Ricorso contro l'avviso di accertamento per erronea determinazione della plusvalenza tassabile nell'ipotesi di cessione di immobileInquadramentoPer la tassazione delle plusvalenze realizzate con il trasferimento di immobili le norme di riferimento sono rappresentate dall'art. 67, comma 1, lett. b) d.P.R. n. 917/1986 (TUIR) e dall'art. 68, comma 1, del medesimo testo normativo. FormulaON. CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI .... RICORSO GIURISDIZIONALE CON ISTANZA DI RECLAMO E MEDIAZIONE (e contestuale) ISTANZA DI TRATTAZIONE IN PUBBLICA UDIENZA Il Sig. ...., nato a ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., ed elettivamente domiciliato in .... ( ....), alla via ...., ...., presso lo studio dell'Avv. .... (C.F. ....), che la rappresenta e difende in virtù di procura speciale in allegato al presente atto, PROPONE RICORSO 1 avverso l'avviso di accertamento n. ...., notificato in data ...., NEI CONFRONTI dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di ...., in persona del rappresentante legale pro tempore, con sede in .... ( ....), alla via ...., n. ..... FATTO In data .... al ricorrente veniva notificato l'avviso di accertamento n .... ai fini del recupero degli importi riguardanti la tassazione della plusvalenza realizzata con la vendita – avvenuta il .... a rogito del notaio .... – dell'immobile sito in .... ( ....), alla via ...., ...., identificato in catasto con i seguenti dati ..... L'odierno ricorrente propone opposizione contro il predetto avviso di accertamento per i motivi di seguito esplicitati. DIRITTO La pretesa dell'Agenzia delle Entrate è completamente infondata. L'Agenzia delle Entrate non ha considerato che l'unità immobiliare oggetto di cessione è stata per la maggior parte del periodo intercorso tra l'acquisto e la cessione adibita ad abitazione principale dell'odierno opponente, come risulta dai documenti che si producono, con conseguente esonero da tassazione. Per quanto espresso, così si CONCLUDE Piaccia all'On.le Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado , contrariis reiectis, in accoglimento del ricorso e per i motivi esposti: – dichiarare l'illegittimità dell'avviso di accertamento n. ...., notificato in data ....; – condannare l'Ufficio resistente al pagamento delle spese processuali. ISTANZA DI DISCUSSIONE IN PUBBLICA UDIENZA Si chiede, altresì, ai sensi e per gli effetti dell'art. 33, comma 1, d.lgs. n. 546/1992, che il presente ricorso venga discusso in pubblica udienza. Costituendosi in giudizio il ricorrente deposita: 1) copia dell'avviso di accertamento n. ...., notificato in data .... dall'Ufficio di ....; 2) ..... ISTANZA DI SOSPENSIONE Nel caso qui in giudizio sussistono i presupposti per la sospensione degli effetti dell'atto impugnato. Più in dettaglio: il fumus boni iuris (esistenza dei fondati motivi) si confida emerga con sufficiente chiarezza dalla lettura del ricorso; il periculum in mora (danno grave ed irreparabile per il contribuente) deriva da ..... Pertanto, CHIEDE che l'On. Corte tributaria adita Voglia disporre la sospensione dell'impugnato provvedimento e di ogni altro atto presupposto, connesso e/o consequenziale. Il sottoscritto procuratore, ai sensi dell'art. 14 del d.P.R. n. 115/2002 e successive modifiche dichiara che il valore del presente procedimento è pari ad € ...., ragion per cui è dovuto un contributo unificato nella misura di € .... Dichiara, altresì, di voler ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento presso il proprio numero di fax ( ....) o indirizzo di posta elettronica certificata ( ....). La presente copia, di cui si attesta la conformità all'originale notificato all'Agenzia delle Entrate di ...., sarà depositata presso la Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado di .... completa con gli allegati, tenuto conto dell'istanza ex art. 17-bis d.lgs. n. 546/1992, appresso formulata. Luogo e data .... Firma Difensore .... ISTANZA ai sensi dell'art. 17-bis del d.lgs. n. 546/1992 Il Sig. ...., nato a ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., come in epigrafe rappresento, domiciliato e difeso, sulla base dei fatti e dei motivi sopra evidenziati CHIEDE che l'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di ...., in alternativa al deposito del ricorso che precede presso la Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado , accolga in via amministrativa le richieste nel medesimo ricorso formulate. Comunica in ogni caso la sua disponibilità a valutare in contraddittorio la mediazione della controversia. Per l'invito al contraddittorio, le comunicazioni e le notificazioni relative al presente procedimento, si indicano uno o più dei seguenti recapiti: – Studio ...., sito in .... ( ....), alla via ...., ....; – P.E.C. ....; – telefono ....; – fax ....; – posta elettronica ordinaria: .... Con osservanza. Luogo e data .... Firma Difensore .... PROCURA SPECIALE Il Sig. ...., nato a ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., delega a rappresentarlo e a difenderlo – nel procedimento da attivare nei confronti dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di ...., in ogni sua fase, stato e grado, l'Avv. ...., conferendogli con ogni facoltà di legge, incluse quelle di proporre reclamo e di mediare ai sensi dell'art. 17-bis del d.lgs. n. 546/1992, trattare, comporre, conciliare, transigere, rinunciare agli atti e accettare rinunzie, farsi sostituire, ed elegge domicilio, anche