Ricorso contro l'atto di iscrizione ipotecariaInquadramentoL'art. 77 d.P.R. n. 602/1973 disciplina l'istituto dell'ipoteca esattoriale, comunemente equiparata ad una misura cautelare che può essere adottata dall'Agente della riscossione a seguito del mancato pagamento delle somme intimate con la cartella di pagamento o con l'accertamento “esecutivo”. L'iscrizione può avvenire solo per debiti nel complesso superiori alla soglia di 20.000,00 €. Inoltre, prima di procedere con l'iscrizione, al debitore deve essere notificata una comunicazione preventiva annunciante l'intenzione, ad opera del concessionario, di avvalersi dello strumento in esame, se le somme non vengono pagate entro i successivi trenta giorni. FormulaCORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI .... 1 RICORSO AVVERSO ATTO DI ISCRIZIONE IPOTECARIA N. .... Il Sig. ...., nato a ...., il ...., e residente in ...., C.F. ...., elettivamente domiciliato in ...., via ...., presso lo Studio dell'Avv. ...., il quale lo rappresenta e difende giusta procura in calce al presente atto - ricorrrente - Agenzia delle Entrate Riscossione - resistente - PREMESSO CHE – in data .... è stato notificato allo scrivente, a cura della Agenzia delle Entrate Riscossione, l'atto di iscrizione ipotecaria 2 n. ...., sul proprio immobile sito in ...., fondato sull'omesso pagamento, a titolo di ...., per l'annualità ...., dell'imposta ...., per l'importo di € ....; RICORRE Contro il predetto atto per i seguenti motivi 3 : 1. Invalidità della notifica dell'atto impugnato ai sensi dell'art. 26 del d.P.R. n. 602/19734 2. Nullità dell'iscrizione per violazione della soglia legale di € 20.000,00 5 3. Omessa notifica della comunicazione preventiva 4. Omessa notifica della cartella presupposta 5. Prescrizione della pretesa impositiva PER QUESTI MOTIVI Il sottoscritto, come rappresentato, domiciliato e difeso, CHIEDE all'Ill.ma Corte di giustizia Tributaria di Primo Grado adita di dichiarare la nullità dell'atto impugnato ed ordinare al Conservatore dei registri immobiliari di ...., la cancellazione dell'iscrizione ipotecaria n. ...., sull'immobile di proprietà del ricorrente sito in ...., via ...., identificato in catasto ..... Ai sensi dell'art. 10 comma 6 del d.P.R. n. 115/2002 si dichiara che il valore della presente causa è stabilito in € .... e che dunque viene versato un contributo unificato di importo pari ad € .... 6 . Con vittoria di spese. ISTANZA DI DISCUSSIONE IN PUBBLICA UDIENZA Si chiede, altresì, ai sensi e per gli effetti dell'art. 33, comma 1, d.lgs. n. 546/1992, che il ricorso venga discusso in pubblica udienza 7 . Si fa riserva di produzione di memorie, in ragione delle difese della parte resistente, e si allega la seguente documentazione: 1. Atto impugnato; 2. ....; 3. ..... Luogo e data .... Firma Difensore .... PROCURA Il Sig. ...., nomina proprio procuratore alle liti l'Avv. ...., e per l'effetto, lo autorizza a rappresentarlo e difenderlo nel giudizio, conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, ed eleggendo domicilio presso lo studio del predetto legale in ...., via ..... Luogo e data .... Firma Mandante .... Autentica della Firma .... [1] [1]La competenza per territorio delle Commissioni tributarie deve essere determinata avendo riguardo al disposto dell'art. 4 d.lgs. n. 546/1992, come modificato dell'art. 9, comma 1, lett. b) d.lgs. n. 156/2015. Più in particolare, la competenza per territorio deve essere individuata secondo i seguenti criteri: a) per le controversie proposte nei confronti degli enti impositori, degli agenti della riscossione e dei soggetti iscritti all'albo di cui all'art. 53 d.lgs. n. 