Istanza di rimborso fondata su sentenzaInquadramentoIl contribuente che ha versato tributi non dovuti, in tutto o in parte, deve essere rimborsato. Il rimborso può conseguire ad una sentenza di condanna dell'amministrazione al pagamento di una somma in favore del contribuente o alla illegittimità di un atto di accertamento o di riscossione previa rimozione dell'atto in sede amministrativa o giurisdizionale. Se vi è stato un contenzioso che si è concluso favorevolmente per il ricorrente, questi ha diritto anche a ripetere le somme versate nel corso di un giudizio tributario al solo fine di evitare l'esecuzione. FormulaISTANZA DI RIMBORSO FONDATA SU SENTENZA Raccomandata A.R. 1 All'Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di ... Ufficio territoriale di ... Oggetto: istanza di rimborso fondata su sentenza Il/Lasottoscritto/a ... , nato/a ... , il ... , residente in ... , via ... , n. ... , CAP ... , codice fiscale ... , partita IVA ... , tel. ... , fax ... , e-mail ... , P.E.C. ... ; OPPURE Il/La sottoscritto/a ... , nato/a ... , il ... , residente in ... , via ... , n. ... , CAP ... , codice fiscale ... , in qualità di legale rappresentante della società ... , con sede in ... , codice fiscale ... , partita IVA ... , tel. ... , fax ... , e-mail ... , P.E.C. ... OPPURE Il/La sottoscritto/a ... ,nato/a ... ,il ... , residente in ... , via ... , n. ... , CAP ... , codice fiscale ... , in qualità di procuratore (generale/speciale), giusta procura in calce/a margine/ allegata alla presente istanza, di ... , con sede in ... , codice fiscale ... , partita IVA ... , tel. ... , fax ... , e-mail ... , P.E.C. ... PREMESSO che in data ... ha ricevuto la notifica dell'atto ... con n. prot. ... relativo all'anno di imposta ... ; che con tale è atto è stata contestata/richiesta/pretesa ... 2 ; avverso tale atto l'istante ha proposto ricorso alla Corte di giustizia tributaria provinciale di ... per i seguenti motivi ... . L'adita Corte di giustizia con la sentenza n ... resa in data ... ha accolto il ricorso ed ha annullato l'atto impugnato. Nel corso del giudizio esso istante ha versato gli importi indicati nell'atto annullato ... 3 come dimostrato dalle copie delle ricevute dei versamenti e dalle certificazioni che si allegano 4 . Poiché l'amministrazione non ha ancora provveduto alla restituzione delle somme indebitamente versate e sono decorsi i 90 giorni previsti dall'art. 68, comma 2 d.P.R. d.lgs. n. 546/1992 dalla notifica della sentenza OPPURE Che ha proposto ricorso alla Corte di giustizia tributaria avverso il diniego (espresso o tacito) alla restituzione dei tributi ... versati in data ... relativi all'anno ... per i seguenti motivi ... L'adita Corte di giustizia con la sentenza n ... resa in data ... ha condannato l'ufficio al rimborso dei versamenti effettuati spontaneamente dal ricorrente in data ... per l'importo di ... 5 . Poiché l'amministrazione non ha ancora provveduto alla restituzione delle somme indebitamente versate e sono decorsi i 90 giorni previsti dall'art. 69, comma 4 d.P.R. d.lgs. n. 546/1992 dalla notifica della sentenza 6 CHIEDE Che venga disposto il rimborso della somma di € ... . Indica, ai fini dell'accredito in conto corrente, le coordinate bancarie/postali: Banca ... Agenzia ... n. di conto corrente ... intestato a ... , A.B.I ... C.A.B. ... , I.B.A.N. ... Si allegano i seguenti documenti: 1) ... 7 ; 2) Copia del documento di identità del titolare del rimborso ... 