Memoria nel procedimento camerale

Roberto Succio

Inquadramento

La memoria nel procedimento camerale viene utilizzata generalmente per illustrare e motivi del ricorso o del controricorso al quale si riferisce. Non essendo prevista la discussione, si tratta dell'ultima occasione attribuita alle parti per interloquire con la Corte e insistere nelle rispettive conclusioni, portando magari l'attenzione del Collegio a soffermarsi particolarlmente su questioni o argomenti specificamente ripresi.

Formula

CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZ. V TRIBUTARIA

Camera di consiglio del .... R.G. .... n. ruolo .... fissata all'adunanza in Camera di Consiglio del .... Presidente Cons. .... Relatore Cons. ....

MEMORIA

per il sig. .... (ricorrente) rappresentato ed assistito dall'avv. ....

CONTRO

l'Agenzia delle Entrate (resistente) rappresentata e difesa ope legis dall'Avvocatura dello Stato per la cassazione della sentenza resa dalla Corte di giustizia tributaria di secondo grado del .... n. .... in data .... depositata in data ....

Il sottoscritto difensore del ridetto contribuente, rilevando come il P.G. .... .... 1 deposita la seguente

MEMORIA ILLUSTRATIVA DEI MOTIVI DI RICORSO GIÀ FORMULATI.

Con riguardo al primo motivo, osserva .... 2 .

P.Q.M.

il ricorrente conclude in via principale per l'accoglimento del ricorso con ogni conseguente statuizione di legge anche quanto alle spese del giudizio;

in via subordinata chiede .... 3 .

Con osservanza

Luogo e data ....

Avv. ....

[1] [1]Dare atto delle conclusioni eventuali, se depositate dal P.G., e sinteticamente del loro contenuto.

[2] [2]Esprimere l'illustrazione dei motivi anche alla luce del contenuto del controricorso avversario.

[3] [3]Formulare le eventuali istanze ritenute opportune alla luce anche del controricorso; ivi inclusa l'istanza di remissione della controversia alla pubblica udienza – motivando in ordine alla ragioni che la rendono necessaria o comunque opportuna – e l'istanza di rinvio pregiudiziale alla CGUE – che pure andrà sorretta da idonei argomenti.

Commento

Oltre a quanto illustrato in sede di commento alla memoria ex art. 378 c.p.c. può precisarsi come in mancanza di controricorso notificato nei termini di legge, l'intimato non è legittimato al deposito di memorie illustrative ex art. 370 c.p.c., anche in sede di procedimento camerale, ancorché sia munito di regolare procura speciale “ad litem”. Dopo la riforma recata dal d.l. n. 168/2016 (conv., con modif., in l. n. 197/2016), in caso di inammissibilità del controricorso perchè tardivo, deve comunque ritenersi consentito il deposito della memoria ex art. 380-bis, comma 2 c.p.c., risultando ora l'unica altra attività difensiva permessa nel procedimento a struttura camerale e, quindi, equiparata o sostitutiva della partecipazione alla pubblica udienza, che è sempre stata, invece, pacificamente ammessa pur in presenza di ricorso inammissibile. Sempre nel presente procedimento, poi, in forza dell'art. 1-bis, comma 1, lett. f), d.l. n. 168/2016, conv., con modif., in l. n. 197/2016, la memoria di parte prevista dal secondo periodo dell'unico comma del predetto art. 380-bis.1 – la quale, in ragione del principio “tempus regit actum”, può essere depositata anche dall'intimato che si fosse costituito tardivamente al fine di partecipare alla discussione orale – ha funzione meramente illustrativa delle questioni già presenti in giudizio e non può introdurne di nuove, non essendo previste occasioni di replica a favore delle altre parti.

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