Ricorso per violazione di norme di dirittoInquadramentoIl ricorso diretto a censurare la sentenza impugnata per violazione di norma di diritto intende denunciare e far valore l'errore di diritto della CTR, che si chiede alla Corte di cassazione di annullare nell'esercizio della funzione nomofilattica attribuitale. Formula
RICORSO PER VIOLAZIONE DI NORME DI DIRITTO [1] MOTIVO N. .... (numerare i motivi) VIOLAZIONE E FALSA APPLICAZIONE DEGLI ARTT. .... TUTTI IN RELAZIONE ALL'ART. 360, COMMA 1, N. 3 C.P.C. La CTR ha erroneamente ritenuto che tali disposizioni, interpretate secondo diritto, prevedano .... [2] . Invero, la giurisprudenza di legittimità costante di codesta Corte ha affermato che .... [3] . Pertanto, l'interpretazione adottata dalla sentenza impugnata risulta in contrasto con tal giurisprudenza in precedenza citata, in quanto .... [4] . Conseguentemente, la CTR non si è conformata ai principi enunciati dal Giudice di legittimità, ha commesso errore di diritto e dovrà conseguentemente essere cassata. P.Q.M. si conclude affinché la Corte Suprema di cassazione voglia in accoglimento del presente gravame, cassare la sentenza impugnata con ogni conseguenza di legge, anche quanto alle spese del presente giudizio di legittimità. Luogo e data .... Avv. [5] .... [1]Per la stesura della prima parte della presente formula, v. formula “Il ricorso per cassazione (generico)”. [2]Trascrivere la motivazione in diritto della sentenza che si ritiene erronea. [3]Illustrare i principi di diritto e le pronunce rilevanti sul punto nella giurisprudenza della Corte di cassazione, soprattutto quelle contrarie all'orientamento espresso dalla CTR sul punto di diritto contestato. [4]Illustrare le ragioni di diritto che rilevano. [5]In calce alla sottoscrizione, stendere la procura speciale che andrà sottoscritta dal ricorrente la cui firma sarà autenticata dal difensore, se tal atto non è stata apposta a margine dell'atto o non si tratta di rappresentanza ex lege; seguirà la relata di notifica del ricorso e ove la notifica sia stata eseguita via P.E.C. i messaggi relativi all'invio e alla ricezione dell'atto per quel mezzo con la relativa attestazione di conformità. CommentoIl motivo dovrà recare non solo l'indicazione delle norme che si assumono violate ma anche, e soprattutto specifiche argomentazioni intellegibili ed esaurienti, intese a motivatamente dimostrare in qual modo determinate affermazioni in diritto contenute nella sentenza impugnata debbano ritenersi in contrasto con le indicate norme regolatrici della fattispecie o con l'interpretazione delle stesse fornite dalla giurisprudenza di legittimità, diversamente impedendo alla corte regolatrice di adempiere al suo compito istituzionale di verificare il fondamento della lamentata violazione. Risulta, quindi, inidoneamente formulata la deduzione di errori di diritto individuati per mezzo della sola preliminare indicazione delle singole norme pretesamente violate, ma non dimostrati per mezzo di una critica delle soluzioni adottate dal giudice del merito nel risolvere le questioni giuridiche poste dalla controversia; essa va operata mediante specifiche e puntuali contestazioni nell'ambito di una valutazione comparativa con le diverse soluzioni prospettate nel motivo e non attraverso la mera contrapposizione di queste ultime a quelle desumibili dalla motivazione della sentenza impugnata. La censura deve essere una vera e propria censura di violazione o di falsa applicazione e non deve essere una censura di merito “mascherata”. Ove il ricorrente deducesse apparentemente, una violazione di norme di legge, per esempio in materia di onere della prova, realizzerebbe una surrettizia trasformazione del giudizio di legittimità in un nuovo terzo grado di merito (Cass., Sez. I, n. 3340/2019), per cui il ricorso sarebbe da dichiarare inammissibile. E', difatti, principio consolidato quello secondo cui la deduzione del vizio di violazione di legge non determina, per ciò stesso, lo scrutinio della questione astrattamente evidenziata sul presupposto che l'accertamento fattuale operato dal giudice di merito giustifichi il rivendicato inquadramento normativo, occorrendo che l'accertamento fattuale, derivante dal vaglio probatorio, rientri nel vizio di sussunzione come dedotto dal ricorrente (Cass., Sez. U., n. 25573); vizio di sussunzione che ricorre ove la fattispecie concreta non rientra nella qualificazione giuridica operata dal giudice di appello, sia perché la fattispecie astratta da essa prevista non è idonea a regolarla, sia perché se ne traggono, in relazione alla fattispecie concreta, conseguenze giuridiche che ne contraddicono l'interpretazione (Cass., Sez. V, n. 23851/2019). Rimangono, invece, estranee alla violazione di legge (anche nella forma della falsa applicazione) i casi in cui il fatto materiale accertato dal giudice di appello non sia postulato come fermo e indiscusso, in quanto in questi casi la denuncia del vizio, ancorché di sussunzione, investe la ricostruzione del fatto materiale e tende a travolgerla, attività esclusivamente riservata al giudice del merito (Cass., Sez. III, n. 6035/2018). |