446/1997, sono competenti le Commissioni Tributarie nella cui circoscrizione i primi hanno la sede; b) per le controversie proposte nei confronti di articolazioni dell'Agenzia delle Entrate, con competenza su tutto o parte del territorio nazionale, sono competenti le Commissioni tributarie nella cui circoscrizione hanno sede, non le articolazione medesime, ma l'ufficio al quale spettano le attribuzioni sul rapporto controverso. [2] [2]Occorre specificare la tipologia di atto dell'Amministrazione finanziaria oggetto di contestazione. Sono impugnabili esclusivamente gli atti, rientranti nella giurisdizione tributaria i cui limiti sono tracciati secondo i criteri di cui all'art. 2 d.lgs. n. 546/1992, di cui all'art. 19 dello stesso decreto. Tuttavia a riguardo va considerato che, in accordo con un orientamento ormai consolidato della Suprema Corte, l'elencazione degli atti impugnabili contenuta nell'art. 19 d.lgs. n. 546/1992 ha natura tassativa, ma non preclude la facoltà di impugnare anche altri atti, ove con gli stessi l'Amministrazione porti a conoscenza del contribuente una ben individuata pretesa tributaria (Cass. n. 3775/2018). [3] [3]Si elencano, nel relativo “ordine logico”, i tipici motivi di opposizione contro gli atti di iscrizione dell'ipoteca. [4] [4]La notifica dell'iscrizione ipotecaria può avvenire anche mediante invio diretto, da parte del concessionario, di lettera raccomandata con avviso di ricevimento, in quanto la seconda parte del comma 1 dell'art. 26 d.P.R. n. 602/1973 prevede una modalità di notifica, integralmente affidata al concessionario stesso ed all'ufficiale postale, alternativa rispetto a quella della prima parte della medesima disposizione e di competenza esclusiva dei soggetti ivi indicati. In tal caso, la notifica si perfeziona con la ricezione del destinatario alla data risultante dall'avviso di ricevimento, senza necessità di un'apposita relata, visto che è l'ufficiale postale a garantirne, nel menzionato avviso, l'esecuzione effettuata su istanza del soggetto legittimato e l'effettiva coincidenza tra destinatario e consegnatario della cartella, come confermato implicitamente dal penultimo comma del citato art. 26, secondo cui il concessionario è obbligato a conservare per cinque anni la matrice o la copia della cartella con la relazione dell'avvenuta notificazione o con l'avviso di ricevimento, in ragione della forma di notificazione prescelta, al fine di esibirla su richiesta del contribuente o dell'amministrazione (Cass. n. 17248/2017). [5] [5]In tema di iscrizione ipotecaria per crediti erariali, l'illegittimità del relativo avviso derivante dal superamento della soglia legale di euro ventimila per l'iscrivibilità dell'ipoteca deve essere tempestivamente dedotta dal contribuente con il ricorso introduttivo della lite tributaria, trattandosi di vizio dell'atto riscossivo non rilevabile d'ufficio (Cass. n. 12699/2017). [6] [6]Per la determinazione del contributo unificato tributario si deve prendere in considerazione la somma del tributo portato dall'atto impugnato, al netto delle eventuali sanzioni e/o interessi. Nel caso di atto relativo alle sole sanzioni pecuniarie, il contributo unificato andrà calcolato sulla base del valore delle stesse. [7] [7]In mancanza di tale istanza, il ricorso viene trattato in camera di consiglio. CommentoLe Sezioni Unite della Corte di cassazione hanno escluso che l'iscrizione ipotecaria prevista nell'ambito della riscossione coattiva costituisca atto dell'espropriazione forzata, in quanto riferita ad una procedura alternativa all'esecuzione forzata vera e propria, affermando, di conseguenza, che la stessa può