Atto di riassunzione del procedimento dinanzi al giudice di primo grado

Mauro Di Marzio

Inquadramento

L'art. 59 d.lgs. n. 546/1992 stabilisce che la Corte di giustizia tributaria di secondo grado rimette la causa alla Corte di giustizia tributaria di primo grado che ha emesso la sentenza impugnata nei seguenti casi: a) quando dichiara la competenza declinata o la giurisdizione negata dal primo giudice; b) quando riconosce che nel giudizio di primo grado il contraddittorio non è stato regolarmente costituito o integrato; c) quando riconosce che la sentenza impugnata, erroneamente giudicando, ha dichiarato estinto il processo in sede di reclamo contro il provvedimento presidenziale; d) quando riconosce che il collegio della Corte di giustizia tributaria di primo grado non era legittimamente composto; e) quando manca la sottoscrizione della sentenza da parte del giudice di primo grado. Al di fuori di detti casi la Corte di giustizia tributaria di secondo grado decide nel merito previamente ordinando, ove occorra, la rinnovazione di atti nulli compiuti in primo grado. Dopo che la sentenza di rimessione della causa al primo grado è formalmente passata in giudicato, la segreteria della Corte di giustizia tributaria di secondo grado, nei successivi trenta giorni, trasmette d'ufficio il fascicolo del processo alla segreteria della Corte di giustizia tributaria di primo grado, senza necessità di riassunzione ad istanza di parte.

Formula

CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI ....

ATTO DI RIASSUNZIONE

...., rappresentato e difeso dall'Avv. ...., con studio in .... presso il cui studio è elettivamente domiciliato in forza di procura .... 1

CONTRO

....

PREMESSO

Che con ricorso notificato in data .... ha impugnato innanzi alla Corte di giustizia tributaria di primo grado di .... il seguente atto.

A fondamento del ricorso ha svolto le seguenti ragioni: ....

La Corte di giustizia tributaria di primo grado adita, con sentenza del .... ha così provveduto: ....

Interposto appello, la Corte di giustizia tributaria di secondo grado ha disposto la rimessione al primo giudice per le seguenti ragioni .....

L'istante intende riassumere il processo al fine di vedere accolte le seguenti conclusioni: ....

Tutto ciò premesso

CHIEDE

che l'Ill.ma Corte di giustizia tributaria di primo grado di ...., voglia accogliere le conclusioni indicate.

Produce i seguenti documenti:

1) sentenza della Corte di giustizia tributaria di secondo grado;

2) ....

Luogo e data ....

Avv. ....

[1] [1]Indicare gli estremi della procura.

Commento

L'appello è normalmente impugnazione sostitutiva, articolata sia nella fase rescindente in quella rescissoria. Vi sono tuttavia ipotesi tassative, previste dall'art. 59 d.lgs. n. 546/1992, sulla falsariga degli artt. 353 e 354 c.p.c., in cui il giudice di appello, annullata la sentenza della Corte di giustizia tributaria di primo grado, rinvia la causa alla medesima Corte, poiché: nel giudizio di primo grado il contraddittorio non è stato regolarmente costituito o integrato; il giudice di primo grado ha erroneamente dichiarato estinto il processo in sede di reclamo contro il provvedimento presidenziale; il collegio non era legittimamente composto; manca la sottoscrizione della sentenza da parte del giudice di primo grado.

Come si diceva, le cause di rimessione della lite in primo grado hanno carattere tassativo, sicché non sono suscettibili di interpretazione analogica o estensiva. Difatti, in tema di contenzioso tributario, la rimessione della causa alla Corte di giustizia tributaria di primo grado è prevista dall'art. 59, comma 1, d.lgs. n. 546/1992 solo per ipotesi tassative ed eccezionali, al di fuori delle quali la Corte di giustizia tributaria di secondo grado, qualora accolga l'appello, è tenuta a decidere la causa nel merito, trattandosi di mezzo di impugnazione a carattere sostitutivo, e non ostandovi il principio del doppio grado di giurisdizione, il quale, oltre a non trovare garanzia costituzionale nel nostro ordinamento, postula solo che una questione venga successivamente proposta a due giudici di grado diverso e non anche che venga decisa da entrambi (Cass., sez. trib., n. 15530/2010; Cass., sez. trib., n. 3334/2011). Non determina la rimessione al primo giudice il vizio di omessa pronuncia e pronuncia ultra petitum (Cass., sez. trib., n. 18824/2006). La trattazione del ricorso in camera di consiglio invece che alla pubblica udienza, in presenza di un'istanza di una delle parti ai sensi dell'art. 33 d.lgs. n. 546/1992, integra una nullità processuale che, pur travolgendo la successiva sentenza per violazione del diritto di difesa, non determina, una volta dedotta e rilevata in appello, la retrocessione del giudizio in primo grado, poiché tale ipotesi non rientra tra quelle tassativamente previste (Cass., sez. trib., n. 19579/2018). Poiché il giudice di appello è giudice di merito, la questione della eventuale nullità della sentenza di primo grado per omessa pronuncia su alcuni punti o motivi o anche su tutti è del tutto irrilevante in virtù dell'effetto sostitutivo della pronuncia della sentenza d'appello e del principio secondo cui le nullità della sentenza soggetta ad appello si convertono in motivi di impugnazione, per cui il giudice di appello, pur rilevando la mancanza di motivazione non potrebbe mai rimettere la causa al primo giudice bensì dovrebbe comunque decidere sul merito, ciò vale anche per il processo tributario per il quale, a norma dell'art. 59 d.lgs. n. 546/1992, le carenze nella motivazione della sentenza di primo grado non sono comprese fra i casi di rimessione al primo giudice (C.t.r. Cagliari (Sardegna), n. 356/2017).

 In tema di processo tributario, l'omessa comunicazione alle parti dell'avviso di fissazione dell'udienza di discussione, art. 31 d.lgs. n. 546/1992 , determina la nullità della sentenza senza che ciò comporti la rimessione del processo al giudice di primo grado (esulando la fattispecie in esame dai relativi e tassativi casi), e con il conseguente obbligo per il Giudice di appello di procedere alla rinnovazione del giudizio. La nullità travolge ogni preclusione processuale su di essa predicabile, e, attribuendo al Giudice d'appello una cognizione dai limiti sovrapponibili a quelli della Corte di giustizia tributaria di primo grado, consente anche al Giudice il rilievo d'ufficio del difetto non accertato (C.t.r. Potenza (Calabria), n. 130/2019)

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