8 ; Luogo e data ... Firma ... DELEGA 9 Il sottoscritto/a ... delega ... codice fiscale ... , nato a ... , il ... a presentare la presente istanza. Data ... Firma del dichiarante ... [1] L'istanza, redatta in carta semplice, può essere consegnata a mano all'ufficio dell'Agenzia delle Entrate competente in base al domicilio fiscale del contribuente oppure spedita con raccomandata a.r. [2] Descrivere il contenuto dell'atto e della pretesa. [3] Indicare importi versati, data e modalità di pagamento. [4] Indicare versamenti e certificazioni a sostegno della istanza. [5] L'art. 69 dispone l'immediata esecutività delle sentenze di condanna al pagamento in favore del contribuente. La circolare n. 38/E del 29 dicembre 2015 ha chiarito che l'ipotesi di condanna al rimborso o alla restituzione di somme si riferisce alle controversie concernenti il diniego espresso o tacito alla restituzione di tributi e relativi accessori pagati spontaneamente. [6] O dalla prestazione della garanzia. Il comma 1 dell'art. 69 del d.lgs. n. 546/1992, oltre a disporre l'immediata esecutività delle sentenze di condanna al pagamento di somme in favore del contribuente, prevede che «il pagamento di somme di importo superiore a 10mila €, diverse dalle spese di lite, possa essere subordinato dal giudice, anche tenuto conto delle condizioni di solvibilità dell'istante, alla prestazione di idonea garanzia». [7] Copia della sentenza notificata e prove dei pagamenti. [8] Se l'istanza non viene presentata personalmente. [9] Eventuale, se l'istanza è presentata da soggetto diverso. CommentoRimborso di somme versate nel corso di un giudizio. Laddove sia stato emesso un atto illegittimo di accertamento o riscossione, il diritto al rimborso dipende dalla previa rimozione dell'atto in sede amministrativa o giurisdizionale. Se vi è stato un contenzioso che si è concluso favorevolmente per il ricorrente, questi ha diritto a ripetere le somme versate nel corso di un giudizio tributario al solo fine di evitare l'esecuzione. Se vi è stata una sentenza di condanna dell'amministrazione al rimborso, si ha diritto al pagamento senza attendere il giudicato. Invero, la materia dei rimborsi delle somme pagate in corso di causa e dell'esecuzione delle sentenze tributarie è regolata dal processo tributario. Per effetto della riforma del processo tributario operata dal d.lgs. n. 156/2015, che ha, tra l'altro, modificato la disciplina contenuta negli artt. 68,69 e 70 del d.lgs. n. 546/1992 (disposizioni che regolano i rimborsi delle somme pagate in corso di causa, l'esecuzione delle sentenze di condanna favorevoli al contribuente e il giudizio il giudizio di ottemperanza) le sentenze emesse dalle Corti di giustizi tributarie sono immediatamente esecutive per tutte le parti in causa. Ne consegue che ove intervenga una sentenza del giudice tributario, ancorché non passata in giudicato, che annulla in tutto o in parte l'atto impositivo, l'Amministrazione (così come il giudice dinanzi al quale sia stata impugnata la relativa cartella di pagamento) ha l'obbligo di agire in conformità alla statuizione giudiziale, adottando i consequenziali provvedimenti di sgravio o di rimborso dell'eccedenza versata (Cass., Sez. VI, n. 11135/2019; Cass., Sez. VI, 28847/2020). Pertanto, adecorrere dal 1° giugno 2016, chi ottiene una sentenza favorevole di condanna dell'amministrazione può ottenere immediatamente il rimborso senza attendere il giudicato. In passato, invece, il rimborso era previsto solo all'esito dell'esaurimento delle impugnazioni. Le nuove disposizioni prevedono in particolare: a) il rimborso del tributo indebito versato nel corso del giudizio, entro 90 giorni dalla notifica della sentenza; b) l'immediata esecutività delle sentenze di rimborso, con pagamento entro 90 giorni; c) la possibilità di procedere al rimborso delle stesse somme previa concessione di una garanzia per gli importi superiori a 10.000 € (cfr. chiarimenti, circolare 38/E/2015; circ. n. 105 del 