Memoria di costituzione nel giudizio di impugnazione dell'avviso di accertamento in materia di IRAP da parte del medico

Carlo Buonauro

Inquadramento

Presupposto dell'imposta, il cui periodo coincide con quello valevole ai fini delle imposte sui redditi, è l'esercizio abituale, nel territorio delle regioni, di attività autonomamente organizzate dirette alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi. L'attività esercitata dalle società e dagli enti, compresi gli organi e le amministrazioni dello Stato, costituisce in ogni caso presupposto d'imposta.

Il tributo si applica agli esercenti attività d'impresa e lavoro autonomo, operanti sia in forma individuale che associata, agli enti non commerciali privati nonché alle amministrazioni ed enti pubblici.

L'art. 2 del d.lgs. n. 446/1997 indica come presupposto oggettivo dell'Irap l'abituale esercizio dell'attività autonomamente organizzata, volta alla produzione, scambio o prestazione di beni o servizi; mentre il successivo articolo 3 del medesimo decreto indica, dal punto di vista soggettivo, tutti i soggetti passivi dell'Irap, tra i quali si affermano le persone fisiche esercenti arti o professioni di cui all'art. 49 del d.P.R. n. 917/1986.

Sempre con riguardo al presupposto dell'Irap, il requisito dell'autonoma organizzazione - previsto dal d.lgs. n. 446/1997, art. 2 - il cui accertamento spetta al giudice di merito ed è insindacabile in sede di legittimità se congruamente motivato, ricorre quando il contribuente: a) sia, sotto qualsiasi forma, il responsabile dell'organizzazione e non sia, quindi, inserito in strutture organizzative riferibili ad altrui responsabilità ed interesse; b) impieghi beni strumentali eccedenti, secondo l'id quod plerumque accidit, il minimo indispensabile per l'esercizio dell'attività in assenza di organizzazione, oppure si avvalga in modo non occasionale di lavoro altrui che superi la soglia dell'impiego di un collaboratore che esplichi mansioni di segreteria ovvero meramente esecutive.

Formula

CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO  DI ...

Sezione n. ...

R.G.R. n. ...

MEMORIA DI COSTITUZIONE 1

L'Ente resistente ... in persona di ... nato a ... il ... C.F. ... nella sua qualità di rappresentante legale dell'Ente

rappresentato per delega in calce dall'Avv. ... nato a ... il ... con studio in ... alla via ... n. ... , CAP ... ed ivi elettivamente domiciliato,

(oppure nel caso in cui la difesa è attribuita al funzionario: rappresentato per delega in calce dal Dott. ... nato a ... il ... – in qualità di ... )

PREMESSO

- che in data ... all'Ente è stato notificato da ... il ricorso avverso l'atto ... , avente ad oggetto: ...

SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO

contro ... elettivamente domiciliato presso lo studio di ... che lo rappresenta e difende

PREMESSO CHE

- a sostegno del gravame parte ricorrente articola i seguenti profili di illegittimità:

- violazione e falsa applicazione di legge (artt. 2 e 3 d.lgs., n. 446/1997), sotto due complementari profili: difetto del requisito dell'autonoma organizzazione ed insufficiente dimostrazione dei suoi indici presuntivi.

- con la presente memoria si contesta quanto dedotto dalla parte ricorrente deducendone l'inammissibilità ed improcedibilità e, in ogni caso, l'infondatezza nel merito per i motivi di seguito riportati

ESPONE

Il ricorso è infondato.

Sussistono nel caso in esame i presupposti fattuali e giuridici previsti dalla normativa ex adverso indicati in tema di presupposti formali-procedimentali ed elementi sostanziali dell'atto tributario impugnato.

