Ricorso contro il provvedimento di revoca delle agevolazioni c.d. “prima casa”

Carlo Buonauro

Inquadramento

In tema di imposta di registro, ai sensi dell'art. 1, nota II bis), comma 4, della Tariffa, parte prima, allegata al d.P.R. n. 131/1986, è prevista la decadenza dalla c.d. agevolazione “prima casa” qualora il contribuente abbia trasferito, per atto a titolo oneroso o gratuito, l'immobile acquistato con l'agevolazione medesima prima del decorso del termine di cinque anni dalla data di acquisto.

In tema di agevolazioni prima casa, l'idoneità della casa di abitazione pre-posseduta va valutata sia in senso oggettivo (effettiva inabitabilità), che in senso soggettivo (fabbricato inadeguato per dimensioni o caratteristiche qualitative), nel senso che ricorre l'applicazione del beneficio anche all'ipotesi di disponibilità di un alloggio che non sia concretamente idoneo, per dimensioni e caratteristiche complessive, a soddisfare le esigenze abitative dell'interessato.

Il regime agevolativo previsto per l'acquisizione della prima casa viene meno poi quando il successivo accorpamento di un'unità immobiliare contigua a quella precedentemente acquistata determina il mutamento delle caratteristiche, facendo sì che l'abitazione assuma i requisiti di abitazione di lusso pur rimanendo nella categoria catastale A2. Il beneficio viene revocato sulla base del superamento del limite massimo di superficie utile complessiva (240 mq, così come determinato dal d.m. 2 agosto 1969), quale parametro vigente all'epoca della compravendita dell'immobile, a nulla rilevando il fatto che successivamente la disciplina sia cambiata e abbia dato prevalenza alla classificazione catastale rispetto alla metratura.

Formula

ALLA CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI ....

RICORSO

EX ART. 18 DEL D.LGS. N. 546/1992

Il Sig./La Sig. .... nato a .... il .... C.F. .... residente in .... alla via .... n. ...., cap. .... (oppure: società .... con sede in ...., via ...., P.I. o C.F. .... in persona del legale rappresentante pro tempore), rappresentat. .... e difes. ...., in virtù di procura a margine /in calce e su foglio separato al presente atto, dall'Avv./Dott.Comm./ ...., C.F. ...., con il quale elettivamente domicilia presso il suo studio in .... alla Via .... n. .... ai sensi degli artt. 170 e 176 c.p.c., si dichiara di voler ricevere comunicazioni e/o atti difensivi e/o provvedimenti relativi al presente procedimento al seguente indirizzo PEC: .... o n. FAX: ....

PROPONE RICORSO 1

– contro ....;

– avverso il seguente provvedimento prot. n. .... emesso il .... e notificato il ....

PER I SEGUENTI MOTIVI

Sussiste violazione della norma contenuta all'art. 1, della Tariffa parte prima allegata al d.P.R. n. 131/1986. Tale disposizione prevede la revoca dell'agevolazione per il caso del “trasferimento per atto a titolo oneroso o gratuito degli immobili acquistati con i benefici di cui al presente articolo prima del decorso del termine di cinque anni dalla data del loro acquisto”. Orbene, l'Ufficio muove dal convincimento che il trasferimento di una quota del bene originariamente oggetto di registrazione debba determinare la revoca dell'intero beneficio fiscale. Si tratta di un approdo interpretativo che non trova alcuna conferma nella disposizione suindicata, nella quale si fa genericamente riferimento al trasferimento degli immobili e non all'alienazione parziale. Ne consegue che, in tale ultima ipotesi, che certamente concretizza un trasferimento “parziale”, dovrà seguire la revoca parziale del beneficio a suo tempo applicato – e non totale come disposto dall'Ufficio – ciò risultando necessario per garantire un'esigenza di proporzionalità fra interessi del proprietario e ragion fiscale.

CONCLUSIONI

Voglia la Corte di giustizia tributaria così provvedere:

– in via principale, annullare l'atto impugnato (previa sospensione cautelare ex art. 47 del d.lgs. n. 546/1992);

– con vittoria delle spese di giudizio (con distrazione delle spese processuali al procuratore costituito).

Si chiede la trattazione in pubblica udienza.

Si depositano i seguenti atti: ....

Ai sensi dell'art. 22, comma 3, del d.lgs. n. 546/1992, si attesta la conformità del presente atto all'originale consegnato (o spedito) all'ente convenuto.

Luogo e data ....

Difensore ....

PROCURA 2

(generalità del ricorrente) .... nomina proprio procuratore alle liti (titolo) .... e, per l'effetto, lo autorizza a rappresentarlo e difenderlo nel giudizio, conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, ed eleggendo domicilio presso lo studio del predetto legale in ...., via ....

Luogo e data ....

Firma ....

Autentica della Firma ....

[1] [1]Il ricorso deve altresì indicare il valore della lite e contenere la procura a un difensore o a un soggetto abilitato all'assistenza tecnica (obbligatoria quando il valore della controversia supera 3.000,00 € a partire dal 1° gennaio 2016, con l'obbligo anche di indicare la categoria di appartenenza del difensore ai sensi dell'art. 12 d.lgs. n. 546/1992, che consenta al giudice la liquidazione delle spese di lite secondo la tariffa professionale). Il difensore, o il ricorrente in caso di valore della controversia inferiore a 3.000,00 €, deve sottoscrivere sia l'originale sia le copie destinate alle controparti. L'art. 47 d.lgs. n. 546/1992 riconosce, inoltre, al ricorrente la possibilità di chiedere alla Corte di giustizia tributaria di primo grado competente la sospensione dell'esecuzione dell'atto impugnato, con istanza inserita nel ricorso o formulata con atto separato, debitamente notificato alle altre parti e depositato in segreteria. La sospensione può essere anche parziale e subordinata alla prestazione della garanzia di cui all'art. 69, comma 2 d.lgs. n. 546/1992.

[2] [2]L'incarico deve essere conferito: con atto pubblico o scrittura privata autenticata; in calce o a margine di un atto nel processo, con certificazione dello stesso incaricato dell'autografia della sottoscrizione; oralmente in udienza pubblica, dandone atto nel verbale.

Commento

In tema di agevolazioni tributarie per l'acquisto della “prima casa”, premesso che ai sensi del comma 4, ultimo periodo, della nota II-bis all'art. 1 della tariffa, parte prima, allegata al d.P.R. n. 131/1986, così come modificato dal d.l. n. 155/1993, si verifica la decadenza dall'agevolazione nel caso in cui il contribuente abbia trasferito l'immobile acquistato con i benefici per la “prima casa” prima del decorso del termine di cinque anni dall'acquisto stesso, tale decadenza, qualora la vendita abbia riguardato una quota o una parte dell'immobile, non avviene per l'intero, ma per la parte di prezzo corrispondente alla porzione di immobile ceduto e ciò in ottemperanza al principio del giusto equilibrio tra le esigenze dell'interesse generale della comunità e gli imperativi della salvaguardia dei diritti dell'uomo (Cass. VI, n. 24658/2018).

La revoca dei benefici “prima casa” per l'accertata insussistenza dei presupposti del trattamento agevolato, indicati dall'acquirente con dichiarazione mendace, comporta l'applicazione di un'imposta di registro “complementare”, che, dovuta per un fatto imputabile ad una delle parti contraenti, resta, in forza dell'art. 57, comma 4, del d.P.R. n. 131/1986, esclusivamente a carico di quest'ultima, senza che in capo al venditore operi la solidarietà dell'obbligazione tributaria di cui al precedente art. 57, comma 1.

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