Memoria di costituzione nel giudizio di impugnazione contro l'avviso di accertamento di redditi da lavoro dipendente con computo dell'indennità integrativa speciale

Nicola Graziano

Inquadramento

L'indennità integrativa del reddito, in quanto componente del reddito da lavoro dipendente, è assoggettata ad IRPEF.

Formula

CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI ...

Ricorso n. ... / ...

MEMORIA DI COSTITUZIONE

PER

L'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di ... , con sede in ... ( ... ), alla via ... , ... , C.F. ... , in persona del legale rappresentante pro tempore, Dott. ... , con il patrocinio dell'avvocatura dello Stato, nella persona dell'Avv. ... ,

-opposta-

CONTRO

il Sig. ... , nato a ... ( ... ) il ... , C.F. ... , residente in ... ( ... ), alla via ... , ... , ed elettivamente domiciliato in ... , alla via ... , ... , presso lo studio dell'Avv. ... , che lo rappresenta e difende.

-opponente-

FATTO

In data ... . l'opponente presentava ricorso avverso l'avviso di accertamento n. ... , notificato il ... , con il quale l'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di ... accertava un maggior imponibile in virtù della percezione della cosiddetta indennità integrativa speciale.

Il ricorrente, nel ricorso proposto, ha dedotto che l'indennità integrativa speciale ha natura non retributiva, desumibile dalla computabilità ai fini pensionistici, previdenziali ed assistenziali, ed ha concluso, pertanto, per la declaratoria di illegittimità del predetto avviso di accertamento e per la condanna dell'Ufficio al pagamento delle spese processuali.

Con il presente atto, l'Agenzia delle Entrate, come in epigrafe rappresentata, domiciliata e difesa, intende sottoporre all'attenzione dell'Ill.ma Corte di giustizia tributaria di primo grado la totale infondatezza del proposto ricorso poiché l'indennità integrativa speciale, come precisato dalla giurisprudenza di legittimità in più occasioni, ha natura retributiva e concorre a formare il reddito del lavoratore dipendente.

Tanto ritenuto,

CHIEDE

all'Ill.ma Corte di giustizia tributaria adita di dichiarare l'inammissibilità e/o l l'infondatezza del ricorso proposto dal Sig. ... , alla stregua dei motivi sopra esposti.

Con vittoria di spese e competenze di lite.

Si depositano i seguenti documenti:

1. ... ;

2. ... ;

3. ... ;

4. ... .

(eventuale)

Istanza di partecipazione all’udienza attraverso collegamento da remoto

Ai sensi dell’articolo 16, comma 4, del Decreto Legge 23.10.2018, n. 119, convertito, con modificazioni, dalla Legge 17 dicembre 2018, n. 136, e successivamente sostituto dall’articolo 135, comma 2, del Decreto Legge 19.05.2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla Legge 17.07.2020, n. 77, si formula

Istanza

per la partecipazione all’udienza di cui all’articolo 34 del Decreto Legislativo 31.12.1992, n. 546 a distanza, mediante collegamento audiovisivo da remoto.

«»

Il difensore dichiara di voler ricevere le comunicazioni e le notificazioni inerenti il procedimento presso il seguente numero di fax _______. e/o presso l’indirizzo di posta elettronica certificata _______.

 

Luogo e data, ______________

Firma Difensore ________________

 

Commento

Costituisce orientamento giurisprudenziale orami consolidato quello secondo il quale «l'indennità integrativa speciale, in quanto componente del reddito da lavoro dipendente, è assoggettata all'Irpef, atteso che, che, ai sensi dell'art. 48 del d.P.R. n. 597/1973, detto reddito è costituito da tutti i compensi ed emolumenti, comunque denominati, percepiti nel periodo d'imposta in dipendenza del lavoro prestato sotto qualsiasi forma a qualsiasi titolo, anche di liberalità, mentre, per contro, l'esenzione prevista dall'art. 1, lett. e) della l. n. 324/1959, è stata abrogata dall'art. 42 del d.P.R. n. 601/1973.

Dunque, la predetta indennità, avendo natura retributiva e concorrendo a formare il reddito del lavoratore dipendente, è assoggettata ad IRPEF, anche se compensativa di una diminuzione del valore reale del reddito, per effetto della svalutazione monetaria, e perciò assimilabile ad una forma di sussidio.

L'assunto muove sostanzialmente dalla considerazione che la nozione di reddito emergente dall'art. 48 del d.P.R. n. 597/1973 assume caratteri così ampi da consentire di affermare che il reddito da lavoro dipendente è costituito da tutti i compensi ed emolumenti comunque determinati, percepiti nel periodo d'imposta in dipendenza del lavoro prestato. Se così è, allora, non è difficile notare come il legislatore abbia inteso dare una determinazione ampia, tendenzialmente omnicomprensiva, del reddito imponibile, la quale non poteva non ripercuotersi direttamente sul vecchio regime delle esenzioni ed agevolazioni tributarie. Tra tali compensi ed emolumenti rientrano, pertanto, anche le somme che hanno lo scopo di compensare la svalutazione monetaria e che perciò mirano a far coincidere il valore nominale ed il valore effettivo della remunerazione, soggetta quindi all'imposizione qualora non sia per esse prevista una specifica esenzione.

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