essere effettuata anche senza la necessità di procedere alla notifica dell'intimazione di cui all'art. 50, comma 2 d.P.R. n. 602/1973, prescritta per l'ipotesi in cui l'espropriazione forzata non sia iniziata entro un anno dalla notifica della cartella di pagamento (Cass., S.U., n. 19667/2014). Al contempo, tuttavia, le Sezioni Unite hanno precisato che, trattandosi di atto impugnabile innanzi al giudice tributario, se ne presuppone una specifica comunicazione ai contribuente, atteso che la l. n. 241/1990, all'art. 21 prevede un obbligo generalizzato di comunicazione dei provvedimenti limitativi della sfera giuridica dei destinatari, e l'iscrizione ipotecaria costituisce fuor di dubbio un atto che limita fortemente la sfera giuridica del contribuente, che l'art. 6 l. n. 212/2000 (Statuto del contribuente), a sua volta, prevede che debba essere garantita l'effettiva conoscenza da parte del contribuente degli atti a lui destinati, ed ancora che sussiste un principio generale, caratterizzante qualsiasi sistema di civiltà giuridica, secondo cui è doverosa la comunicazione di tutti gli atti lesivi della sfera giuridica del cittadino, comunicazione che costituisce il presupposto imprescindibile per la stessa impugnabilità dell'atto. Pertanto, l'Amministrazione finanziaria, prima di iscrivere l'ipoteca su beni immobili, deve comunicare al contribuente che procederà alla suddetta iscrizione, concedendo al medesimo un termine – che può essere determinato, in coerenza con analoghe previsioni normative (da ultimo, quello previsto dall'art. 77, comma 2-bis, del medesimo d.P.R., come introdotto dal d.l. n. 70/2011, conv. con modif. in l. n. 106/2011), in trenta giorni – per presentare osservazioni od effettuare il pagamento, dovendosi ritenere che l'omessa attivazione di tale contraddittorio endoprocedimentale comporti la nullità dell'iscrizione ipotecaria per violazione del diritto alla partecipazione al procedimento, garantito anche dagli artt. 41, 47 e 48 della Carta dei diritti fondamentali della Unione europea, fermo restando che, attesa la natura reale dell'ipoteca, l'iscrizione mantiene la sua efficacia fino alla sua declaratoria giudiziale d'illegittimità (Cass., S.U., n. 19667/2014). La giurisprudenza ha, quindi, dato una lettura eurounitaria alla necessaria incardinazione di un contraddittorio endoprocedimentale, ben prima dell'entrata in vigore dell'art. 77, comma 2-bis d.P.R. n. 602/1973, avvenuta per effetto del d.l. n. 70/2011, imponendo all'Amministrazione finanziaria che intenda iscrivere l'ipoteca su beni immobili ai sensi dell'art. 77 d.P.R. n. 602/1973 cit., l'obbligo di preventiva comunicazione al contribuente che procederà alla suddetta iscrizione, concedendogli un termine - che può essere determinato, in coerenza con analoghe previsioni normative (da ultimo, quello previsto dall'art. 77, comma 2-bis, del medesimo d.P.R., come introdotto dal d.l. n. 70/2011), in trenta giorni - per presentare osservazioni o anche effettuare il pagamento, pena la nullità dell'iscrizione ipotecaria (Cass., Sez. V, n. 2924/2023). Consegue alla ricostruzione del provvedimento di iscrizione ipotecaria in questi termini che, ai fini del riparto di giurisdizione, rileva la natura dei crediti posti a fondamento del provvedimento di iscrizione suddetta. Ne deriva che la giurisdizione spetta al giudice tributario o al giudice ordinario a seconda della natura (tributaria o meno) dei crediti, ovvero ad entrambi – ciascuno per il proprio ambito come appena individuato – se quel provvedimento si riferisce in parte a crediti tributari ed in parte a crediti non tributari (Cass., S.U., n. 17111/2017). |