Quanto alla prima censura, si rileva infatti come il professionista che, come l'attuale ricorrente, si avvale di una struttura organizzata esterna dal lavoro autonomo, cioè dell'insieme di fattori che sono in grado di creare un valore aggiunto rispetto alla propria attività intellettuale supportata da strumenti indispensabili e di corredo al suo know-how risulta essere il soggetto passivo parlando in termini di Irap. Infatti l'attività professionale è presupposto di detta imposta nel caso, quale quello di specie, in cui si tratti di un'attività autonomamente organizzata il cui unico responsabile sia il soggetto contribuente che svolga l'attività lavorativa avvalendosi di strutture organizzate esterne riferibili alla propria responsabilità ed interesse, con conseguenza correttezza dell'operato dell'ufficio in ordine all'an ed al quantum debeatur. In particolare –posto che il medico di base, in tema di Irap, può avvalersi nell'esercizio della sua professione della collaborazione di soggetti terzi –questo dato, di per sé neutro, rappresenta un fattore decisivo per indicare la presenza di autonoma organizzazione, quando l'ufficio, come nel caso di specie, ha dimostrato concretamente che tale prestazione lavorativa rappresenti il valore aggiunto idoneo ad accrescere la capacità produttiva e contributiva del soggetto professionista. Inoltre e quanto al caso in esame, dalla documentazione allegata alla presente memoria emerge univocamente che ricorre il requisito dell'autonoma organizzazione atteso che il contribuente, quale l'odierno ricorrente, responsabile dell'organizzazione impieghi beni strumentali eccedenti il minimo indispensabile all'esercizio dell'attività, si avvalga di lavoro altrui eccedente l'impiego di un dipendente con mansioni esecutive, cosi che in caso di convenzionamento possono ritenersi eccedenti il minimo indispensabile i beni usati non conformemente allo statuto della convenzione.

Quanto al secondo motivo di ricorso, si osserva che l'Ufficio ha correttamente individuato e motivato con chiarezza la ricorrenza, nel caso di specie, dei presupposti che le Sezioni Unite impositiva (Cass., S.U., n. 7291/2016), hanno espresso con riferimento alla cd. medicina di gruppo, a tenore dei quali, in ipotesi di professione di medico esercitata con le forme della cd. medicina di gruppo, si determina la ricorrenza del presupposto impositivo ai fini I.R.A.P. dai documenti allegati emerge che l'odierna parte ricorrente esercitava la professione di medico con la forma appunto cd. di gruppo (e non in mera forma associata), con la conseguenza della sua assoggettabilità ad I.R.A.P. poiché anche le associazioni senza personalità giuridica costituite fra persone fisiche per l'esercizio in forma associata di arti e professioni", di cui all'art. 5, comma 3, lettera c), del d.P.R. n. 917/1986 - in quanto esercitata da tali soggetti, strutturalmente organizzati per la forma nella quale l'attività è svolta, costituisce ex lege, in ogni caso, presupposto d'imposta, dovendosi perciò escludere la necessità di ogni accertamento in ordine alla sussistenza dell'autonoma organizzazione. La fattispecie all'esame configura i tratti dell'associazione fra professionisti cui si riferisce la norma del TUIR del 1986 nella figura della "forma associativa" della medicina di gruppo, essendo questo un organismo promosso dal Servizio sanitaria nazionale, diretto a realizzare più avanzate forme di presidio della salute pubblica merce l'impiego di risorse, anzitutto professionali, ma non solo, del personale medico a rapporto convenzionale.

In conclusione, - pur essendo ormai pacifico, come assiomaticamente sostiene parte ricorrente, che I medici di base del Servizio Sanitario Nazionale sono tenuti al pagamento dell’IRAP solo in presenza di autonoma organizzazione eccedente quella richiesta il minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività in assenza di organizzazione – tuttavia giova ricordare il principio di diritto per cui in tema di IRAP il presupposto dell’autonoma organizzazione ricorre quando il contribuente sia il responsabile della stessa e non sia, quindi, inserito in strutture riferite ad altrui responsabilità. Attraverso tali argomentazioni, suffragate anche da alcune precedenti pronunce (Cass. n. 1542/2015; Cass. n.  9786/2018 e, da ultimo ordinanza del 4/11/2020 n. 24516/5), deve ritenersi infondato il ricorso/appello del contribuente, atteso che, nel caso di specie, non può affermarsi il diritto del medico ad ottenere il rimborso IRAP, per gli anni di imposta oggetto del ricorso, ritenendo l’attività svolta dal contribuente indipendente dall’esistenza sia di una autonoma organizzazione che di personale dipendente.