per le notificazioni relative al procedimento di reclamo e mediazione, presso il suo studio sito in .... ( ....), alla via ..... Dichiara, inoltre, di aver ricevuto tutte le informazioni previste dagli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003, nonché dal Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, e presta il proprio consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito. Luogo e data .... Firma Mandante .... Autentica della Firma .... [1] [1]Il ricorso deve altresì indicare il valore della lite e contenere la procura a un difensore o a un soggetto abilitato all'assistenza tecnica (obbligatoria quando il valore della controversia supera 3.000,00 € a partire dal 1° gennaio 2016, con l'obbligo anche di indicare la categoria di appartenenza del difensore ai sensi dell'art. 12 d.lgs. n. 546/1992, che consenta al giudice la liquidazione delle spese di lite secondo la tariffa professionale). Il difensore, o il ricorrente in caso di valore della controversia inferiore a 3.000,00 €, deve sottoscrivere sia l'originale sia le copie destinate alle controparti. L'art. 47 d.lgs. n. 546/1992 riconosce, inoltre, al ricorrente la possibilità di chiedere allaCorte di Giustizia Tributaria di Primo Grado competente la sospensione dell'esecuzione dell'atto impugnato, con istanza inserita nel ricorso o formulata con atto separato, debitamente notificato alle altre parti e depositato in segreteria. La sospensione può essere anche parziale e subordinata alla prestazione della garanzia di cui all'art. 69, comma 2 d.lgs. n. 546/1992. CommentoPer la tassazione delle plusvalenze realizzate con il trasferimento di immobili la norma di riferimento è rappresentata dall'art. 67, comma 1, lett. b), d.P.R. n. 917/1986 (TUIR), il quale stabilisce che sono redditi diversi, se non costituiscono redditi di capitale ovvero se non sono conseguiti nell'esercizio di arti e professioni o di imprese commerciali o da società in nome collettivo e in accomandita semplice, né in relazione alla qualità di lavoratore dipendente, «le plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo oneroso di beni immobili acquistati o costruiti da non più di cinque anni, esclusi quelli acquisiti per successione e le unità immobiliari urbane che per la maggior parte del periodo intercorso tra l'acquisto o la costruzione e la cessione sono state adibite ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari, nonché, in ogni caso, le plusvalenze realizzate a seguito di cessioni a titolo oneroso di terreni suscettibili di utilizzazione edificatoria secondo gli strumenti urbanistici vigenti al momento della cessione. In caso di cessione a titolo oneroso di immobili ricevuti per donazione, il predetto periodo di cinque anni decorre dalla data di acquisto da parte del donante». La plusvalenza da cessione di immobili è soggetta, dunque, per chi la realizza, a tassazione. La plusvalenza da cessione di immobili è tassata solo se derivante da un mero fine speculativo. Affinché si realizzi l'ipotesi di una plusvalenza tassabile ai sensi dell'art. 67 d.P.R. n. 917/1986 è necessario, invero, che: • si tratti di immobili ceduti a titolo oneroso prima di cinque anni dal momento dell'acquisto o della costruzione; • non si tratti di beni acquisiti per successione; • non si tratti di unità immobiliari urbane che per la maggior parte del periodo intercorso tra l'acquisto o la costruzione e la cessione sono state adibite ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari. L'art. 37, comma 38 d.l. n. 223/2006 ha modificato la disposizione normativa in esame, la quale, nella sua attuale formulazione, assoggetta a tassazione anche le plusvalenze realizzate con la cessione a titolo oneroso di beni immobili ricevuti per donazione, con la precisazione che, in tale ipotesi, il predetto periodo di cinque anni decorre dalla data di acquisto da parte del donante. Nel caso di immobili costruiti, per il computo del quinquennio utile per evitare la tassazione è necessario individuare il momento iniziale del possesso. L'Amministrazione Finanziaria con la R.M. 231/E/2008 ha precisato che, in caso di fabbricati in costruzione, il decorso del periodo quinquennale agli effetti del citato art. 67 decorra dal momento in cui l'immobile è stato realizzato. Tale momento coincide con quello in cui l'immobile è idoneo ad espletare la sua funzione ovvero ad essere destinato al consumo. Il successivo art. 68 d.P.R. n. 917/1986 precisa che le plusvalenze di cui all'art. 67, comma 1 lett. a) e b), e quindi anche quelle in esame, sono costituite dalla differenza tra i corrispettivi percepiti nel periodo di imposta e il prezzo di acquisto o il costo di costruzione del bene ceduto, aumentato di ogni altro costo inerente al bene medesimo. Per gli immobili di cui all'art. 67, comma 1 lett. b) acquisiti per donazione, si assume come prezzo di acquisto o costo di costruzione quello sostenuto dal donante. La plusvalenza da cessione di immobili confluisce nel reddito complessivo e si cumula agli altri redditi imponibili IRPEF (redditi da lavoro dipendente, pensione, etc.). La plusvalenza deve essere tassata secondo le aliquote previste per i vari scaglioni di reddito IRPEF. Tuttavia, al momento della cessione, in sede di atto notarile, alla plusvalenza da cessione di immobili può essere applicata un'imposta sostitutiva del 20%. Questo tipo di tassazione è alternativo alla tassazione ordinaria IRPEF indicata sopra. |