Ricorso per cassazione per mancanza di motivazioneInquadramentoVa ricordato che il vizio motivazionale previsto dall'art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c., nella formulazione introdotta dall'art. 54 d.l. n. 83/2012, conv. con modif. in l. n. 134/2012, applicabile ratione temporis si esaurisce nella «mancanza assoluta di motivi sotto l'aspetto materiale e grafico», nella «motivazione apparente», nel «contrasto irriducibile tra affermazioni inconciliabili» e nella «motivazione perplessa e obiettivamente incomprensibile», mentre resta irrilevante il semplice difetto di “sufficienza” della motivazione. Pertanto, è consentito anche il richiamo all'art. 360, comma 1 n. 4 c.p.c. per violazione dell'art. 132, comma 1 n. 4 c.p.c. e dell'art. 36, comma 2 n. 4 d.lgs. n. 546/1992 dal momento che la mancanza di motivazione costituisce anche nullità della sentenza impugnata. Formula
RICORSO PER CASSAZIONE PER MANCANZA DI MOTIVAZIONE [1] MOTIVO N. .... (numerare i motivi) VIOLAZIONE DELL'ART. 360, COMMA 1 N. 5 C.P.C. (nuova formulazione se vigente ratione temporis) e degli artt. 132, comma 1 n. 4 c.p.c. e 36, comma 2 n. 4 d.lgs. n. 546/1992 in relazione all'art. 360, comma 1 n. 4 c.p.c. per mancanza di motivazione La CTR ha del tutto omesso, in concreto, di motivare la propria decisione. Come si evince dalla gravata sentenza .... [2] , la CTR non ha per nulla reso manifesto l'iter logico giuridico che l'ha condotta a decisione. La motivazione consiste infatti in affermazioni meramente assertive, che preludono a considerazioni del tutto apodittiche che non manifestano minimamente le ragioni della statuizione in concreto .... [3] . Conseguentemente, la CTR è in concreto venuta meno all'obbligo di rendere un provvedimento motivato, collocandosi la motivazione espressa ben al di sotto del c.d. “minimo costituzionale” che è invece richiesto; pertanto la sentenza gravata va conseguentemente cassata. P.Q.M. Voglia la Corte Suprema di cassazione, in accoglimento del presente gravame, cassare la sentenza impugnata con ogni conseguenza di legge, anche quanto alle spese del presente giudizio di legittimità. Luogo e data .... Avv. .... [1]Per la formula completa, v. “Ricorso per cassazione (generico)”. [2]Trascrivere le premesse in fatto e la motivazione della sentenza. [3]Illustrare le ragioni dell'assenza o mera apparenza della motivazione. CommentoAd oggi, è denunciabile in cassazione solo l'anomalia motivazionale che si tramuta in violazione di legge costituzionalmente rilevante, in quanto attinente all'esistenza della motivazione in sé, purché il vizio risulti dal testo della sentenza impugnata, a prescindere dal confronto con le risultanze processuali. Tale anomalia si esaurisce nella mancanza assoluta di motivi sotto l'aspetto materiale e grafico, nella «motivazione apparente», nel contrasto irriducibile tra affermazioni inconciliabili e nella motivazione perplessa ed obiettivamente incomprensibile, esclusa qualunque rilevanza del semplice difetto di «sufficienza» della motivazione. Quanto alla possibilità di dedurre il vizio in oggetto ex art. 360, comma 1 n. 5 c.p.c. (nuovo testo) o ex art. 360, comma 1 n. 4 c.p.c., può risultare prudente articolare la medesima censura in due autonomi motivi, di analogo contenuto, onde evitare pronunce di inammissibilità. Peraltro, è ammissibile la motivazione per relationem alla sentenza di primo grado, purché la condivisione della decisione adottata da parte del giudice di appello sia avvenuta attraverso un proprio autonomo esame critico dei motivi d'impugnazione, con richiamo ai contenuti degli atti cui si rinvia e non può risolversi in una acritica adesione al provvedimento impugnato, occorrendo un puntuale riferimento alle parti del provvedimento impugnato (Cass., Sez. V, n. 40923/2021). Perché, quindi, sia possibile la motivazione della sentenza per relationem e non sia, pertanto, nulla per inosservanza dell'obbligo costituzionale di motivazione, la sentenza di appello deve dare contezza delle questioni trattate, delle argomentazioni giuridiche e della documentazione esaminata. |