Istanza di rimborso a seguito di definizione agevolata

Maria Cristina Rizzi
, aggiornato da Filippo d'Aquino

Inquadramento

Il contribuente che ha versato le imposte in misura maggiore al dovuto deve essere rimborsato. In taluni casi, l'utilizzo di istituti di definizione agevolata consente di ottenere rimborsi.

Formula

ISTANZA DI RIMBORSO A SEGUITO DI DEFINIZIONE AGEVOLATA

Raccomandata A.R. [1]

All'Agenzia delle Entrate

Direzione Provinciale di ...

Ufficio territoriale di ...

Oggetto: istanza di rimborso A SEGUITO DI DEFINIZIONE AGEVOLATA

Il/Lasottoscritto/a ... , nato/a ... , il ... , residente in ... , via ... , n. ... , CAP ... , codice fiscale ... , partita IVA ... , tel. ... , fax ... , e-mail ... , P.E.C. ... ;

OPPURE

Il/La sottoscritto/a ... , nato/a ... , il ... , residente in ... , via ... , n. ... , CAP ... , codice fiscale ... , in qualità di legale rappresentante della società ... , con sede in ... , codice fiscale ... , partita IVA ... , tel. ... , fax ... , e-mail ... , P.E.C. ...

OPPURE

Il/La sottoscritto/a ... ,nato/a ... ,il ... , residente in ... , via ... , n. ... , CAP ... , codice fiscale ... , in qualità di procuratore (generale/speciale), giusta procura in calce/a margine/ allegata alla presente istanza, di ... , con sede in ... , codice fiscale ... , partita IVA ... , tel. ... , fax ... , e-mail ... , P.E.C. ...

PREMESSO

che l'istante svolge l'attività di ... ;

che in data ... ha aderito alla definizione agevolata ... [2] prevista per ... ;

che ha diritto al rimborso delle somme versate in eccedenza;

OPPURE

che ha versato l'importo di ... per carichi affidati ed annullati ... [3] ;

come dimostrato dalle copie delle ricevute dei versamenti e dalle certificazioni che si allegano [4] .

Tanto premesso

CHIEDE

Che venga disposto il rimborso della somma di € ... .

Indica, ai fini dell'accredito in conto corrente le coordinate bancarie/postali:

Banca ... Agenzia ... n. di conto corrente ... intestato a ... , A.B.I ... C.A.B. ... , I.B.A.N. ...

Si allegano i seguenti documenti:

1) ... [5] ;

2) Copia del documento di identità del titolare del rimborso ... [6] ;

Luogo e data ...

Firma ...

DELEGA [7]

Il sottoscritto/a ... delega ... codice fiscale ... , nato a ... , il ... a presentare la presente istanza.

Data ...

Firma del dichiarante ...

[1] L'istanza, redatta in carta semplice, può essere consegnata a mano all'ufficio dell'Agenzia delle Entrate competente in base al domicilio fiscale del contribuente oppure spedita con raccomandata a.r..

[2] Indicare la disciplina di definizione di cui si è avvalsi, laddove preveda rimborsi.

[3] Ad es. l'art. 4 d.l. n. 119/2018 prevede il saldo e stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010, che vengono automaticamente annullati. Le eventuali somme versate prima del 24 ottobre 2018 (data dell'entrata in vigore del d.l. n. 119/2018) restano definitivamente acquisite, mentre gli importi versati dopo il 24 ottobre sono imputati in ordine:

- ai debiti residui eventualmente inclusi nella definizione agevolata prima del versamento;

- a debiti scaduti o in scadenza.

In assenza di debiti, gli importi versati dopo il 24 ottobre, saranno rimborsati al contribuente.

[4] Indicare versamenti e certificazioni a sostegno della istanza.

[5] Copia delle distinte di versamento, originale di bollettini di conto corrente, copia della cartella e della quietanza di pagamento etc.

