Memoria di costituzione a fronte del ricorso contro l'avviso di accertamento in materia di ICI (o IMU) per esistenza di un'esenzione

Carlo Buonauro

Inquadramento

Ai sensi del comma 8 dell'art. 9 del d.lgs. n. 23/2011, sono esenti dall'imposta municipale propria gli immobili posseduti dallo Stato, nonché gli immobili posseduti, nel proprio territorio, dalle regioni, dalle province, dai comuni, dalle comunità montane, dai consorzi fra detti enti, ove non soppressi, dagli enti del servizio sanitario nazionale destinati esclusivamente ai compiti istituzionali. Inoltre, per rinvio, si applicano le esenzioni previste dall'art. 7, comma 1, lettere b), c), d), e), f), h), ed i) del d.lgs. n. 504/1992.

Sono, altresì, esenti i fabbricati rurali ad uso strumentale di cui all'art. 9, comma 3-bis, del d.l. n. 557/1993, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 133/1994 e, a decorrere dall'anno 2016, i terreni agricoli e non coltivati ubicati nel territorio montano individuato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, quelli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali di cui all'art. 1 del d.lgs. n. 99/2004, iscritti nella previdenza agricola, indipendentemente dalla loro ubicazione, e quelli a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile.

Per i fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita e per i fabbricati destinati alla ricerca scientifica di cui all'art 7, comma 1, lett. i) del d.lgs. n. 504/1992, il soggetto passivo è obbligato a presentare, a pena di decadenza, , entro il termine ordinario per la presentazione della dichiarazione IMU, apposita dichiarazione, utilizzando il modello ministeriale predisposto per la presentazione della dichiarazione, con la quale attesta il possesso dei requisiti e indica gli identificativi catastali degli immobili ai quali il beneficio si applica.

La legge di stabilità 2014 ha stabilito che l'IMU non è più dovuta sulla prima casa (cioè l'abitazione principale con residenza anagrafica e dimora abituale) e relative pertinenze (nella misura massima di una unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all'unità ad uso abitativo), con la sola eccezione riguardante il caso in cui l'immobile è indicato come di lusso, quindi rientrante nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e relative pertinenze (immobili classificati nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7) nella misura massima di un'unità immobiliare per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all'unità ad uso abitativo, per le quali continua ad applicarsi l'aliquota ridotta e la detrazione di 200,00 €.

Sono escluse dall'IMU pertanto le unità immobiliari adibite ad abitazione principale e assimilate (immobili classificati nelle categorie catastali A/2-A/3-A/4-A/5-A/6-A/7), e relative pertinenze (immobili classificati nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7) nella misura massima di un'unità immobiliare per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all'unità ad uso abitativo.

Infine l'imposta non si applica per legge dal 2014 alle seguenti categorie di immobili (salvo il caso degli immobili di cat. A/1, A/8 e A/9 per i quali si applica l'aliquota specifica): l'unità immobiliare posseduta, a titolo di proprietà o di usufrutto, da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata; le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze, dei soci assegnatari, ivi incluse le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa destinate a studenti universitari soci assegnatari, anche in deroga al richiesto requisito della residenza anagrafica; i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture 22 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146/2008; la casa coniugale assegnata al coniuge, a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio; l'unico immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, posseduto e non concesso in locazione, del personale in servizio permanente appartenente alle forze armate (esercito, marina, aeronautica), forze di polizia ad ordinamento militare (carabinieri e guardia di finanza), forze di polizia ad ordinamento civile (polizia di stato, polizia penitenziaria e forestale), nonché dal personale del corpo nazionale dei vigili del fuoco, e, fatto salvo quanto previsto dall'art. 28, comma 1, del d.lgs. n. 139/2000, dal personale appartenente alla carriera prefettizia, per il quale non sono richieste le condizioni della dimora abituale e della residenza anagrafica; i fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita (c.d. beni merce), fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati; i fabbricati rurali strumentali all'attività agricola di cui all'art. 9, comma 3-bis, del d.l. n. 557/1993, convertito con modificazioni dalla l. n. 133/1994; i terreni agricoli e non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, previsti dall'art. 1 del d.lgs. 99/2004, iscritti alla previdenza agricola.

Formula

CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI ...

Sezione n. ...

R.G.R. n. ...

MEMORIA DI COSTITUZIONE 1

L'Ente resistente in persona di ... nato a ... il ... C.F. ... nella sua qualità di rappresentante legale dell'Ente

rappresentato per delega di questo ricorso dall'Avv. ... nato a ... il ... con studio in ... alla via ... n. ... , CAP ... ed ivi elettivamente domiciliato,

(oppure nel caso in cui la difesa è attribuita al funzionario: rappresentato per delega in calce dal Dott. ... nato a ... il ... – in qualità di ... )

PREMESSO

- che in data ... all'Ente è stato notificato da ... il ricorso avverso l'atto ... , avente ad oggetto: ...

SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO

contro ... elettivamente domiciliato presso lo studio di ... che lo rappresenta e difende

PREMESSO CHE

- a sostegno del gravame parte ricorrente articola i seguenti profili di illegittimità:

1) Violazione e falsa applicazione d.lgs. n. 504/1992, art. 2, lett. a) e b), e art. 5, comma 6 (ovvero art. 8, commi da 4 a 7 d.lgs. n. 23/2011,): l'atto impugnato, secondo l'erronea e non condivisibile prospettazione di part ricorrente, sarebbe illegittimo nella parte cui opina che la definizione di abitazione principale, ai fini dell'esenzione ICI/IMU, prescinde dal riferimento al numero delle unità immobiliari, incentrandosi sulla destinazione delle stesse a dimora abituale del contribuente e dei suoi familiari

2) violazione e falsa applicazione della l. n. 241/1990, artt. 3 e 21-septies, nonché della l. n. 212/2000, art. 7 e del d.lgs. n. 23/2011, artt. 8 e ss.: invertendo l'ordine logico-giuridico delle argomentazioni, parte ricorrente (erroneamente) sostiene che, a fronte della documentata spettanza dell'invocata esenzione, l'ufficio si sarebbe limitato ad un apodittico ed implicito diniego dello stesso, violando l'obbligo motivazionale in assenza di ogni utile riferimento giuridico-fattuale in tal senso.

- con la presente memoria si contesta quanto dedotto dalla parte ricorrente deducendone l'inammissibilità ed improcedibilità e, in ogni caso, l'infondatezza nel merito per i motivi di seguito riportati

ESPONE

Il ricorso è infondato.

Sussistono nel caso in esame i presupposti fattuali e giuridici previsti dalla normativa ex adverso indicati in tema di atti di avviso di accertamento in materia di ici (o imu) e di (in)esistenza di un correlato diritto di esenzione dal tributo.

Ed, invero, quanto alle censura sub 1), viene in rilievo proprio la sopravvenuta e (consapevolmente) innovativa normativa in tema di IMU la quale – diversamente da quella dettata in tema di ICI – presupposto per la considerazione, ai fini della tassazione agevolata, di abitazione principale sia proprio l'unicità dell'unità immobiliare e ciò a prescindere se siano utilizzate come – abitazione principale- più unità immobiliari....salvo procedere al loro accatastamento unitario”; nel caso di specie appare quindi evidente come il permanere della duplicità catastale sia di impedimento al riconoscimento del beneficio, anche in ragione del suo carattere eccezionale con conseguente inoperatività di meccanismo di interpretazione ampliativo-analogica.

Parimenti infondata è la censura di difetto di motivazione atteso che il relativo obbligo gravante sull'Amministrazione finanziaria locale si ritiene assolto, come nella specie, ove quest'ultima abbia reso compiutamente edotto il soggetto accertato delle ragioni in fatto e in diritto poste a fondamento della sua pretesa, dando conto dell'iter logico-giuridico seguito per giungere alle conclusioni esposte nell'atto.

In termini generali giova ricordare che le norme in tema di agevolazioni ed esenzioni fiscali sono di stretta interpretazione e quindi non sono suscettibili di applicazione analogica; di conseguenza il regime di favore previsto, agli effetti del pagamento dell'imu, per l'unità immobiliare nella quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente, non è estensibile al di fuori della previsione normativa, ogni qualvolta non venga in rilevo nozione di abitazione principale che presuppone che il possessore sia anche il soggetto passivo dell'imposta, mentre tale circostanza non si verifica nel caso, quale quello per cui è causa, in cui il soggetto passivo dell'imposta è diverso dal soggetto che in concreto utilizza stabilmente l'alloggio.

Parimenti deve osservarsi che l'esenzione dall'imposta dovuta a titolo di Imu e Tasi è prevista nel caso in cui il contribuente dimostri che di fatto l'immobile, eletto come abitazione principale, rappresenti la sua dimora abituale, circostanza del tutto omessa da parte dell'odierno contribuente/ricorrente.

Infine e parimenti soccorre il principio di diritto per cui per il trattamento esonerativo dall'ICI/IMU ad altro titolo (ruralità dei fabbricati) non è sufficiente il solo fatto di essere gli immobili concretamente strumentali all'attività agricola, ma è necessaria l'oggettiva loro classificazione catastale come tali, con attribuzione della relativa categoria (A/6 per le unità abitative; D/10 per gli immobili strumentali). Pertanto, qualora l'immobile, come nel presente caso, sia iscritto in una categoria catastale diversa da quella rurale, è onere del contribuente, che invochi l'esenzione dall'imposta, impugnare l'atto di classamento per la ritenuta ruralità del fabbricato, restandovi altrimenti quest'ultimo assoggettato.

La doglianza pertanto va respinta.