15 luglio 2016). Più in dettaglio, in caso di sentenza favorevole al contribuente all'esito dell'impugnazione di un atto soggetto a riscossione (ad esempio attraverso iscrizione a ruolo o affidamento in carico all'agente della riscossione), trova applicazione l'art. 68, comma 2, del d.lgs. n. 546/1992 che, con disposizione rimasta immutata sullo specifico punto, prevede che «il tributo corrisposto in eccedenza rispetto a quanto statuito dalla sentenza della Corte di giustizia tributaria provinciale, con i relativi interessi previsti dalle leggi fiscali, deve essere rimborsato d'ufficio entro 90 giorni dalla notificazione della sentenza». Nell'ipotesi di sentenza di condanna dell'ufficio al rimborso di versamenti effettuati spontaneamente dal contribuente o al pagamento delle spese di lite, trova applicazione invece l'art. 69 del d.lgs. n. 546/1992, che, oltre a disporre l'immediata esecutività delle sentenze di condanna al pagamento di somme in favore del contribuente, prevede che «il pagamento di somme di importo superiore a 10mila €, diverse dalle spese di lite, possa essere subordinato dal giudice, anche tenuto conto delle condizioni di solvibilità dell'istante, alla prestazione di idonea garanzia». Per l'esecuzione delle predette sentenze, il citato art. 69 assegna all'ufficio il termine di 90 giorni dalla notificazione della sentenza; qualora sia dovuta la garanzia, tale termine decorre dalla presentazione di quest'ultima. La circolare n. 38/E del 29 dicembre 2015 ha chiarito che l'ipotesi di condanna al rimborso o alla restituzione di somme di cui all'art. 69 si riferisce alle controversie concernenti il diniego espresso o tacito alla restituzione di tributi e relativi accessori pagati. In ogni caso se il fisco ritarda ad adempiere, può seguirsi la via bonaria della richiesta di rimborso; qualora non si voglia perseguire tale via, il contribuente può agire in ottemperanza ai sensi dell'art. 70, e adire nuovamente il giudice tributario per ottenere la condanna dell'amministrazione non solo alla restituzione dei tributi versati, ma anche delle spese di lite. La relazione illustrativa al d.lgs. n. 156/2015 evidenzia che «Il contribuente resterà libero di non chiedere l'immediata esecuzione della sentenza (qualora non intenda anticipare gli oneri della garanzia o anche solo per non dover rischiare di restituire le somme ottenute con gli interessi) e di preferire l'attesa di un giudicato che gli consentirà di ottenere quanto gli spetta, con gli interessi di legge medio tempore maturati, senza fornire alcuna garanzia». Come evidenziato nella circolare 38/E/2015, «con la riforma degli artt. 68, 69 e 70, è stato previsto un rimedio processuale unico all'eventuale inadempienza dell'Ufficio nell'esecuzione delle sentenze, siano esse definitive o provvisorie. Il contribuente, infatti, in caso di inerzia dell'Ufficio, ai sensi dell'art. 68, comma 2 e dell'art. 69, comma 5, può ricorrere unicamente al rimedio dell'ottemperanza a norma del successivo articolo 70». È evidente, come detto, che ciò non esclude la possibilità di ricorrere alla via bonaria dell'istanza di rimborso. Si segnala il pronunciamento reso dalla Cass., S.U., n. 758/2017: “qualora intervenga una sentenza, anche se non passata in giudicato, del giudice tributario che annulla, in tutto o in parte, l'atto impositivo, l'ente impositore (così come il giudice dinanzi al quale sia stata impugnata la relativa cartella di pagamento) ha l'obbligo di agire in conformità alla statuizione giudiziale, sia nel caso in cui l'iscrizione non sia stata ancora effettuata, sia, se già effettuata, adottando i conseguenziali provvedimenti di sgravio e, eventualmente, di rimborso dell'eccedenza versata”. |