Ricorso contro l'avviso di accertamento in materia di ICI (o IMU)InquadramentoL'IMU è l'imposta municipale propria la cui istituzione è stata anticipata, in via sperimentale, a decorrere dall'anno 2012, in sostituzione della precedente ICI. Sono entrambe imposte del sistema tributario italiano, aventi come base impositiva le proprietà su edifici e terreni dei contribuenti. L'IMU viene calcolata sulla base del possesso del patrimonio immobiliare e, quando è entrata in vigore, includeva l'abitazione principale. Invece, l'ICI era un'imposta che veniva calcolata sulla base del possesso di fabbricati e terreni, che però non comprendeva il calcolo sulla prima abitazione nella sua ultima formulazione. In particolare, l'imposta municipale propria ha per presupposto il possesso a titolo di proprietà o altro diritto reale di immobili (fabbricati, terreni, aree edificabili). L'art. 8, comma 2 del d.lgs. n. 23/2011, per determinare il soggetto passivo dell'IMU fa riferimento, nell'individuare il presupposto per l'applicazione di tale imposta, al possesso di immobili attualmente diversi dall'abitazione principale. Si tratta di una nozione di possesso che pone l'accento sul potere di disporre di fatto del bene e dunque a quella detenzione qualificata caratterizzante i rapporti di godimento, come la locazione e il leasing. Dunque, è importante il rapporto di effettivo utilizzo del bene. Il successivo art. 9 del d.lgs. n. 23/2011 è chiaro nello stabilire che i soggetti passivi dell'imposta municipale propria sono il proprietario degli immobili, inclusi i terreni e le aree edificabili, a qualsiasi uso desinati, ivi compresi quelli strumentali o alla cui produzione o scambio è diretta l'attività dell'impresa, ovvero il titolare di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sugli stessi. Per quanto concerne gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria, soggetto passivo è il locatario a decorrere dalla data di stipula e per tutta la durata del contratto. FormulaCORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI .... RICORSO EX ART. 18 DEL D.LGS. N. 546/1992 Il Sig./La Sig. .... nato a .... il .... C.F. .... residente in .... alla via .... n. ...., CAP .... (oppure: della società .... con sede in ...., via ...., P.IVA o C.F. .... in persona del legale rappresentante pro-tempore), rappresentat. .... e difes. ...., in virtù di procura a margine /in calce e su foglio separato al presente atto, dall'Avv./Dott.Comm./ ...., C.F. ...., con il quale elettivamente domicilia presso il suo studio in .... alla via .... n. .... ai sensi degli artt. 170 e 176 c.p.c., si dichiara di voler ricevere comunicazioni e/o atti difensivi e/o provvedimenti relativi al presente procedimento al seguente indirizzo P.E.C. .... o n. fax .... PROPONE RICORSO 1 – contro ....; – avverso il seguente provvedimento prot. n. .... emesso il .... e notificato il .... PER I SEGUENTI MOTIVI 1) violazione e falsa applicazione della l. n. 241/1990, artt. 3 e 21-septies, nonché della l. n. 212/2000, art. 7 e del d.lgs. n. 23/2011, artt. 8 e ss.: premesso che l'obbligo di motivazione dell'atto impositivo, quale quello odiernamente impugnato, persegue lo scopo di porre il contribuente in condizione di conoscere la pretesa impositiva in misura tale da consentirgli di valutare l'opportunità di esperire l'impugnazione giurisdizionale e, in caso così decida, di contestare la debenza del tributo o la sua misura (e che tali elementi conoscitivi devono essere fomiti all'interno dell'atto non solo tempestivamente ma anche con quel grado di determinatezza ed intellegibilità che permetta all'obbligato un esercizio non difficoltoso del diritto di difesa), l'avviso di accertamento impugnato si presenta dotato di motivazione meramente apparente in quanto non contiene tutti gli elementi di fatto e di diritto per comprendere la natura ed il computo della obbligazione tributaria. In particolare, esso, per un verso, menziona non meglio precisate difformità della posizione del contribuente; per altro verso, non opera un'analitica descrizione dei beni posseduti, né indica i criteri di calcolo dell'imposta. Pertanto, limitandosi a citare solo le fonti normative e determinando gli importi conclusivamente richiesti senza lo sviluppo di un procedimento di calcolo ripercorribile e come tale controllabile, lo stesso si presenta come illegittimo e va annullato. 