Ricorso contro l'avviso di accertamento IRES per mancato riconoscimento di agevolazioni

Nicola Graziano

Inquadramento

Con la l. n. 12/2019, di conversione, con modificazioni, del d.l. n. 135/2018 (cd. «Decreto Semplificazioni»), è stata, per così dire, ripristinata l'aliquota IRES al 12%, precedentemente eliminata dalla l. n. 145/2018 (Legge di Bilancio 2019).

Formula

ON. CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI ....

RICORSO GIURISDIZIONALE CON ISTANZA DI RECLAMO E MEDIAZIONE

(e contestuale)

ISTANZA DI TRATTAZIONE IN PUBBLICA UDIENZA

La società ...., con sede legale in .... ( ....), alla via ...., ...., P.IVA ...., in persona del legale rappresentante pro tempore, Sig. ...., elettivamente domiciliato in .... ( ....), alla via ...., ...., presso lo studio dell'avv. .... (C.F. ....), che la rappresenta e difende in virtù di procura speciale in allegato al presente atto,

PROPONE RICORSO 1

avverso l'avviso di accertamento n. ...., notificato in data ....,

NEI CONFRONTI

dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di ...., in persona del rappresentante legale pro tempore, con sede in .... ( ....), alla via ...., n. .....

FATTO

In data .... alla ricorrente, società privata che gestisce, in regime di accreditamento, una casa di cura convenzionata, veniva notificato l'avviso di accertamento n. ...., con il qual veniva accertato il mancato versamento dell'IRES - per l'anno .... – nella misura ordinaria.

L'odierna ricorrente propone opposizione contro il predetto avviso di accertamento per i motivi di seguito esplicitati.

DIRITTO

La pretesa dell'Agenzia delle Entrate è completamente infondata. Essa infatti si fonda sull'errato presupposto che un ente privato di natura commerciale che, come la società ricorrente, gestisce una casa di cura e sia convenzionata, ai sensi della l. n. 833/1978, art. 43, con una ASL, non rientri tra gli “enti ospedalieri” che godono dell'agevolazione tributaria.

Per quanto espresso, così si

CONCLUDE

Piaccia all'On.le Corte di giustizia tributaria di primo grado, contrariis reiectis, in accoglimento del ricorso e per i motivi esposti:

– dichiarare l'illegittimità dell'avviso di accertamento n. ...., notificato in data ....;

– condannare l'Ufficio resistente al pagamento delle spese processuali.

ISTANZA DI DISCUSSIONE IN PUBBLICA UDIENZA

Si chiede, altresì, ai sensi e per gli effetti dell'art. 33, comma 1, d.lgs. n. 546/1992, che il presente ricorso venga discusso in pubblica udienza.

Costituendosi in giudizio la ricorrente deposita:

1) copia dell'avviso di accertamento n. ...., notificato in data .... dall'Ufficio di ....;

2) .....

ISTANZA DI SOSPENSIONE

Nel caso qui in giudizio sussistono i presupposti per la sospensione degli effetti dell'atto impugnato.

Più in dettaglio:

il fumus boni iuris (esistenza dei fondati motivi) si confida emerga con sufficiente chiarezza dalla lettura del ricorso;

il periculum in mora (danno grave ed irreparabile per il contribuente) deriva da .....

Pertanto,

CHIEDE

che l'On. Corte di giustizia tributaria adita Voglia disporre la sospensione dell'impugnato provvedimento e di ogni altro atto presupposto, connesso e/o consequenziale.

Il sottoscritto procuratore, ai sensi dell'art. 14 del d.P.R. n. 115/2002 e successive modifiche dichiara che il valore del presente procedimento è pari ad € ...., ragion per cui è dovuto un contributo unificato nella misura di € ....

Dichiara, altresì, di voler ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento presso il proprio numero di fax ( ....) o indirizzo di posta elettronica certificata ( ....).

La presente copia, di cui si attesta la conformità all'originale notificato all'Agenzia delle Entrate di ...., sarà depositata presso la Corte di giustizia tributaria di primo grado di .... completa con gli allegati, tenuto conto dell'istanza ex art. 17-bis d.lgs. n. 546/1992, appresso formulata.

Luogo e data ....

Firma del Difensore ....

ISTANZA

ai sensi dell'art. 17-BIS DEL D.LGS. N. 546/1992

La società ...., con sede legale in .... ( ....), alla via ...., ....., P.IVA ...., come in epigrafe rappresentata, domiciliata e difesa, sulla base dei fatti e dei motivi sopra evidenziati

CHIEDE

che l'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di ...., in alternativa al deposito del ricorso che precede presso la Corte di giustizia tributaria di primo grado, accolga in via amministrativa le richieste nel medesimo ricorso formulate.