[6] Se l'istanza non viene presentata personalmente.

[7] Eventuale, se l'istanza è presentata da soggetto diverso.

Commento

I Rimborsi. Aderire alle definizioni agevolate non sempre consente di ottenere rimborsi per somme versate in eccedenza.

Ad es. in merito alla definizione delle liti pendenti disciplinata dall'art. 6, del d.l. n. 119/2018, il comma 9 prevede in ogni caso che, qualora le somme già versate in pendenza di giudizio siano di ammontare superiore rispetto all'”importo lordo dovuto” per la chiusura della lite, non spetta il rimborso della differenza: “La definizione non dà comunque luogo alla restituzione delle somme già versate ancorché eccedenti rispetto a quanto dovuto per la definizione”. In altri termini, la possibilità di rimborsare somme già versate che risultino eccedenti rispetto al costo della definizione resta sempre esclusa. Seppur dagli importi dovuti ai sensi dell'art. 6 per la definizione della lite si scomputano quelli già versati a qualsiasi titolo in pendenza di giudizio, la definizione non dà comunque luogo alla restituzione delle somme già versate ancorché eccedenti rispetto a quanto dovuto per la definizione. Gli effetti della definizione perfezionata prevalgono su quelli delle eventuali pronunce giurisdizionali non passate in giudicato anteriormente alla data di entrata in vigore del presente decreto. 

Identica disposizione è prevista per le somme versate in eccesso in relazione alla fattispecie condonistica di cui all'art. 1, comma 197 l. n. 197/2022, ove si prevede espressamente che “la definizione non dà comunque luogo alla restituzione delle somme già versate ancorché eccedenti rispetto a quanto dovuto per la definizione stessa”.

Per il condono fiscale ex art. 16 l. n. 289/2002 si è ritenuto che il recupero delle maggiori somme versate dal contribuente anteriormente alla definizione agevolata della lite e relative al medesimo rapporto tributario, non sia consentito se non nel caso di cui all'art. 16, comma 5 di totale soccombenza dell'Amministrazione finanziaria nel giudizio di merito, operando diversamente per via dello strumento condonistico la novazione del rapporto tributario litigioso e l'estinzione dei reciproci debiti e crediti tra le parti (Cass., Sez. V, n. 4573/2019). Il rimborso è escluso, in ogni caso, per le ipotesi condonistiche successive, ove si prevede che non vi è luogo alla restituzione di quanto versato, ancorché in misura eccedente rispetto a quanto dovuto per la definizione (art. 1, comma 216, l. n. 197/2022; art. 6, comma 9, d.l. n. 119/2018) e che “le somme relative ai debiti definibili, versate a qualsiasi titolo, anche anteriormente alla definizione, restano definitivamente acquisite e non sono rimborsabili” (art. 1, comma 239, l. n. 197/2022).

Diverso discorso è a farsi per il Saldo e stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010 (art. 4 d.l. n. 119/2018).

L'art. 4 del decreto cit. che prevede che Testo G.U. i debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore del decreto – 24 ottobre 2018 -, fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, ancorché riferiti alle cartelle per le quali è già intervenuta la richiesta di cui all'art. 3 (rottamazione ter), sono automaticamente annullati. L'annullamento è effettuato alla data del 31 dicembre 2018 per consentire il regolare svolgimento dei necessari adempimenti tecnici e contabili. Ai fini del conseguente discarico, senza oneri amministrativi a carico dell'ente creditore, e dell'eliminazione dalle relative scritture patrimoniali, l'agente della riscossione trasmette agli enti interessati l'elenco delle quote annullate su supporto magnetico, ovvero in via telematica, in conformità alle specifiche tecniche di cui all'allegato 1 del decreto direttoriale del Ministero dell'economia e delle finanze del 15 giugno 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 142 del 22 giugno 2015 (co1).