La doglianza pertanto è infondata.

CONCLUSIONI

Voglia la Corte  Tributaria così provvedere:

- in via preliminare, dichiarare la inammissibilità ed improcedibilità della domanda;

- rigettare comunque nel merito la domanda perché infondata in fatto e in diritto;

- con vittoria delle spese di giudizio (con distrazione al procuratore antistatario);

Si chiede la trattazione in pubblica udienza (in tal caso l'atto va notificato alla controparte ai sensi dell'art. 33 del d.lgs. n. 546/1992).

Si depositano i seguenti atti: ...

Luogo e data ...

Firma ...

[1] 1. Al riguardo si segnala che l'art. 16 d.l. n. 119/2018, modificando il comma 3 dell'art. 16-bis d.lgs. n. 546/1992, ha disposto l'obbligo della costituzione in giudizio di I e II grado con modalità telematica relativamente ai ricorsi notificati a decorrere dal 1° luglio 2019 (con l'opportuno chiarimento dell'utilizzo in ogni grado di giudizio della modalità telematica indipendentemente dalla modalità prescelta dalla controparte nonché dall'avvenuto svolgimento del giudizio di primo grado con modalità analogiche), con la doppia precisazione per cui, da un lato, tale dovere non opera per coloro che optano di non avvalersi dell'assistenza tecnica nelle cause di valore inferiore ai tremila euro (salvo l'obbligo, ove si intendano avvalere della modalità telematica ai fini della costituzione in giudizio, di indicare un indirizzo di posta elettronica certificata); per altro verso, per i ricorsi già iscritti a ruolo, in casi eccezionali il Presidente della Corte di giustizia tributaria, o di Sezione, può autorizzare, con provvedimento motivato, il deposito con modalità diverse da quelle telematiche.

Commento

Il medico convenzionato con il servizio sanitario nazionale che svolge attività di medicina di gruppo è soggetto al pagamento dell'IRAP (Cass. VI, n. 6370/2017).

In tema di IRAP, l'attività libero professionale del medico ospedaliero svolta "intra moenia" rientra nell'ambito del rapporto di lavoro subordinato, sicché è illegittima la trattenuta IRAP operata dall'ASL sui relativi onorari; tuttavia, quel medico, in quanto estraneo al rapporto tributario intercorrente tra la ASL e l'Amministrazione finanziaria, non è legittimato, neppure in qualità di sostituito d'imposta, a richiedere a quest'ultima il rimborso della somma non dovuta. (Cass. VI, n. 23333/2016, la quale ha cassato la sentenza impugnata che non si era pronunciata sull'eccezione, sollevata dall'Amministrazione finanziaria, di carenza di legittimazione attiva del medico a richiedere il rimborso IRAP).

La "forma associata" della medicina di gruppo è un organismo promosso dal S.S.N., diretto a realizzare più avanzate forme di presidio della salute pubblica con l'impiego di risorse del personale medico a rapporto convenzionale e non è riconducibile ad uno dei tipi di società di cui agli artt. 2 e 3, d.lgs. n. 446/1997, che costituisce ex lege presupposto d'imposta; pertanto, in relazione alle spese costituenti la quota per il personale di segreteria o infermieristico comune, il cui utilizzo è previsto per lo svolgimento dell'attività di medicina di gruppo di cui all'art. 40 d.P.R. n. 270/2000, la disponibilità da parte dei medici di medicina generale convenzionati con il S.S.N. di uno studio "in forma associata", rientrando nell'ambito del minimo indispensabile per l'esercizio dell'attività professionale ed essendo obbligatoria ai fini dell'instaurazione e del mantenimento del rapporto convenzionale, non integra di per sé il requisito dell'autonoma organizzazione ai fini del presupposto impositiva (Cass., S.U., n. 7291/2016).

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