2) Erronea individuazione dei presupposti soggettivi ed oggettivi: quanto al primo aspetto, l'art. 9, comma 1 del d.lgs. n. 23/2011 stabilisce che sono tenuti al versamento dell'IMU (c.d. presupposto soggettivo) il proprietario di fabbricati, aree fabbricabili e terreni a qualsiasi uso destinati, compresi quelli strumentali o alla cui produzione o al cui scambio è diretta l'attività dell'impresa; il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie sui beni di cui al punto precedente; il concessionario di aree demaniali; ed il locatario di immobili, anche da edificare oppure in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria, a partire dalla data di stipulazione del contratto di leasing, e per tutta la durata dello stesso. Sotto il profilo oggettivo, l'art. 13, comma 2 del d.l. n. 201/2011 stabilisce che è suscettibile di dare luogo all'imposizione IMU, il possesso di fabbricati, compresi quelli rurali ad uso strumentale od abitativo, e le relative pertinenze (intendendosi per tali le unità immobiliari iscritte o che devono essere iscritta nel catasto edilizio urbano, considerandosi parte integrante del fabbricato l'area occupata dalla costruzione e quella che ne costituisce pertinenza, con la precisazione che il fabbricato di nuova costruzione è soggetto all'imposta a partire dalla data di ultimazione dei lavori di costruzione ovvero, se antecedente, dalla data in cui è comunque utilizzato); le aree fabbricabili (considerandosi tali quelle utilizzabili a scopo edificatorio in base agli strumenti urbanistici generali o attuativi, ovvero in base alle possibilità effettive di edificazione, determinate secondo i criteri previsti agli effetti dell'indennità di espropriazione per pubblica utilità e soccorrendo a tal fine il principio per cui un'area è qualificabile come fabbricabile se utilizzabile a scopo edificatorio in base allo strumento urbanistico generale adottato dal comune, indipendentemente dall'approvazione della regione e dall'adozione di strumenti attuativi del medesimo); i terreni, in cui rientrano sia quelli agricoli che quelli incolti, ovvero adibiti all'esercizio delle attività indicate nell'art. 2135 del c.c. Ne discende che, in relazione al caso di specie, difettando tali presupposti, il presente ricorso va accolto con conseguente caducazione dell'atto impugnato siccome illegittimo perché palesemente esorbitante dal riferito perimetro applicativo della normativa di riferimento. Alla luce delle svolte considerazioni si rendono le seguenti CONCLUSIONI Voglia la Corte di giustizia tributaria così provvedere: – in via principale, annullare l'atto impugnato (previa sospensione cautelare ex art. 47 del d.lgs. n. 546/1992); – con vittoria delle spese di giudizio (con distrazione delle spese processuali al procuratore costituito). Si chiede la trattazione in pubblica udienza. Si depositano i seguenti atti: ..... Ai sensi dell'art. 22, comma 3 del d.lgs. n. 546/1992, si attesta la conformità del presente atto all'originale consegnato (o spedito) all'ente convenuto. Luogo e data .... Firma .... PROCURA 2 (generalità del ricorrente) .... nomina proprio procuratore alle liti (titolo) .... e, per l'effetto, lo autorizza a rappresentarlo e difenderlo nel giudizio, conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, ed eleggendo domicilio presso lo studio del predetto legale in ...., via .... Luogo e data .... Firma .... Autentica della Firma .... [1] [1]Il ricorso deve altresì indicare il valore della lite e contenere la procura a un difensore o a un soggetto abilitato all'assistenza tecnica (obbligatoria quando il valore della controversia supera 3.000,00 € a partire dal 1° gennaio 2016, con l'obbligo anche di indicare la categoria di appartenenza del difensore ai sensi dell'art. 12 d.lgs. n. 546/1992, che consenta al giudice la liquidazione delle spese di lite secondo la tariffa professionale). Il difensore, o il ricorrente in caso di valore della controversia inferiore a 3.000,00 €, deve sottoscrivere sia l'originale sia le copie destinate alle controparti. L'art. 47 d.lgs. n. 546/1992 riconosce, inoltre, al ricorrente la possibilità di chiedere alla Corte di giustizia tributaria di primo grado competente la sospensione dell'esecuzione dell'atto impugnato, con istanza inserita nel ricorso o formulata con atto separato, debitamente notificato alle altre parti e depositato