Comunica in ogni caso la sua disponibilità a valutare in contraddittorio la mediazione della controversia.

Per l'invito al contraddittorio, le comunicazioni e le notificazioni relative al presente procedimento, si indicano uno o più dei seguenti recapiti:

– Studio ...., sito in .... ( ....), alla via ...., ....;

– P.E.C. ....;

– telefono ....;

– fax ....;

– posta elettronica ordinaria: .....

Con osservanza.

Luogo e data ....

Firma Difensore ....

PROCURA SPECIALE

La società ...., con sede legale in .... ( ....), alla via ...., ...., P.IVA ...., delega a rappresentarla e a difenderla – nel procedimento da attivare nei confronti dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di ...., in ogni sua fase, stato e grado, l'Avv. ....., conferendogli con ogni facoltà di legge, incluse quelle di proporre reclamo e di mediare ai sensi dell'art. 17-bis del d.lgs. n. 546/1992, trattare, comporre, conciliare, transigere, rinunciare agli atti e accettare rinunzie, farsi sostituire, ed elegge domicilio, anche per le notificazioni relative al procedimento di reclamo e mediazione, presso il suo studio sito in .... ( ....), alla via ...., .....

Dichiara, inoltre, di aver ricevuto tutte le informazioni previste dagli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003, nonché dal Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, e presta il proprio consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito.

Luogo e data ....

Firma Mandante ....

Autentica della Firma ....

[1] [1]Il ricorso deve altresì indicare il valore della lite e contenere la procura a un difensore o a un soggetto abilitato all'assistenza tecnica (obbligatoria quando il valore della controversia supera 3.000,00 € a partire dal 1° gennaio 2016, con l'obbligo anche di indicare la categoria di appartenenza del difensore ai sensi dell'art. 12 d.lgs. n. 546/1992, che consenta al giudice la liquidazione delle spese di lite secondo la tariffa professionale). Il difensore, o il ricorrente in caso di valore della controversia inferiore a 3.000,00 €, deve sottoscrivere sia l'originale sia le copie destinate alle controparti. L'art. 47 d.lgs. n. 546/1992 riconosce, inoltre, al ricorrente la possibilità di chiedere alla Corte di giustizia tributaria di primo grado competente la sospensione dell'esecuzione dell'atto impugnato, con istanza inserita nel ricorso o formulata con atto separato, debitamente notificato alle altre parti e depositato in segreteria. La sospensione può essere anche parziale e subordinata alla prestazione della garanzia di cui all'art. 69, comma 2 d.lgs. n. 546/1992.

Commento

L'art. 1, comma 51, l. n. 145/2018 (legge di Bilancio 2019), ha abrogato, a decorrere dal 1° gennaio 2019, l'art. 6 d.P.R. n. 601/1973, il quale prevedeva la riduzione alla metà dell'imposta sul reddito delle persone giuridiche in alcune ipotesi tassative. Precisamente la riduzione riguardava:

a) enti e istituti di assistenza sociale, società di mutuo soccorso, enti ospedalieri, enti di assistenza e beneficenza;

b) istituti di istruzione e istituti di studio e sperimentazione di interesse generale che non hanno fine di lucro, corpi scientifici, accademie, fondazioni e associazioni storiche, letterarie, scientifiche, di esperienze e ricerche aventi scopi esclusivamente culturali;

c) enti il cui fine è equiparato per legge ai fini di beneficenza o di istruzione;

c-bis) istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati, e loro consorzi nonché enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti Istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione dell'Unione europea in materia di in house providing e che siano costituiti e operanti alla data del 31 dicembre 2013.

L'abrogazione della citata disposizione normativa ha comportato l'inevitabile raddoppio dell'imponibile ai fine IRES (dal 12% al 24%).

Con la l. n. 12/2019, di conversione, con modificazioni, del d.l. n. 135/2018 (c.d. «Decreto Semplificazioni»), è stata, per così dire, ripristinata l'aliquota IRES al 12%, eliminata, come già detto, dalla legge di Bilancio 2019.

In particolare, all'art. 1 del d.l. n. 135/2018 è stato aggiunto, dopo il comma 8, il comma 8-bis, il quale, alla lett. b), prevede la sostituzione del comma 52 nei seguenti termini: «la disposizione di cui al comma 51 si applica a decorrere dal periodo di imposta di prima applicazione del regime agevolato di cui al comma 52-bis».

In buona sostanza, è stata ripristina, per gli enti no profit, l'aliquota agevolata, ma fino all'adozione, attraverso interventi legislativi, di misure specifiche per gli enti che realizzano finalità sociali con modalità non commerciali, e da armonizzare con la riforma del Terzo settore.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario