Memoria di costituzione a fronte del ricorso contro la decadenza dal potere di accertamento in materia di TARSU (o TIA o TARI)InquadramentoLa decadenza - istituto di carattere eccezionale che quindi deve essere previsto espressamente dalla legge - è legata ad una potestà di azione da esercitare per potere acquisire un diritto. In base alla l. n. 296/2006, art. 1, comma 161, gli enti locali, relativamente ai tributi di propria competenza, procedono alla rettifica delle dichiarazioni incomplete o infedeli o dei parziali o ritardati versamenti, nonché all'accertamento d'ufficio delle omesse dichiarazioni o degli omessi versamenti, notificando al contribuente, anche a mezzo posta con raccomandata con avviso di ricevimento, un apposito avviso motivato. Gli avvisi di accertamento in rettifica e d'ufficio devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati. In materia di TARSU/TARI/TIA, è controversa la questione relativa al dies a quo di tale termine decadenziale, essendo tuttora aperta la discussione sulla determinazione del termine iniziale per la dichiarazione da parte del contribuente, da cui computare il termine di decadenza del Comune per la notifica dell'avviso di accertamento TARSU/TARI/TIA. Ribadito l'aumento da tre a cinque anni del termine decadenziale (a seguito dell'abrogazione con l'art. 1, comma 172, l. n. 296/2006, con decorrenza 1° luglio 2007, il previgente art. 71, comma 1 d.lgs. n. 507/1993 che prevedeva il termine triennale di decadenza), viene in rilievo il disposto di cui all'art. 70, comma 1 d.lgs. 507/1993, a mente del quale i soggetti di cui all'art. 63 presentano al Comune, entro il 20 gennaio successivo all'inizio dell'occupazione o detenzione, denuncia unica dei locali ed aree tassabili siti nel territorio del Comune. Si discute infatti se il termine sia quello del 20 gennaio dell'anno successivo all'inizio dell'occupazione o dell'anno corrente, nella duplice evenienza per cui la detenzione o occupazione dei locali è in corso fin dall'inizio del periodo di imposta e, comunque, prima del 20 gennaio, ovvero cui tale situazione si sia verificata in epoca successiva. FormulaCORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI ... Sezione n. ... R.G.R. n. ... MEMORIA DI COSTITUZIONE 1 L'Ente resistente in persona di ... nato a ... il ... C.F. ... nella sua qualità di rappresentante legale dell'Ente rappresentato per delega in calce dall'Avv. ... nato a ... il ... ... con studio in ... alla via ... n. ... , CAP ... ed ivi elettivamente domiciliato, (oppure nel caso in cui la difesa è attribuita al funzionario: rappresentato per delega in calce dal Dott. ... nato a ... il ... ... – in qualità di ... ) PREMESSO - che in data ... all'Ente è stato notificato da ... il ricorso avverso l'atto ... , avente ad oggetto: ... SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO contro ... elettivamente domiciliato presso lo studio di ... che lo rappresenta e difende PREMESSO CHE - a sostegno del gravame parte ricorrente articola i seguenti profili di illegittimità: 1) violazione e falsa applicazione dell'art. 1, comma 172 l. n. 296/2006 e dell'art. 70, comma 1 d.lgs. n. 507/1993: decadenza dell'Amministrazione dal potere impositivo. 2) prescrizione della pretesa tributaria. - con la presente memoria si contesta quanto dedotto dalla parte ricorrente deducendone l'inammissibilità ed improcedibilità e, in ogni caso, l'infondatezza nel merito per i motivi di seguito riportati ESPONE Il ricorso è infondato. Quanto al primo ordine di censure, sussistono nel caso in esame i presupposti fattuali e giuridici previsti dalla normativa ex adverso indicati in tema di decadenza dal potere impositivo dell'Amministrazione: si rileva infatti come, con specifico riferimento alla disciplina di settore, risultino rispettati i distinti segmenti temporali previsti a pena di decadenza, atteso che, nel caso di specie, l'avviso di accertamento risulta spedito entro l'arco temporale normativamente definito, dovendosi considerare tale dies ad quem in quanto trattasi di termine correlato al tempestivo esercizio della potere impositivo. In relazione alla seconda doglianza, va premesso che la prescrizione quinquennale non opera solo laddove il titolo esecutivo sia costituito dalla sola cartella esattoriale dell'Ente della Riscossione bensì anche nelle fattispecie riguardanti qualsiasi atto amministrativo di natura accertativa, anche comunale, come avvisi di accertamento, avvisi di addebito e simili. Ne consegue che, per effetto del tempestivo esercizio del potere impositivo e della corretta gestione procedimentale del correlati adempimenti provvedimentali, nessun effetto estintivo-prescrizionale può nel caso di specie ritenersi sussistente. Anche questa censura va