Istanza autonoma di sospensione dell'atto impugnato

Rosaria Giordano

Inquadramento

Il contribuente può, anche con istanza autonoma, come nell'esemplificazione proposta, richiedere in via cautelare la sospensione dell'efficacia esecutiva del provvedimento impugnato qualora, oltre all'apparente fondatezza delle proprie ragioni, deduca e documenti un pericolo di pregiudizio che potrebbe verificarsi prima della decisione da parte della Corte di giustizia tributaria adita sul merito del ricorso.

Importanti modifiche – in vigore dal 16.9.2022 - sono state apportate dalla l. n. 130/2022 all'art. 47 d.lgs. n. 546 del 1992 in tema di sospensione cautelare.

In particolare, si è stabilito che il presidente fissa, entro 30 giorni dalla presentazione dell'istanza cautelare (mentre prima non era previsto un termine espresso), la camera di consiglio per la trattazione dell'istanza cautelare e tale udienza va comunicata almeno 5 (e non più 10) giorni liberi prima dell'udienza.

Inoltre, si è previsto nella legge di riforma che l'udienza di trattazione dell'istanza di sospensione non possa in ogni caso coincidere con l'udienza di trattazione del merito della controversia (come, purtroppo, spesso è accaduto in questi anni). La fase cautelare e quella di merito sono state tenute nettamente distinte (fatta probabilmente eccezione per il caso di richiesta congiunta delle parti, venendo in questo caso a configurarsi un negozio di diritto processuale).

L'ordinanza deve essere emessa, e questa è una delle novità introdotte, nella stessa udienza in cui viene trattata la richiesta di sospensione e va immediatamente comunicata3. La norma sembra doversi comunque applicare alle istanze cautelari presentate successivamente al 16.9.2022, ma potrebbe trovare spazio, in un'ottica acceleratoria del procedimento e a tutela del contribuente, un'interpretazione che ritenga la norma applicabile alle istanze già pendenti alla data di entrata in vigore della legge.

È stata inoltre abrogata la disposizione in base alla quale l'istanza di sospensione andava in ogni caso decisa entro 180 giorni dalla data di presentazione della stessa.

Le udienze per le sospensive saranno trattate con l'udienza a distanza. Ciò vale per i giudizi instaurati con ricorso notificato dal 1°.9.2023 (compresi quelli in secondo grado per le istanze presentate ai sensi dell'art. 52, comma 3, e ciò in forza degli artt. 4, comma 4 e 4, comma 4 bis: “le disposizioni di cui al comma 4 si applicano ai giudizi instaurati, in primo e secondo grado, con ricorso notificato dal 1° settembre 2023”). Ciascuna delle parti può richiedere nel ricorso, nel primo atto difensivo o nell'appello, per comprovate ragioni, la partecipazione congiunta all'udienza di persona del difensore, dell'ufficio e dei giudici. La richiesta va esaminata dal giudice dandone comunicazione con l'avviso di trattazione.

Formula

CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI 1 GRADO DI ....

ISTANZA DI SOSPENSIONE

Ricorso iscritto al R.G. n. ....

PREMESSO CHE

Il sottoscritto Avv. ...., nell'interesse e per conto del proprio assistito, Sig. ...., ha proposto ricorso avverso ....;

il ricorso è stato notificato alla .... in data ....;

il ricorrente si è costituito ritualmente in giudizio mediante deposito della copia notificata del ricorso e del proprio fascicolo in data ....;

il competente Ufficio di .... ha avviato l'esecuzione coattiva dell'atto impugnato 1 ;

dall'esecuzione dell'atto impugnato deriverebbe per il ricorrente un danno grave ed irreparabile in quanto ....;

la fondatezza del ricorso proposto avverso l'atto impugnato è evidente atteso che .... 2 ;

pertanto, sussistono i presupposti a sostegno di un intervento che in via cautelare sospenda provvisoriamente l'esecuzione dell'atto impugnato ai sensi dell'art. 47 del d.lgs. n. 546/1992;

P.Q.M.

Chiede che laCorte di Giustizia Tributaria di Primo Grado  di .... voglia disporre la sospensione dell'esecuzione dell'atto impugnato.

Con riserva di depositare in Segreteria la prova delle eseguite notifiche (alla parte o alle parti contro cui è stato proposto il ricorso).

Si producono i seguenti atti:

.... .... .....

Luogo e data ....

Firma Difensore ....

[1] [1]Ovvero ha manifestato inequivocabilmente la volontà di dare esecuzione coattiva all'atto impugnato.

[2] [2]Ripercorrere sinteticamente le argomentazioni giuridiche esposte nel ricorso.

Commento

L'art. 47 d.lgs. n. 546/1992 ha introdotto nel processo tributario la facoltà per il ricorrente di chiedere alla Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado  la sospensione dell'esecuzione dell'atto impugnato, con istanza inserita nel ricorso o formulata con atto separato, debitamente notificato alle altre parti e depositato in segreteria.