in segreteria. La sospensione può essere anche parziale e subordinata alla prestazione della garanzia di cui all'art. 69, comma 2 d.lgs. n. 546/1992. [2] [2]L'incarico deve essere conferito: con atto pubblico o scrittura privata autenticata; in calce o a margine di un atto nel processo, con certificazione dello stesso incaricato dell'autografia della sottoscrizione; oralmente in udienza pubblica, dandone atto nel verbale. CommentoAi fini del pagamento IMU, è presupposto necessario il possesso di immobili non destinati ad abitazione principale e soggetti passivi di tale imposta sono i titolari di diritto reale di usufrutto, uso, enfiteusi sugli stessi ovvero i proprietari di immobili, inclusi anche terreni e aree edificabili, destinati a qualsiasi uso, dove sono compresi anche quelli strumentali. Per gli immobili, in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria, soggetto passivo è il locatario a decorrere dalla data di stipula del contratto di locazione e per tutta la sua durata. Quindi, si considera soggetto passivo dell'imposta solo il titolare di un diritto reale sull'immobile che goda del possesso dell'immobile stesso. È difficilmente individuabile una sostanziale assimilabilità tra IMU e ICI, essendo la prima destinata ad assorbire, oltre a quelle dell'ICI, le funzioni dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali dovute in relazione ai redditi fondiari inerenti ai beni non locati. Sotto altro angolo visuale, la non assimilabilità è confermata dalla non coincidenza della base imponibile, quanto ai coefficienti moltiplicatori, e dell'aliquota di computo, mediamente più elevata per l'IMU. Anche il TARES non è speculare alla TARSU, perché, a differenza della seconda, è destinato a coprire non solo i costi afferenti ai servizi indivisibili dei Comuni, ma anche tutti i costi di investimento e di esercizio relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani. Ne discende che la non riconducibilità dell'IMU alla sostituita ICI e del TARSU alla sostituita TARES si pone come insormontabile ostacolo ad una possibile automatica estensione dell'originario contenuto contrattuale ai nuovi tributi istituiti dalla legge (T.A.R. Campania, Napoli I, n. 1692/2018). Ai fini dell'IMU, la costituzione con sentenza del diritto di abitazione in capo al genitore affidatario dei figli e assegnatario della casa familiare comporta che, anche nel caso di cessazione della convivenza more uxorio, il soggetto passivo diventi il genitore assegnatario, anche se non comproprietario, con conseguente liberazione del genitore proprietario ma non assegnatario dell'immobile (Cass. V, n. 11416/2019, secondo cui vanno equiparate le coppie di fatto a quelle che hanno contratto matrimonio attraverso un'interpretazione estensiva dell'art. 4, comma 12-quinquies, d.l. n. 16/2012, atteso che tale disposizione contiene una lacuna normativa che all'evidenza deriva dalla limitata previsione di una disposizione di legge a fronte dei recenti interventi legislativi e giurisprudenziali tendenti ad una sempre maggiore equiparazione tra la famiglia tradizionale e la famiglia di fatto). Ai fini IMU è valida la qualificazione attribuita dallo strumento urbanistico. I fondi comuni di investimento non possono essere soggetti passivi IMU, in quanto privi di autonoma soggettività giuridica. In base a consolidata giurisprudenza della Suprema Corte, infatti, non sussistono elementi significativi in grado di configurare il fondo di investimento quale autonomo centro di imputazione di rapporti giuridici, in quanto le norme del TUF affidano alla società di gestione del risparmio l'attività di istituzione, promozione e gestione del fondo, sicché, anche per la più recente giurisprudenza di merito (CTR Campania sentenza dell’8/01/2020 N. 150/21) la titolarità degli immobili soggetti a tassazione ai fini IMU sia da ricondursi alla società di gestione del risparmio e non al fondo comune immobiliare. Ai fini dell’applicazione dell’imposta municipale sugli immobili (IMU), nell’ipotesi di scioglimento del vincolo matrimoniale, è soggetto passivo del tributo il coniuge a cui viene assegnata con provvedimento giurisdizionale la casa coniugale. Il legislatore ha, infatti, sancito la traslazione della soggettività passiva dell’IMU dal proprietario all’assegnatario dell’alloggio, cosicchè l’imposizione ricade in capo all’utilizzatore. |