Ricorso contro atti di accertamento degli enti localiInquadramentoL'atto di accertamento degli enti locali deve indicare il presupposto della maggiore imposizione e rendere palese la fonte informativa sottostante alla rettifica operata dall'Ufficio affinché non possa essere dichiarata la nullità per carenza di motivazione. La motivazione dell'atto di accertamento non si può limitare a indicazioni generiche sui valori, ma, a pena di nullità, deve indicare a quale presupposto la modifica debba essere associata, così da delimitare l'ambito delle ragioni deducibili dall'Amministrazione finanziaria nell'eventuale fase contenziosa e facendo sì che il contribuente possa valutare l'opportunità dell'impugnazione. Perciò la motivazione dell'atto richiede l'indicazione degli estremi del titolo e della pretesa impositiva e la specificazione dei presupposti di fatto e delle ragioni giuridiche che lo giustificano (conf. Cass. n. 25709/2016 e Cass. n. 3861/2002). Tali elementi conoscitivi devono rispettare i principi della tempestività, determinatezza ed intellegibilità così che il contribuente possa espletare un esercizio non difficoltoso del diritto di difesa (conf. Cass. n. 16836/2014 e Cass. n. 21564/2013). FormulaALLA CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI .... RICORSO EX ART. 18 DEL D.LGS. N. 546/1992 Il Sig./La Sig. .... nato a .... il .... C.F. .... residente in .... alla via .... n. ...., CAP .... (oppure: della società .... con sede in ...., via ...., P.IVA o C.F. .... in persona del legale rappresentante pro-tempore), rappresentat. .... e difes. ...., in virtù di procura a margine/in calce e su foglio separato al presente atto, dall'Avv./Dott.Comm./ ...., C.F. ...., con il quale elettivamente domicilia presso il suo studio in .... alla via .... n. .... ai sensi degli artt. 170 e 176 c.p.c., si dichiara di voler ricevere comunicazioni e/o atti difensivi e/o provvedimenti relativi al presente procedimento al seguente indirizzo P.E.C. .... o n. fax .... PROPONE RICORSO 1 – contro ....; – avverso il seguente provvedimento prot. n. .... emesso il .... e notificato il .... PER I SEGUENTI MOTIVI 1) In tema di atti di accertamento degli enti locali, gli stessi non possono limitarsi a contenere indicazioni generiche, ma, ai sensi degli artt. 7 della l. n. 212/2000 e 3 della l. n. 241/1990, devono specificare, a pena di nullità, a quale presupposto la modifica debba essere associata, così delimitando l'ambito delle ragioni deducibili dall'Amministrazione finanziaria nell'eventuale fase contenziosa e consentendo al contribuente di valutare l'opportunità dell'impugnazione: nel caso di specie, la presenza di formule stereotipate ed il richiamo ad atti non allegati né riprodotti viola siffatta fondamentale esigenza normativa con conseguente nullità/annullabilità dell'atto impugnato. 2) L'avviso di accertamento impugnato, pur se motivato per relationem facendo rinvio ad altri atti amministrativi, si limita a riportare sinteticamente gli elementi essenziali di alcune delibere comunali, omettendo di contenere i criteri di valutazione e le ragioni che giustificano una determinata valutazione: ciò ne comporta l'illegittimità con conseguente infondatezza dell'azionata e contestata pretesa tributaria. Alla luce delle svolte considerazioni si rendono le seguenti CONCLUSIONI Voglia la Corte Tributaria così provvedere: – in via principale, annullare l'atto impugnato (previa sospensione cautelare ex art. 47 del d.lgs. n. 546/1992); – con vittoria delle spese di giudizio (con distrazione delle spese processuali al procuratore costituito). Si chiede la trattazione in pubblica udienza. Si depositano i seguenti atti: ..... Ai sensi dell'art. 22, comma 3 del d.lgs. n. 546/1992, si attesta la conformità del presente atto all'originale consegnato (o spedito) all'ente convenuto. Luogo e data .... Firma .... PROCURA 2 (generalità del ricorrente) .... nomina proprio procuratore alle liti (titolo) .... e, per l'effetto, lo autorizza a rappresentarlo e difenderlo nel giudizio, conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, ed eleggendo domicilio presso lo studio del predetto legale in ...., via .... Luogo e data .... Firma .... Autentica della Firma .... [1] [1]Il ricorso deve altresì indicare il valore della lite e contenere la procura a un difensore o a un soggetto abilitato all'assistenza tecnica (obbligatoria quando il valore della controversia supera 3.000,00 € a partire dal 1° gennaio 2016, con l'obbligo anche di indicare la categoria di appartenenza del difensore ai sensi dell'art. 12 d.lgs. n. 546/1992, che consenta al giudice la liquidazione delle spese di lite secondo la tariffa professionale). Il difensore, o il ricorrente in caso di valore della controversia inferiore a 3.000,00 €, deve sottoscrivere sia l'originale sia le copie destinate alle controparti. L'art. 47 d.lgs. n. 546/1992 riconosce, inoltre, al ricorrente la possibilità di chiedere alla Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado competente la sospensione dell'esecuzione dell'atto impugnato, con istanza inserita nel ricorso o formulata con atto separato, debitamente notificato alle altre parti e depositato in segreteria. La sospensione può essere anche parziale e subordinata alla prestazione della garanzia di cui all'art. 69, comma 2 d.lgs. n. 546/1992. [2] [2]L'incarico deve essere conferito: con atto pubblico o scrittura privata autenticata; in calce o a margine di un atto nel processo, con certificazione dello stesso incaricato dell'autografia della sottoscrizione; oralmente in udienza pubblica, dandone atto nel verbale. CommentoNon pare sostenibile una sostanziale assimilabilità tra IMU e ICI, essendo la prima destinata ad assorbire, oltre a quelle dell'ICI, le funzioni dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari inerenti ai beni non locati. Sotto altro angolo visuale, la non assimilabilità è confermata dalla non coincidenza della base imponibile, quanto ai coefficienti moltiplicatori, e dell'aliquota di computo, mediamente più elevata per l'IMU. Anche il TARES non è speculare alla TARSU, perché, a differenza della seconda, è destinato a coprire non solo i costi afferenti ai servizi indivisibili dei Comuni, ma anche tutti i costi di investimento e di esercizio relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani. Ne discende che la non riconducibilità dell'IMU alla sostituita ICI e del TARSU alla sostituita TARES si pone come insormontabile ostacolo ad una possibile automatica estensione dell'originario contenuto contrattuale ai nuovi tributi istituiti dalla legge. È onere del concessionario per l'accertamento e la riscossione dei tributi locali indicare i beni oggetto di tassazione e specificare la loro estensione, in mancanza di quest'ultimo l'avviso di accertamento non può ritenersi adeguatamente motivato. In tema di imposta comunale sugli immobili (ICI), l'obbligo motivazionale dell'accertamento deve ritenersi adempiuto tutte le volte in cui il contribuente sia stato posto in grado di conoscere la pretesa tributaria nei suoi elementi essenziali e, quindi, di contestare efficacemente l'an ed il quantum dell'imposta. In particolare, il requisito motivazionale esige, oltre alla puntualizzazione degli estremi soggettivi ed oggettivi della posizione creditoria dedotta, soltanto l'indicazione dei fatti astrattamente giustificativi di essa, che consentano di delimitare l'ambito delle ragioni adducibili dall'ente impositore nell'eventuale successiva fase contenziosa, restando, poi, affidate al giudizio di impugnazione dell'atto le questioni riguardanti l'effettivo verificarsi dei fatti stessi e la loro idoneità a dare sostegno alla pretesa impositiva (Cass. V, n. 26431/2017). |