CONCLUSIONI

Voglia la Corte Tributaria così provvedere:

- in via preliminare, dichiarare la inammissibilità ed improcedibilità della domanda;

- rigettare comunque nel merito la domanda perché infondata in fatto e in diritto;

- con vittoria delle spese di giudizio (con distrazione al procuratore antistatario);

Si chiede la trattazione in pubblica udienza (in tal caso l'atto va notificato alla controparte ai sensi dell'art. 33 del d.lgs. n. 546/1992).

Si depositano i seguenti atti: ...

Luogo e data ...

Firma ...

[1] 1. Al riguardo si segnala che l'art. 16 d.l. n. 119/2018, modificando il comma 3 dell'art. 16-bis d.lgs. n. 546/1992, ha disposto l'obbligo della costituzione in giudizio di I e II grado con modalità telematica relativamente ai ricorsi notificati a decorrere dal 1° luglio 2019 (con l'opportuno chiarimento dell'utilizzo in ogni grado di giudizio della modalità telematica indipendentemente dalla modalità prescelta dalla controparte nonché dall'avvenuto svolgimento del giudizio di primo grado con modalità analogiche), con la doppia precisazione per cui, da un lato, tale dovere non opera per coloro che optano di non avvalersi dell'assistenza tecnica nelle cause di valore inferiore ai tremila euro (salvo l'obbligo, ove si intendano avvalere della modalità telematica ai fini della costituzione in giudizio, di indicare un indirizzo di posta elettronica certificata); per altro verso, per i ricorsi già iscritti a ruolo, in casi eccezionali il Presidente della Corte di Giustizia Tributaria di Primo e Secondo Grado , o di Sezione, può autorizzare, con provvedimento motivato, il deposito con modalità diverse da quelle telematiche.

Commento

In tema d'imposta comunale sugli immobili, ai fini della spettanza della detrazione prevista per le abitazioni principali, occorre che il contribuente provi che l'abitazione costituisce dimora abituale non solo propria, ma anche dei suoi familiari, non potendo sorgere il diritto alla detrazione ove tale requisito sia riscontrabile solo per il medesimo. A tali fini, pertanto, la separazione di fatto dei coniugi è irrilevante (Cass. V, n. 18367/2019).

Ai fini dell'applicazione dell'esenzione dall'imposta municipale propria per gli enti non commerciali, le previsioni regolamentari dirette a definire i requisiti, generali e di settore, per qualificare le diverse attività come svolte con modalità non commerciali, mirando a delimitare, o comunque a dare una interpretazione, in ordine al carattere non commerciale di determinate attività, esulano dall'oggetto del potere regolamentare attribuito all'Amministrazione e risultano formulate in assenza di criteri o altre indicazione normative atte a specificare la natura non commerciale di una attività (Cons. St., atti norm., n. 7658/2012).

L'esenzione dall'imposta, prevista dal d.lgs. n. 504/1992, art. 7, comma 1, è subordinata alla compresenza di un requisito oggettivo, rappresentato dallo svolgimento esclusivo nell'immobile di attività istituzionali ai fini dell'esenzione, e di un requisito soggettivo, costituito dallo svolgimento di tali attività da parte dello Stato, di enti territoriali o enti pubblici. Sotto il primo profilo, si è stabilito (Cass. n. 20776/2005, cit.) che il requisito oggettivo non può essere desunto esclusivamente sulla base di documenti che attestino "a priori" il tipo di attività cui l'immobile è destinato, occorrendo invece verificare che tale attività sia svolta per compiti istituzionali; ne consegue che il contribuente ha l'onere di dimostrare l'esistenza, in concreto, dei requisiti dell'esenzione, mediante la prova che l'attività cui l'immobile è destinato, rientra tra quelle esenti (Cass. n. 14226/2015; Cass. V, ord. n. 19039/2016 ed altre pronunce coeve; Cass. V, n. 6711/2015; Cass. V, n. 5062/2015). Di qui la correlata conclusione per cui l'Agenzia del demanio non può invocare l'esenzione per il solo fatto dell'assunzione di posizioni soggettive di competenza statale o regionale e dello svolgimento di attività di natura non commerciale, dovendo invece provare di essere un'istituzione organicamente inserita nell'apparato amministrativo statale o regionale, ancorché dotata di personalità giuridica propria (Cass. n. 8496/2010, Cass. n. 14912/2016).

Spetta l’esenzione dal pagamento dell’IMU alla società agricola semplice quando almeno uno dei soci della stessa sia in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP), a nulla rileva rilevando la qualificazione dell’immobile come area fabbricabile nel Piano regolatore generale. Secondo la recente giurisprudenza anche di merito (CTR Puglia, sentenza del 17/01/2020 n. 43/3) gli ulteriori requisiti, di cui la società semplice dovrebbe essere in possesso ai fini dell’esenzione, risultano non costitutivi del diritto atteso che è dirimente che sia comprovato e incontestato che la società semplice abbia svolto esclusivamente l’attività di coltivazione del fondo, poiché la ratio della norma di esenzione è di incentivare l’attività agricola tout court.

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