraddittorio la mediazione della controversia. Per l'invito al contraddittorio, le comunicazioni e le notificazioni relative al presente procedimento, si indicano uno o più dei seguenti recapiti: – Studio ...., sito in .... ( ....), alla via ...., ....; – P.E.C. ....; – telefono ....; – fax ....; – posta elettronica ordinaria: ..... Con osservanza. Luogo e data .... Firma Difensore .... PROCURA SPECIALE Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., delega a rappresentarlo e a difenderlo – nel procedimento da attivare nei confronti dell'Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di ...., in ogni sua fase, stato e grado, l'Avv. ...., conferendogli con ogni facoltà di legge, incluse quelle di proporre reclamo e di mediare ai sensi dell'art. 17-bis del d.lgs. n. 546/1992, trattare, comporre, conciliare, transigere, rinunciare agli atti e accettare rinunzie, farsi sostituire, ed elegge domicilio, anche per le notificazioni relative al procedimento di reclamo e mediazione, presso il suo studio sito in .... ( ....), alla via ...., ..... Dichiara, inoltre, di aver ricevuto tutte le informazioni previste dagli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003, nonché dal Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, e presta il proprio consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito. Luogo e data .... Firma Mandante .... Autentica della Firma .... [1] [1]Il ricorso deve altresì indicare il valore della lite e contenere la procura a un difensore o a un soggetto abilitato all'assistenza tecnica (obbligatoria quando il valore della controversia supera 3.000,00 € a partire dal 1° gennaio 2016, con l'obbligo anche di indicare la categoria di appartenenza del difensore ai sensi dell'art. 12 d.lgs. n. 546/1992, che consenta al giudice la liquidazione delle spese di lite secondo la tariffa professionale). Il difensore, o il ricorrente in caso di valore della controversia inferiore a 3.000,00 €, deve sottoscrivere sia l'originale sia le copie destinate alle controparti. L'art. 47 d.lgs. n. 546/1992 riconosce, inoltre, al ricorrente la possibilità di chiedere alla Corte di giustizia tributaria di primo grado competente la sospensione dell'esecuzione dell'atto impugnato, con istanza inserita nel ricorso o formulata con atto separato, debitamente notificato alle altre parti e depositato in segreteria. La sospensione può essere anche parziale e subordinata alla prestazione della garanzia di cui all'art. 69, comma 2 d.lgs. n. 546/1992. CommentoLe stock options sono dei piani di azionariato popolare ai dipendenti, ossia sono piani di offerta di azioni alla generalità dei dipendenti. I piani di stock option costituiscono uno strumento di incentivazione retributiva e di fidelizzazione della forza lavoro beneficiaria (dipendenti o amministratori) ritenuta strategicamente importante per l'azienda. Attraverso l'assegnazione di stock option, la società offre ad un dipendente il diritto (opzione) ad acquistare un proprio pacchetto azionario – o di altra società facente parte dello stesso gruppo – in un arco temporale futuro prestabilito e ad un prezzo predeterminato, solitamente pari al valore delle azioni all'atto dell'offerta stessa. In un piano di stock option possono pertanto essere distinti i seguenti momenti fondamentali: • il granting, c.d. diritto di opzione, ovvero il momento in cui il beneficiario riceve un diritto a divenire azionista della società datrice di lavoro o di altra società appartenente al medesimo gruppo. In questo momento viene anche il fissato il c.d. strike price, ovvero il prezzo di esercizio; • il vesting period, ovvero il periodo di maturazione intercorrente dall'offerta dell'opzione al termine iniziale per la sua esercitabilità, la quale, a sua volta, può essere diluita nel tempo; • l'exercising, cioè la data in cui viene effettivamente esercitato il diritto di opzione e quindi l'azione viene effettivamente acquisita alle condizioni fissate nella fase del granting. Questa è la struttura base di un piano di stock option, che dovrà poi essere disciplinato nei particolari dallo specifico Regolamento che le società sono tenute a perfezionare ed approvare per definire le specifiche condizioni, quali ad esempio: • la possibile o meno cedibilità delle opzioni; • il subordinare l'esercizio delle opzioni al raggiungimento di determinate performance (individuali o aziendali); • la previsione di un periodo massimo di vita del piano allo scadere del quale le opzioni maturate e non esercitate decadono; • la limitazione all'esercizio delle opzioni in caso di cessazione del rapporto di lavoro. Dal punto di vista fiscale, le stock option, dopo l'abrogazione del regime di favore esistente fino a giugno 2008, sono da considerare a tutti gli effetti come i fringe benefit. Nella prima fase di attribuzione del diritto (granting) non si manifesta alcun fenomeno imponibile, mentre nel momento in cui esercita il diritto il beneficiario pagherà di regola un prezzo (strike price) inferiore al valore in quel momento del titolo sottostante. Poiché il beneficio deriva dalla condizioni di lavoratore subordinato (o assimilato nel caso di amministratori), deve essere considerato a tutti gli effetti come reddito di lavoro dipendente, per il principio di onnicomprensività secondo cui tutte le somme e i valori che il dipendente riceve in relazione al rapporto di lavoro, costituiscono reddito di lavoro dipendente (art. 51 d.P.R. n. 917/1986TUIR). Pertanto, quando il dipendente riceve azioni a fronte della partecipazione ad un piano di stock option, la differenza tra il valore normale dei titoli al momento dell'esercizio dell'opzione ed il prezzo pagato dal lavoratore (strike price), si configura come reddito di lavoro dipendente, da assoggettare alla normale tassazione Irpef. La qualificazione come reddito di lavoro dipendente, tuttavia, in deroga al principio di armonizzazione delle basi imponibili fiscale e contributiva, per esplicita previsione normativa (art. 82, comma 24-bis, d.l. n. 112/2008) non comporta la concorrenza dello stesso alla formazione dell'imponibile contributivo, ed è pertanto esentato da contribuzione. Una volta esercitato il diritto di opzione, il nuovo azionista/beneficiario verrà tassato secondo le regole generali sia per quanto riguarda l'eventuale percezione di dividendi durante il periodo di possesso del titolo che per quanto riguarda la tassazione dell'eventuale plusvalenza realizzata all'atto di cessione del titolo stesso. Si precisa che, ai sensi del comma 2, lettera g) della disposizione normativa testé richiamata (art. 51 TUIR), non concorrono a formare il reddito il valore delle azioni offerte alla generalità dei dipendenti per un importo non superiore complessivamente nel periodo di imposta a lire 4 milioni (€ 2.065,83), a condizione che non siano riacquistate dalla società emittente o dal datore di lavoro o comunque cedute prima che siano trascorsi almeno tre anni dalla percezione; qualora le azioni siano cedute prima del predetto termine, l'importo che non ha concorso a formare il redito al momento dell'acquisto è assoggettato a tassazione nel periodo d'imposta in cui avviene la cessione. |