Opposizione all'esecuzione per prescrizione della pretesa impositiva

Domenico Pagliuca
aggiornato da Filippo d'Aquino

Inquadramento

In tema di riscossione coattiva dei crediti erariali, qualora il ricorrente non deduca vizi formali del procedimento di riscossione o degli atti esecutivi, ma contesti il diritto di procedere all'esecuzione coattiva dei crediti oggetto delle cartelle e degli atti di intimazione per intervenuta prescrizione della pretesa impositiva, l'azione è qualificabile come  impugnazione dell'atto per vizi attinenti alla pretesa impositiva ed è deducibile davanti al giudice tributario.

Formula

ECC.MA CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI …

RICORSO EX ART. 18 D.LGS. N. 542/1992 ISTANZA DI PUBBLICA UDIENZA

Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., ed elettivamente domiciliato in .... ( ....), alla via ...., ...., presso lo studio dell'Avv. ...., che lo rappresenta e difende in virtù di giusta procura speciale in allegato al presente atto ai sensi degli artt. 83, comma 3 c.p.c. e 10 del d.P.R. n. 123/2001,

CONTRO

L'Agenzia delle Entrate, Riscossione, Ufficio ....

PER L'IMPUGNATIVA

Del diniego di autotutela emesso in data .... e notificato il ....

PREMESSO

che l'Agenzia delle Entrate Riscossione attivava, nei confronti del Sig. ...., con pignoramento eseguito dall'ufficiale giudiziario in data ...., una procedura esecutiva mobiliare, in considerazione del mancato pagamento dell'importo portato dall'atto di intimazione di pagamento notificato il ....;

RITENUTO

che tale esecuzione è illegittima stante l'intervenuta prescrizione della pretesa impositiva;

CONSIDERATO

che l'esponente, con il presente atto, intende opporsi alla intrapresa esecuzione ai sensi dell'art. 615, comma 2 c.p.c., e ciò al fine di contestare il diritto di procedere all'esecuzione coattiva dei crediti oggetto dell'intimazione di pagamento per avvenuta prescrizione degli stessi;

che la sospensione dell'esecuzione deve essere disposta con decreto reso inaudita altera parte dal giudice dell'esecuzione in ragione dei seguenti motivi di urgenza: .....

Tanto premesso, ritenuto e considerato,

CHIEDE

che l'Ecc.ma Corte di Giustizia tributaria adita

– in via preliminare, disponga la sospensione dell'esecuzione con decreto reso inaudita altera parte o, comunque, in subordine, con ordinanza;

– nel merito, accerti l'intervenuta prescrizione dei crediti oggetto dell'intimazione di pagamento posto alla base dell'intrapresa esecuzione e dichiari nullo e privo di efficacia il pignoramento eseguito;

– condanni l'opposta al pagamento delle spese processuali.

Si depositano i seguenti documenti:

1. ....;

2. ....;

3. .....

Il difensore dichiara di voler ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento presso il proprio numero d fax ( ....) o indirizzo di posta elettronica certificata ( ....).

Luogo e data ....

Firma Difensore ....

PROCURA SPECIALE

Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., delega a rappresentarlo e a difenderlo – nel giudizio di opposizione all'esecuzione intrapresa dall'Agenzia delle Entrate Riscossione, in ogni fase e grado della relativa procedura – l'avvocato ...., conferendo ogni e più ampia facoltà di legge, ed elegge domicilio presso il suo studio in .... ( ....), alla via ...., .....

Dichiara, inoltre, di aver ricevuto tutte le informazioni previste dagli artt. 7 e 13 del d.gs. n. 196/2003, nonché dal Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, e presta il proprio consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito.

Luogo e data ....

Firma Mandante ....

Autentica della Firma ....

Autentica della Firma ....

Commento

In tema di riscossione coattiva dei crediti erariali, qualora il ricorrente non deduca vizi formali del procedimento di riscossione o degli atti esecutivi, ma contesti il diritto di procedere all'esecuzione coattiva dei crediti oggetto delle cartelle e delle intimazioni di pagamento, per avvenuta prescrizione della pretesa impositiva, l'azione, pur qualificabile come opposizione all'esecuzione ex art. 615 c.p.c., costituisce censura deducibile davanti al giudice tributario a norma dell'art. 2 del d.lgs. n. 546 del 1992, come sostituito dall'art. 12, comma 2, della legge n. 448 del 2001, in quanto questione attinente all'"an" o al "quantum" del tributo, giurisdizione che si arresta unicamente di fronte agli atti dell'esecuzione tributaria, per cui nella giurisdizione tributaria ricade anche l'eccezione di prescrizione dedotta tramite l'impugnazione della cartella esattoriale, che è atto prodromico all'esecuzione (Cass., Sez. U., n. 8770/2016; Cass., Sez. U., n. 23832/2007). Ciò in quanto, in materia di esecuzione forzata tributaria, l'opposizione agli atti esecutivi avverso l'atto di pignoramento asseritamente viziato per omessa o invalida notificazione della cartella di pagamento (o di altro atto prodromico al pignoramento), è ammissibile e va proposta, davanti al giudice tributario, risolvendosi nell'impugnazione del primo atto in cui si manifesta al contribuente la volontà di procedere alla riscossione di un ben individuato credito tributario (Cass., Sez. U., n. 13913/2017).

L'opposizione ai sensi dell'art. 615 c.p.c., invece, può essere proposta per questioni attinenti non solo alla pignorabilità dei beni ma anche a fatti estintivi del credito sopravvenuti alla formazione del titolo, quali ad esempio la prescrizione del credito, la morte del contribuente, l'intervenuto pagamento della somma precettata, sempre davanti al giudice competente per materia o valore e per territorio (ad esempio, dinanzi al giudice del lavoro in caso di entrate previdenziali) nel caso in cui l'esecuzione non sia ancora iniziata, ovvero davanti al giudice dell'esecuzione se la stessa sia invece già iniziata. Pertanto, ove l'eccezione di prescrizione del credito tributario sia maturata successivamente alla notifica della cartella di pagamento, la stessa può essere sollevata dal curatore in sede di ammissione al passivo fallimentare, e non già del giudice tributario, segnando la notifica della cartella il consolidamento della pretesa fiscale e l'esaurimento del potere impositivo (Cass., Sez. U., n. 34447/2019).

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