Opposizione all'esecuzione (generico)

Domenico Pagliuca

Inquadramento

L'opposizione all'esecuzione, disciplinata dall'art. 615 c.p.c., mira a fornire al debitore uno strumento per potersi opporre, in via preventiva, ossia prima dell'inizio della procedura esecutiva, oppure in via successiva, e cioè a procedura già iniziata, al diritto della parte istante di procedere ad esecuzione forzata.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI .... SEZIONE .... - G.E. DOTT. .... R.G.E. N. .... / ....

RICORSO PER OPPOSIZIONE ALL'ESECUZIONE 1

Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., ed elettivamente domiciliato in .... ( ....), alla via ...., ...., presso lo studio dell'Avv. .... (C.F. ....), che lo rappresenta e difende, giusta procura speciale in allegato al presente atto ai sensi degli artt. 83, comma 3 c.p.c. e 10 d.P.R. n. 123/2001,

PREMESSO

1. che la società ...., quale concessionaria del servizio di riscossione dei tributi del Comune di ...., ha eseguito, in data ...., in suo danno, un pignoramento mobiliare, per il mancato pagamento del debito risultante dalla cartella di pagamento n. ....;

2. che, in realtà, la Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado  di ...., con sentenza n. .... del ...., depositata in segreteria il ...., accogliento il ricorso proposto dal Sig. ...., ha annullato la cartella di pagamento n. .... e dichiarato altresì prescritti i tributi indicati nella cartella di pagamento posta alla base della intrapresa esecuzione;

RILEVATO

che l'esecuzione è illegittima essendo stata intrapresa sulla base di tributi dichiarati prescritti dalla Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado  di ....;

CONSIDERATO

che l'esponente, con il presente atto, intende opporsi alla intrapresa esecuzione ai sensi dell'art. 615, comma 2 c.p.c.;

che la sospensione deve essere disposta con decreto inaudita alter parte dal giudice dell'esecuzione in ragione dei seguenti motivi di urgenza .....

Tanto premesso, rilevato e considerato,

CHIEDE

che il giudice dell'esecuzione:

– in via preliminare, disponga la sospensione dell'esecuzione con decreto reso inaudita altera parte o, comunque, in subordine, con ordinanza;

– nel merito, accerti l'inesistenza del diritto della società .... di procedere ad esecuzione forzata, con conseguente declaratoria di nullità dell'eseguito pignoramento;

– condanni la parte opposta al pagamento delle spese processuali.

Il difensore dichiara di voler ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento presso il proprio numero d fax ( ....) o indirizzo di posta elettronica certificata ( ....).

Luogo e data ....

Firma Difensore ....

PROCURA

Il sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., delega a rappresentarlo e a difenderlo – nel giudizio di opposizione al pignoramento mobiliare eseguito ad istanza della società ...., in ogni fase e grado della relativa procedura – l'Avv. ...., conferendogli ogni e più ampia facoltà di legge, ed elegge domicilio presso il proprio studio sito in .... ( ....), alla via ...., n. .....

Dichiara, inoltre, di aver ricevuto tutte le informazioni previste dagli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003, nonché dal Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, e presta il proprio consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito.

Luogo e data ....

Firma Mandante ....

Autentica della Firma ....

[1] [1]Rispetto all'opposizione all'esecuzione risulta utile ricordare che, in virtù della modifica apportata al secondo comma dell'art. 615 c.p.c. dall'art. 4, comma 1, lett. l) d.l. n. 59/2016, conv., con modif., in l. n. 119/2016, l'opposizione è inammissibile se è proposta dopo che è stata disposta la vendita o l'assegnazione a norma degli artt. 530,552,569 c.p.c., salvo che sia fondata su fatti sopravvenuti ovvero l'opponente dimostri di non aver potuto proporla tempestivamente per causa a lui non imputabile.

