Istanza di conversione del pignoramento immobiliare con richiesta di rateizzazione

Domenico Pagliuca
aggiornato da Filippo d'Aquino

Inquadramento

L'istituto disciplinato dall'art. 495 c.p.c. attribuisce al debitore la facoltà di chiedere la conversione del pignoramento realizzando in tal modo la sostituzione del bene pignorato con una somma di denaro pari all'ammontare complessivo dei crediti vantati dal creditore procedente e da quelli intervenuti nella procedura esecutiva. Quando le cose pignorate siano costituite da beni immobili o cose mobili, il giudice, con la stessa ordinanza con la quale determina la somma da sostituire al bene pignorato, può disporre, se ricorrono giustificati motivi, che il debitore versi con rateizzazioni mensili entro il termine massimo di quarantotto mesi la somma determinata, maggiorata degli interessi scalari al tasso convenzionale pattuito ovvero, in difetto, al tasso legale.

Formula

AL GIUDICE DELL'ESECUZIONE DEL TRIBUNALE DI ....

ISTANZA DI CONVERSIONE DEL PIGNORAMENTO IMMOBILIARE CON RICHIESTA DI RATEIZZAZIONE

Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., n. ...., elettivamente domiciliato in .... ( ....), alla via ...., n. ...., presso lo studio dell'Avv. .... [nato a .... ( ....) in data .... - C.F. ....], che lo rappresenta e difende in virtù di procura speciale ad litem posta in calce al presente atto,

PREMESSO

1. che ad istanza di ...., quale concessionaria per la riscossione dei tributi del Comune di ...., è stata promossa in suo danno procedura esecutiva immobiliare in forza di pignoramento notificato il ....;

2. che il credito, di cui al pignoramento notificato, ammonta ad € ....;

3. che nella procedura esecutiva sono intervenuti i seguenti altri creditori ....:

–  .... per un credito di € ....;

–  .... per un credito di € ....;

RILEVATO

a) che la presente istanza deve ritenersi tempestiva poiché non risulta ancora disposta la vendita;

b) che è interesse del debitore esecutato sostituire alle cose pignorate una somma di denaro;

c) che l'istante non ha mai presentato precedenti istanze di conversione;

d) che considerato l'elevato importo dei crediti nonché le precarie condizioni economiche in cui versa l'istante ricorrono nel caso di specie i giustificati motivi che consentono l'accesso al beneficio della rateizzazione, nella misura massima consentita (quarantotto rate);

CHIEDE

di essere ammesso a sostituire alle cose pignorate una somma di denaro pari all'importo delle spese e dei crediti del creditore procedente e dei creditori intervenuti nella misura che sarà determinata ai sensi dell'art. 495 c.p.c..

CHIEDE ALTRESÌ

la rateizzazione del credito nella misura di mesi quarantotto.

Allega alla presente istanza assegno circolare non trasferibile intestato alla procedura esecutiva sopraindicata per l'importo di € ...., pari ad 1/6 dei crediti vantati dal creditore procedente e da quelli intervenuti nella procedura.

Il difensore dichiara di voler ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento presso il proprio numero d fax ( ....) o indirizzo di posta elettronica certificata ( ....).

Luogo e data ....

Firma Difensore ....

PROCURA

Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., n. ...., elettivamente domiciliato in .... ( ....), alla via ...., n. ...., delega a rappresentarlo e difenderlo in ogni fase e grado della procedura di cui al presente atto l'Avv. ...., conferendogli ogni e più ampia facoltà di legge, e con espresso mandato di presentare istanza di conversione del pignoramento immobiliare, ed elegge domicilio presso il proprio studio sito in .... ( ....), alla via ...., n. .....

Dichiara, inoltre, di aver ricevuto tutte le informazioni previste dagli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003, nonché dal Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, e presta il proprio consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito.

Luogo e data ....

Firma Mandante ....

Autentica della Firma ....

Commento

La conversione del pignoramento è l'istituto, disciplinato dall'art. 495 c.p.c., che consente al debitore, anche senza l'assistenza di un avvocato, prima che sia disposta la vendita o l'assegnazione dei beni pignorati, di sostituire agli stessi una somma di denaro che comprende tutto quanto dovuto al creditore per capitale interessi e spese anche dell'esecuzione.

Unitamente all'istanza di conversione deve essere depositata, a pena di inammissibilità, una somma non inferiore a un sesto dell'importo del credito per cui è stato eseguito il pignoramento e dei crediti dei creditori intervenuti indicati nei rispettivi atti di intervento, dedotti i versamenti effettuati di cui deve essere data prova documentale.

Tale istituto soddisfa l'esigenza del soggetto debitore di ottenere una rateizzazione del debito.

La somma da sostituire al bene pignorato è determinata con ordinanza dal giudice dell'esecuzione, sentite le parti in udienza non oltre trenta giorni dal deposito dell'istanza di conversione.

Quando le cose pignorate siano costituite da beni immobili o cose mobili, il giudice con la stessa ordinanza può disporre, se ricorrono giustificati motivi, che il debitore versi con rateizzazioni mensili entro il termine massimo di quarantotto mesi la somma determinata, maggiorata degli interessi scalari al tasso convenzionale pattuito ovvero, in difetto, al tasso legale. Ogni sei mesi il giudice provvede, a norma dell'art. 510 c.p.c., al pagamento al creditore pignorante o alla distribuzione tra i creditori delle somme versate dal debitore.

L'istanza può essere presentata una sola volta a pena di inammissibilità.

Qualora il debitore ometta il versamento dell'importo determinato dal giudice, ovvero ometta o ritardi di oltre trenta giorni il versamento anche di una sola delle rate previste, le somme versate formano parte dei beni pignorati. Il giudice dell'esecuzione, su richiesta del creditore procedente o creditore intervenuto munito di titolo esecutivo, dispone senza indugio la vendita dei beni pignorati.

La rateazione dell'importo da versare non costituisce diritto del debitore, essendo rimesso alla valutazione giudiziale della sussistenza di “giustificati motivi” (Cass., Sez. III, n. 1490/1989). Tuttavia, l'ordinanza che ammette il debitore al versamento rateale gli accorda una facoltà ulteriore, cui egli può rinunziare, in tutto o in parte, sia versando l'intera somma sostitutiva entro il termine di dieci giorni dall'ordinanza sia versando l'intero residuo entro il termine stabilito per il pagamento d'una rata successiva a quella anteriormente versata (Cass., Sez. U., n. 11178/1995).

Con l'ordinanza che ammette la sostituzione, il giudice, quando le cose pignorate siano costituite da beni immobili o cose mobili, dispone che le cose pignorate siano liberate dal pignoramento con il versamento dell'intera somma.

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