pertanto respinta. Infine e quanto alla pretesa retroattività delle denunce di variazione della superficie, parimenti non si presenta meritevole di favorevole considerazione al relativa censura di parte ricorrente: ed, invero, in tema di TARSU le denunce di variazione in riduzione della superficie da assoggettare a tassazione, prodotte in ritardo, non possono mai avere effetto retroattivo, sicché al fine di ridurre l’importo dovuto a titolo di tassa sui rifiuti, la diminuzione della superficie dell’immobile deve essere dichiarata tempestivamente dando modo all’Amministrazione comunale di accertare e valutare la fondatezza delle richieste avanzate dall’interessato (Cass. n. 4602/2018). In ossequio alla recente giurisprudenza di merito (CTR Sicilia sentenza del 8/06/2020 n. 3005/5) va respinto il ricorso del contribuente, ribadendosi come bene abbia agito il Comune ad applicare lo sgravio solamente a far data dalla presentazione dell’istanza. ... CONCLUSIONI Voglia la Corte di giustizia tributaria di primo grado così provvedere: - in via preliminare, dichiarare la inammissibilità ed improcedibilità della domanda; - rigettare comunque nel merito la domanda perché infondata in fatto e in diritto; - con vittoria delle spese di giudizio (con distrazione al procuratore antistatario); Si chiede la trattazione in pubblica udienza (in tal caso l'atto va notificato alla controparte ai sensi dell'art. 33 del d.lgs. n. 546/1992). Si depositano i seguenti atti: ... . Luogo e data, ... Firma ... [1] 1. Al riguardo si segnala che l'art. 16 d.l. n. 119/2018, modificando il comma 3 dell'art. 16-bis d.lgs. n. 546/1992, ha disposto l'obbligo della costituzione in giudizio di I e II grado con modalità telematica relativamente ai ricorsi notificati a decorrere dal 1° luglio 2019 (con l'opportuno chiarimento dell'utilizzo in ogni grado di giudizio della modalità telematica indipendentemente dalla modalità prescelta dalla controparte nonché dall'avvenuto svolgimento del giudizio di primo grado con modalità analogiche), con la doppia precisazione per cui, da un lato, tale dovere non opera per coloro che optano di non avvalersi dell'assistenza tecnica nelle cause di valore inferiore ai tremila euro (salvo l'obbligo, ove si intendano avvalere della modalità telematica ai fini della costituzione in giudizio, di indicare un indirizzo di posta elettronica certificata); per altro verso, per i ricorsi già iscritti a ruolo, in casi eccezionali il Presidente della Corte di giustizia tributaria, o di Sezione, può autorizzare, con provvedimento motivato, il deposito con modalità diverse da quelle telematiche. CommentoLa tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani prevede una procedura semplificata che consente al contribuente di limitarsi a denunciare le sole variazioni intervenute successivamente alla presentazione della dichiarazione originari prevista dall' art. 70 d.lgs. n. 507 / 1993, senza dover rinnovare la propria dichiarazione anno per anno. Posto che ad ogni anno solare corrisponde un'obbligazione tributaria, qualora la denunzia originaria sia stata omessa, incompleta o infedele, l'obbligo di formularla si rinnova di anno in anno, con la conseguenza che l'inottemperanza a tale obbligo non può provocare la decadenza, per decorso del tempo, del potere del comune di accertare le superfici non dichiarate che continuano ad essere occupate o detenute, ovvero altri elementi costituenti il presupposto della tassa. La t.a.r.s.u., la t.o.s.a.p. ed i contributi di bonifica sono tributi locali che si strutturano come prestazioni periodiche, con connotati di autonomia nell'ambito di una causa debendi di tipo continuativo, in quanto l'utente è tenuto al pagamento di essi in relazione al prolungarsi, sul piano temporale, della prestazione erogata dall'ente impositore o del beneficio da esso concesso, senza che sia necessario, per ogni singolo periodo contributivo, un riesame dell'esistenza dei presupposti impositivi. Essi, quindi, vanno considerati come obbligazioni periodiche o di durata e sono sottoposti alla prescrizione quinquennale di cui all'art. 2948 n. 4, c.c. Dal momento che le tariffe dello smaltimento dei rifiuti incidono in maniera immediata e diretta sulla situazione giuridica dei contribuenti, i quali devono corrispondere annualmente il tributo e devono quindi predisporre i relativi mezzi di adempimento, va ritenuta immediatamente lesiva la deliberazione di approvazione delle tariffe TARSU, da impugnarsi negli ordinari termini di decadenza da parte dei contribuenti da essa incisi, laddove questi ultimi vogliano farne valere vizi di natura generale inerenti il quomodo della determinazione delle tariffe, e dunque senza che venga in contestazione la debenza tributaria. |