Memoria di costituzione con eccezione di difetto di giurisdizione

Lucio Di Nosse

Inquadramento

Con la memoria di costuzione in giudizio (cc.dd. controdeduzioni) l'ente resistente può contestare la giurisdizione del giudice tributario, sollevando espressa eccezione.

Formula

CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI .... SEZIONE N. ....

R.G.R. n. ....

CONTRODEDUZIONI

L'Ente resistente (Agenzia Entrate, Agenzia Entrate Riscossione, Regione/Provincia/Comune) in persona di .... nato a .... il .... C.F. .... nella sua qualità di rappresentante legale dell'Ente rappresentato per delega in calce di questo ricorso dall'Avv. .... nato a .... il .... .... con studio in .... alla via .... n. ...., CAP .... ed ivi elettivamente domiciliato,

(oppure nel caso in cui la difesa è attribuita al funzionario: rappresentato per delega in calce a questo ricorso dal Dott. .... nato a .... il .... .... – in qualità di ....)

PREMESSO

– che in data .... all'Ente è stato notificato da .... il ricorso avverso l'atto ...., avente ad oggetto: ....

SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO

contro .... elettivamente domiciliato presso lo studio di .... che lo rappresenta e difende.

Preliminarmente eccepisce il difetto di giurisdizione dell'adita Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado per le seguenti motivazioni: l'atto impugnato non ha ad oggetto dei tributi, bensì .... (violazioni al CdS, contributi INPS, canoni di depurazione acque reflue e di fognatura, sanzioni di natura amministrativa).

Le Corti Tributarie hanno giurisdizione soltanto in materia di tributi, fattispecie che non ricorre nel caso in esame; la contestazione avverso l'atto impugnato appartiene invece alla cognizione del giudice ordinario (o amministrativo, o contabile).

Ovvero:

poiché già pende giudizio di esecuzione (individuale o concorsuale), l’estinzione del credito tributario (per avvenuto pagamento, per compensazione, per transazione, per prescrizione) successivamente alla notifica (non in contestazione) della cartella deve essere eccepita davanti al suddetto giudice ordinario.

In via subordinata deduce, altresì, che il ricorso deve in ogni caso essere rigettato per i seguenti motivi .....

Le spese di lite relative alla presente fase processuale vanno poste a carico del ricorrente ed a favore di questo Ente resistente.

CHIEDE

che codesta Corte di Giustizia Tributaria di Primo Gradovoglia

a) dichiarare il proprio difetto di giurisdizione, a favore del giudice ordinario, davanti al quale il giudizio dovrà essere riassunto a cura di parte.

b) in via subordinata rigettare il ricorso proposto da .... perché infondato nel merito

c) condannare il ricorrente al pagamento delle spese di lite a favore di questo Ente.

Si allega:

1) .....

Luogo e data ....

Firma ....

Commento

Appartengono alla giurisdizione tributaria tutte le controversie aventi ad oggetto i tributi di ogni genere e specie; tale giurisdizione è esclusiva; la giurisdizione tributaria è di sola cognizione, e pertanto restano escluse dalla giurisdizione tributaria le controversie riguardanti gli atti dell'esecuzione forzata tributaria, che sono devolute al giudice ordinario. L'opposizione all'esecuzione, che rientra nei giudizi di cognizione rientra pertanto nella giurisdizione delle CC.TT. quando viene contestata l'esistenza del titolo esecutivo e del diritto di credito tributario.

Con la sentenza Cass. S.U. n.3444/2019 la Corte Suprema a sezioni unite, mutando completamente il suo precedente e consolidato indirizzo, ha affermato che sussiste la giurisdizione del giudice dell’esecuzione individuale e di quella concorsuale a conoscere dell’eccezione di estinzione del credito tributario successivamente alla notificazione della cartella di pagamento (adempimento, transazione, compensazione, prescrizione). Secondo la Corte, la notifica della cartella di pagamento non impugnata (o vanamente impugnata) dal contribuente nel giudizio tributario determina il consolidamento della pretesa fiscale e l'apertura di una fase che, per chiara disposizione normativa, sfugge alla giurisdizione del giudice tributario, non essendo più in discussione l'esistenza dell'obbligazione tributaria né il potere impositivo sussurnibile nello schema potestà-soggezione che è proprio del rapporto tributario (non tutte le controversie nelle quali abbia incidenza una norma fiscale si trasformano in controversie tributarie di competenza delle relative corti, come rilevato da Cass. SU n. 7526/2013). La Corte riafferma il principio dettato dalla Corte Costituzionale, in base al quale la giurisdizione del giudice ordinario sussiste dunque in tutte le controversie che si collocano «a valle della notifica della cartella di pagamento», dove non v'è spazio per la giurisdizione del giudice tributario ex art. 2 del d.lgs. n. 546 del 1992 e l'azione esercitata dal contribuente assoggettato alla riscossione, che non riguardi la mera regolarità formale del titolo esecutivo o di atti della procedura, «deve qualificarsi come opposizione all'esecuzione ex art. 615 cod. proc. civ., essendo contestato il diritto di procedere a riscossione coattiva» (Corte Cost. n. 114/2018). E’ questo il modo per colmare la carenza di tutela giurisdizionale che è all'origine della incostituzionalità dell'art. 57 del DPR n. 602 del 1973, che si spiega in ragione del fatto che non «era» ammessa siffatta opposizione innanzi al giudice dell'esecuzione, pur non essendo ammissibile il ricorso al giudice tributario, in quanto privo di giurisdizione.  Secondo i giudici di legittimità per espressa disposizione normativa (art. 2 d. Igs. n. 546/1992) la notifica della cartella è un dato rilevante ai fini della giurisdizione, determinando il sorgere della giurisdizione del giudice ordinario, l'unico competente a giudicare dei fatti, successivamente intervenuti, estintivi e modificativi del credito tributario cristallizzato nella cartella.

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