Commento

Lo scopo del processo esecutivo consiste nella soddisfazione della pretesa del creditore nei confronti del debitore. Al contempo deve essere comunque tutelata la posizione dell'esecutato, che sia debitore o terzo esecutato, offrendogli la possibilità di difendersi laddove contesti l'ingiustizia della procedura. Infatti, l'opposizione all'esecuzione forzata si pone come una sorta di incidente nel processo esecutivo, che dà luogo ad un autonomo giudizio con cui si può contestare il diritto della parte istante ad agire in executivis, l'esistenza o la persistenza del titolo esecutivo, l'idoneità soggettiva del titolo esecutivo e l'ammissibilità giuridica della realizzazione coattiva del credito. Quando si tratta di cartelle esattoriali, ad esempio, l'opposizione all'esecuzione ex art. 615 c.p.c. costituisce rimedio esperibile allorquando si contesti la legittimità della iscrizione al ruolo per la mancanza di un titolo legittimante l'iscrizione stessa, o si adducano fatti estintivi sopravvenuti alla formazione del titolo esecutivo.

L'opposizione all'esecuzione è disciplinata dall'art. 615 c.p.c., la cui formulazione letterale, così come impiegata dal legislatore, non chiarisce quale sia la reale portata applicativa della norma, ossia se con l'opposizione dalla stessa disciplinata possano essere sollevate eccezioni inerenti a fatti estintivi od impeditivi anteriori alla formazione del titolo, ovvero successivi.

La circostanza ha generato, in passato, conseguenze facilmente prevedibili: il ricorso al rimedio dell'opposizione ex art. 615 c.p.c. tanto in ipotesi meritevoli di essere sottoposte al vaglio del Giudice dell'Esecuzione, quanto per far valere fatti impeditivi, modificativi o estintivi del titolo esecutivo anteriori alla sua formazione.

La giurisprudenza è intervenuta, negli anni, offrendo una esatta chiave di lettura dell'art. 615 c.p.c., precisando che, con l'opposizione avverso l'esecuzione fondata su titolo giudiziale, il debitore non può sollevare eccezioni inerenti a fatti estintivi od impeditivi anteriori a quel titolo, i quali sono deducibili esclusivamente nel procedimento preordinato alla formazione del titolo medesimo (cfr., ex multis, Cass. III, n. 8928/2006).

Qualora l'esecuzione sia promossa in forza di un titolo di formazione giudiziale, infatti, la cognizione del Giudice in sede di opposizione all'esecuzione ex art. 615 c.p.c. è limitata all'accertamento della esistenza del titolo esecutivo e delle eventuali cause, successive alla sua formazione, che ne abbiano determinato la sua invalidità o inefficacia. L'opposizione all'esecuzione è quindi rimedio rigorosamente limitato dalla situazione processuale da cui scaturisce il titolo esecutivo, per cui la pretesa esecutiva azionata in conformità al titolo può essere neutralizzata soltanto con la deduzione di fatti modificativi, impeditivi o estintivi del rapporto sostanziale successivi alla formazione del titolo e non anche sulla base di circostanze che, in quanto verificatesi in epoca anteriore, sono state, avrebbero potuto o potrebbero essere ancora fatte valere nel procedimento di cognizione chiuso con il giudicato o tuttora pendente, in virtù del principio che il giudicato copre il dedotto e il deducibile e di quello dell'assorbimento dei vizi di nullità in motivi di gravame.

Le opposizioni proposte dalla data della notificazione del precetto (o dell'atto equipollente, ad esempio l'ingiunzione fiscale, quale atto che cumula in sé la duplice natura e funzione di titolo esecutivo formato unilateralmente dalla pubblica amministrazione nell'esercizio del suo peculiare potere di auto accertamento e autotutela e quella di atto prodromico all'inizio dell'esecuzione coattiva, equipollente all'atto di precetto nel processo civile ordinario) e sino all'avvio del processo esecutivo si definiscono preventive, e danno luogo ad un ordinario giudizio di cognizione, mentre quelle proposte a partire dal compimento del primo atto di esecuzione si dicono successive.

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