Memoria ex art. 32 del ricorrente sull'eccezione di difetto di giurisdizioneInquadramentoLa facoltà per le parti di depositare memorie illustrative a sostegno delle rispettive domande ed eccezioni è disciplinata dall'art. 32 d.lgs. n. 546/1992; quando si contesta la giurisdizione del giudice tributario è utile avvalorare le proprie tesi attraverso lo strumento delle memorie illustrative. FormulaCORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI ... Sezione n. ... R.G.R. n. ... MEMORIA EX ART. 32 Nell'interesse di ... nato a ... il ... C.F. ... residente in ... alla via ... n. ... , CAP ... (oppure: della società ... con sede in ... , via ... , P.IVA o C.F. ... in persona del legale rappresentante protempore), rappresentat. e difes., in virtù di procura a margine /in calce e su foglio separato al presente atto, dall'Avv./Dott.Comm./altro ... , C.F. ... , con il quale elettivamente domicilia presso il suo studio in ... alla Via ... n. ... PREMESSO CHE il suddetto contribuente ha proposto ricorso a codesta CT di primo grado, iscritto al n. ... RGR. avverso l'atto ... n. emesso da ... e notificatogli in data ... Si è costituito in giudizio l'ente impositore/Agente della Riscossione che preliminarmente ha eccepito il difetto di giurisdizione dell'adita Corte di giustizia tributaria di primo grado, deducendo che l'atto impugnato non ha ad oggetto dei tributi, bensì ... (violazioni al CdS, contributi INPS, canoni di depurazione acque reflue e di fognatura, sanzioni di natura amministrativa). Con la presente memoria il ricorrente evidenzia l'infondatezza della suddetta eccezione, perché la cognizione della contestazione dell'atto impugnato rientra nella giurisdizione tributaria ai sensi dell'art. 2 del d.lgs. n. 546/1992. Ed invero ... Le Corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado hanno giurisdizione esclusiva in materia di tributi, fattispecie che ricorre nel caso in esame; la contestazione avverso l'atto impugnato appartiene dunque alla cognizione del giudice tributario adito. Ovvero, sussiste la giurisdizione del giudice tributario a conoscere dell'eccezione di estinzione del credito tributario successivamente alla notificazione (non in contestazione) della cartella di pagamento (adempimento, transazione, compensazione, prescrizione) e/o successivamente alla notificazione dell'avviso ex art. 50 d.P.R. n. 602/73, del preavviso di fermo o di ipoteca, o anche di una mera intimazione di pagamento (Cass., SU, n. 8465/2022), perché essa concerne comunque l'esistenza del credito tributario nell'an e nel quantum. Nel merito il difensore si riporta ai motivi già indicati nel ricorso ed insiste per l'accoglimento della domanda. Luogo e data ... Firma Difensore ... CommentoL'art. 32 del d.lgs. n. 546/1992 al secondo comma dispone che fino a dieci giorni liberi prima della data dell'udienza di trattazione ciascuna delle parti può depositare memorie illustrative con le copie per le altre parti. Il terzo comma precisa che nel solo caso di trattazione della controversia in camera di consiglio sono consentite brevi repliche scritte fino a cinque giorni liberi prima della data della camera di consiglio. Con le memorie le parti possono replicare alle deduzioni avversarie e meglio precisare il contenuto delle proprie domande, eccezioni ed istanze. Appartengono alla giurisdizione tributaria tutte le controversie aventi ad oggetto i tributi di ogni genere e specie; tale giurisdizione è esclusiva. La giurisdizione tributaria è di sola cognizione, e pertanto restano escluse dalla giurisdizione tributaria le controversie riguardanti gli atti dell'esecuzione forzata tributaria, che sono devolute al giudice ordinario. L'opposizione all'esecuzione, che costituisce un giudizio di cognizione, rientra pertanto nella giurisdizione delle CC.TT. quando viene contestata l'esistenza del titolo esecutivo e del diritto di credito tributario. La Corte Costituzionale con sentenza n. 64/2008, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del comma 2, secondo periodo, dell'art. 2 in esame "nella parte in cui stabilisce che appartengono alla giurisdizione tributaria anche le controversie relative alla debenza del canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche previsto dall'art. 63 del d.lgs. n. 446/1997, e successive modificazioni". La Corte Costituzionale, con sentenza n. 130/2008, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del comma 1 dell'art.2 "nella parte in cui attribuisce alla giurisdizione tributaria le controversie relative alle sanzioni comunque irrogate da uffici finanziari, anche laddove esse conseguano alla violazione di disposizioni non aventi natura tributaria". La Corte Costituzionale, con sentenza n. 39/2010 ha dichiarato "l'illegittimità costituzionale dell'art. 2, comma 2, secondo periodo, nella parte in cui attribuisce alla giurisdizione del giudice tributario le controversie relative alla debenza, a partire dal 3 ottobre 2000, del canone per lo scarico e la depurazione delle acque reflue, quale disciplinato dagli artt. 13 e 14 della l. n. 36/1994" e, ai sensi dell'art. 27 della l. n. 87/1953, "l'illegittimità costituzionale del medesimo art. 2, comma 2, secondo periodo, nella parte in cui attribuisce alla giurisdizione del giudice tributario le controversie relative alla debenza, a partire dal 29 aprile 2006, del canone per lo scarico e la depurazione delle acque reflue, quale disciplinato dagli artt. 154 e 155 del d.lgs. n. 152/2006". Anche dopo la notifica della cartella permangono margini nei quali continua a sussistere la giurisdizione del giudice tributario. Infatti, il passaggio della potestas iudicandi in capo al giudice ordinario si ha solo col compimento del primo atto dell'esecuzione esattoriale, che è il pignoramento. È vero che, nell'esemplificazione fatta da Cass. S.U. 34447/2019 e da Cass. S.U. 7822/2020 (e anche da Corte cost. 114/18, su cui vedi infra), le vicende “a monte” della cartella appartengono al giudice tributario e quelle “a valle” al giudice ordinario, ma questa esemplificazione riguarda l'ipotesi ordinaria in cui dopo la notifica della cartella vi sia la notifica dell'atto di pignoramento. Quest'ultimo, primo atto dell'esecuzione, rientra nella competenza del giudice ordinario dell'esecuzione, secondo il riparto delineato dal combinato disposto degli artt. 19 d.lgs. 546/92 e 57 d.P.R. 602/1973. Tra la notifica della cartella esattoriale e l'inizio dell'esecuzione esattoriale vi è una fase intermedia nella quale ben possono essere adottati atti quali l'avviso ex art. 50 d.P.R. 602/73, il preavviso di fermo o di ipoteca, il rigetto di un'istanza di sgravio, o anche una mera intimazione di pagamento. Tali atti esprimono una pretesa creditoria di natura tributaria, e come tali sono pacificamente impugnabili dinanzi al giudice tributario. |