In precedenza tale tutela non era concessa, né era ritenuta surrogabile dall'esercizio del potere generale di cautela ex art. 700 c.p.c. da parte del giudice ordinario (cfr. Cass., S.U., n. 11717/1993).

Considerati gli effetti del provvedimento richiesto, l'istanza dovrà avere ad oggetto un atto avente efficacia esecutiva (e non, ad esempio, meramente costitutiva) nei confronti del contribuente.

La motivazione deve esplicitare le ragioni di fatto e gli elementi di diritto a sostegno della necessità di scongiurare il grave e irreparabile danno che potrebbe derivare dall'immediata esecuzione dell'atto impugnato (periculum in mora), ed una prognosi favorevole dell'esito dell'impugnativa (fumus boni iuris), in ragione della natura sostanzialmente cautelare del provvedimento richiesto.

Dopo la presentazione dell'istanza, il presidente della sezione provvederà con decreto alla fissazione dell'udienza per la trattazione nella prima camera di consiglio utile, disponendone la comunicazione alle parti almeno dieci giorni prima.

La Corte, sentite le parti in camera di consiglio e delibato il merito, si pronuncia nel termine di centottanta giorni, salvo nei casi di eccezionale urgenza in cui il presidente della sezione, delibato il merito, dispone con decreto motivato la provvisoria sospensione fino alla pronuncia del Collegio.

Occorre considerare che, tuttavia, in accordo con la giurisprudenza della S.C., non viola il diritto di difesa del contribuente il giudice che, senza ritardo, decida il merito della causa senza pronunciarsi sull'istanza di sospensione dell'atto impugnato, in quanto l'art. 47, comma 7, d.lgs. n. 546/1992 prevede che “gli effetti della sospensione cessano alla data di pubblicazione della sentenza di primo grado”, sicché non è ipotizzabile alcun pregiudizio per la mancata decisione sull'istanza cautelare che, pur se favorevole, sarebbe comunque travolta dalla decisione di merito (Cass. n. 8510/2010).

La sospensione, ove concessa, può essere totale o parziale e in alcuni subordinata alla prestazione di idonea garanzia (ad esempio, cauzione o fideiussione bancaria o assicurativa).

Con la l. n. 130/2022, in vigore dal 16.9.2022, è stata esclusa la prestazione della garanzia per i ricorrenti con “bollino di affidabilità fiscale”.

L'articolo 2 della legge di riforma stabilisce, infatti, che la prestazione di garanzia per la sospensione parziale dell'atto impugnato, prevista dal comma 5 dell'articolo 47 del d.lgs. n. 546 del 1992, sia esclusa per i contribuenti con "bollino di affidabilità fiscale”.

In proposito si ricorda che il citato articolo 47 dispone che, nell'ambito dei procedimenti cautelari e conciliativi, il ricorrente, se dall'atto impugnato può derivargli un danno grave ed irreparabile, può chiedere allaCorte di Giustizia Tributaria di Primo Grado  competente la sospensione dell'esecuzione dell'atto stesso con istanza motivata proposta nel ricorso o con atto separato notificata alle altre parti e depositato in segreteria sempre che siano osservate le disposizioni di cui all' art. 22. La sospensione può anche essere parziale e subordinata alla prestazione della garanzia di cui all'articolo 69, comma 2 del medesimo d.lgs. n. 546 del 1992.

A tal fine, i ricorrenti con “bollino di affidabilità fiscale” sono, per l'art. 2 della legge di riforma, che ha modificato l'art. 47 del d.lgs. 546/1992, i contribuenti soggetti alla disciplina degli indici sintetici di affidabilità fiscale di cui all'articolo 9-bis del decreto-legge n. 50 del 2017 ai quali sia stato attribuito un punteggio di affidabilità pari ad almeno nove negli ultimi tre periodi d'imposta precedenti a quello di proposizione del ricorso per i quali tali punteggi siano disponibili.

Ai sensi dell'art. 47, comma 4 d.lgs. n. 546/1992, non è impugnabile l'ordinanza mediante la quale il Collegio giudicante si pronuncia sulla sospensione dell'atto impugnato: pertanto il ricorso in appello è inammissibile (C.t.r. Brescia, Lombardia, sez. LXV, 4 aprile 2013, n. 49, in Massimario delle commissioni tributarie della Lombardia, 2014, 1, 326).

Dall'emanazione del provvedimento cautelare, la trattazione della controversia deve avvenire non oltre novanta giorni, e i suoi effetti cessano dalla data della pubblicazione della sentenza di primo grado.

Previa istanza motivata di parte, è altresì ammessa la revoca o la modifica del provvedimento cautelare concesso.

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