Con riferimento ai debiti di cui al comma 1:

a) le somme versate anteriormente alla data del 24 ottobre 2018 restano definitivamente acquisite;

b) le somme versate dalla data del 24 ottobre 2018 sono imputate alle rate da corrispondersi per altri debiti eventualmente inclusi nella definizione agevolata anteriormente al versamento, ovvero, in mancanza, a debiti scaduti o in scadenza e, in assenza anche di questi ultimi, sono rimborsate, ai sensi dell'art. 22, commi 1-bis, 1-ter e 1-quater, del d.lgs. n. 112/1999. A tal fine, l'agente della riscossione presenta all'ente creditore richiesta di restituzione delle somme eventualmente riscosse dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 31 dicembre 2018, riversate ai sensi dello stesso art. 22 del d.lgs. n. 112/1999. In caso di mancata erogazione nel termine di novanta giorni dalla richiesta, l'agente della riscossione è autorizzato a compensare il relativo importo con le somme da riversare (comma 2).

Per il rimborso delle spese per le procedure esecutive poste in essere in relazione alle quote annullate ai sensi del comma 1, concernenti i carichi erariali e, limitatamente alle spese maturate negli anni 2000-2013, quelli dei comuni, l'agente della riscossione presenta, entro il 31 dicembre 2019, sulla base dei crediti risultanti dal proprio bilancio al 31 dicembre 2018, e fatte salve le anticipazioni eventualmente ottenute, apposita richiesta al Ministero dell'economia e delle finanze. Il rimborso è effettuato, a decorrere dal 30 giugno 2020, in venti rate annuali, con onere a carico del bilancio dello Stato. Per i restanti carichi tale richiesta è presentata al singolo ente creditore, che provvede direttamente al rimborso, fatte salve anche in questo caso le anticipazioni eventualmente ottenute, con oneri a proprio carico e con le modalità e nei termini previsti dal secondo periodo (comma 3).

Le disposizioni del presente articolo non si applicano ai debiti relativi ai carichi di cui all'art. 3, comma 16, lettere a), b) e c), nonché alle risorse proprie tradizionali previste dall'art. 2, paragrafo 1, lettera a), delle decisioni 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, e 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014, e all'imposta sul valore aggiunto riscossa all'importazione (comma 4).

Dunque, l'annullamento è automatico e verrà effettuato per il 31 dicembre 2018; all'esito il contribuente potrà verificare l'effettiva estinzione del debito, previa consultazione della sua posizione nell'area riservata. Lo stralcio fino a 1.000 € non potrà essere applicato per:

- debiti derivanti dal recupero degli aiuti di Stato considerati non legittimi da parte dell'Unione Europea;

- multe e sanzioni dovute a provvedimenti e sentenze penali di condanna;

- debiti “relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell'Unione Europea e all'imposta sul valore aggiunto riscossa all'importazione.

Le eventuali somme versate prima del 24 ottobre 2018 (data dell'entrata in vigore del d.l. n. 119/2018) restano definitivamente acquisite, mentre gli importi versati dopo il 24 ottobre sono imputati in ordine:

- ai debiti residui eventualmente inclusi nella definizione agevolata prima del versamento;

- a debiti scaduti o in scadenza.

In assenza di debiti, gli importi versati dopo il 24 ottobre, saranno rimborsati al contribuente.

Analogamente, l’art. 1, comma 222, l. n. 197/2022 prevede che “sono automaticamente annullati, alla data del 31 marzo 2023, i debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore della presente legge, fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015”.

La Corte di Cassazione, sez. trib., n. 11410/2019, ha chiarito che occorre dichiarare la cessazione della materia del contendere, anche senza istanza di parte, se l'atto impugnato è una cartella di importo fino a mille euro e rientra nello stralcio introdotto con il d.l. n. 119/2018. Va infatti applicata in via automatica, senza cioè un'istanza da parte del contribuente coinvolto, la nuova norma sullo stralcio delle cartelle.

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