Opposizione per omessa e/o invalida notifica degli atti presuppostiInquadramentoIn materia di esecuzione forzata tributaria l'opposizione agli atti esecutivi avverso l'atto di pignoramento asseritamente viziato per omessa o invalida notificazione degli atti presupposti è ammissibile e va proposta, ai sensi degli artt. 2, comma 1 e 19 d.lgs. n. 546/1992, 57 d.P.R. n. 602/1973 e 617 c.p.c., davanti al giudice tributario. FormulaALL'ON. CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI .... RICORSO PER OPPOSIZIONE AGLI ATTI ESECUTIVI Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., ed elettivamente domiciliato in .... ( ....), alla via ...., ...., presso lo studio dell'Avv. .... (C.F. ....), che lo rappresenta e difende, giusta procura speciale in allegato al presente atto, PREMESSO 1. che l'Agenzia delle Entrate Riscossione ha attivato, in suo danno, con atto notificato in data ...., una procedura di espropriazione forzata di crediti presso terzi, per il mancato pagamento del debito risultante dalla cartella di pagamento n. ...., asseritamente notificata il ....; 2. che, contrariamente a quanto asserito dall'Agenzia delle Entrate Riscossione, la cartella di pagamento di cui al precedente paragrafo 1, quale atto presupposto, non è mai stata notificata all'odierno ricorrente; 3. che, pertanto, l'eseguito pignoramento, integrante il primo atto in cui si manifesta, nel caso specifico, al contribuente la volontà di procedere alla riscossione di un ben individuato credito tributario, è nullo per non essere preceduto dalla notifica dell'atto presupposto. Tanto premesso, e precisamente per quanto specificato al punto 2 delle premesse, RICORRE all'Ill.ma Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado di .... affinché, previa fissazione dell'udienza per la discussione del ricorso, Voglia accogliere le seguenti CONCLUSIONI – accertare e dichiarare la nullità dell'eseguito pignoramento perché non preceduto dalla notifica dell'atto presupposto; – condannare la resistente al pagamento delle spese processuali. Con richiesta di trattazione in pubblica udienza. Il difensore dichiara di voler ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento presso il proprio numero d fax ( ....) o indirizzo di posta elettronica certificata ( ....). Ai fini del contributo unificato ..... Luogo e data .... Firma Difensore .... PROCURA Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., delega a rappresentarlo e a difenderlo – nel giudizio di opposizione al pignoramento presso terzi notificato ad istanza della società ...., in ogni fase e grado della relativa procedura – l'Avv. ...., conferendogli ogni e più ampia facoltà di legge, ed elegge domicilio presso il proprio studio sito in .... ( ....), alla via ...., n. ..... Dichiara, inoltre, di aver ricevuto tutte le informazioni previste dagli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003, nonché dal Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, e presta il proprio consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito. Luogo e data .... Firma Mandante .... Autentica della Firma .... CommentoLa Corte di Cassazione, a Sezioni Unite, (Cass. S.U., n. 16412/2007), nel comporre il contrasto esistente all'interno della giurisprudenza di legittimità, ha affermato il seguente fondamentale principio di diritto: «la correttezza del procedimento di formazione della pretesa tributaria è assicurata mediante il rispetto di una sequenza ordinata secondo una progressione di determinati atti, con le relative notificazioni, destinati, con diversa e specifica funzione, a farla emergere e a portarla nella sfera di conoscenza dei destinatari, allo scopo, soprattutto, di rendere possibile per questi ultimi un efficace esercizio del diritto di difesa. Nella predetta sequenza, l'omissione della notificazione di un atto presupposto costituisce vizio procedurale che comporta la nullità dell'atto consequenziale notificato e tale nullità può essere fatta valere dal contribuente mediante la scelta o di impugnare, per tale semplice vizio, l'atto consequenziale notificatogli – rimanendo esposto all'eventuale successiva azione dell'amministrazione, esercitabile soltanto se siano ancora aperti i termini per l'emanazione e la notificazione dell'atto presupposto – o di impugnare cumulativamente anche quest'ultimo (non notificato) per contestare radicalmente la pretesa tributaria: con la conseguenza che spetta al giudice di merito – la cui valutazione se congruamente motivata non sarà censurabile in sede di legittimità – interpretare la domanda proposta dal contribuente al fine di verificare se egli abbia inteso far valere la nullità dell'atto consequenziale in base all'una o all'altra opzione». Sempre le Sezioni Unite, (Cass. S.U., n. 30756/2018), hanno altresì precisato che «in materia di esecuzione forzata tributaria l'opposizione agli atti esecutivi avverso l'atto di pignoramento asseritamente viziato per omessa o invalida notificazione dell'atto presupposto (cartella di pagamento o altro atto prodomico al pignoramento) è ammissibile e va proposta ai sensi degli artt. 2, comma 1 e 19 d.lgs. n. 546/1992, 57 d.P.R. n. 602/1973 e 617 c.p.c. davanti al giudice tributario, risolvendosi nell'impugnazione del primo atto in cui si manifesta la volontà di procedere alla riscossione di un ben individuato credito tributario. Al fine di individuare la giurisdizione rileva, infatti, il vizio dedotto dell'atto di esecuzione forzata e non la natura di primo atto dell'espropriazione forzata». Il discrimine, difatti, tra giurisdizione del giudice tributario e del giudice ordinario è dato dalla notificazione della cartella di pagamento o dell'avviso "impoesattivo" o intimazione di pagamento di cui al d.P.R. n. 602/1973, sicché, rilevando il dedotto vizio dell'atto di pignoramento e non la natura dello stesso, la controversia, prima di essa, va proposta al giudice tributario (Cass., n. 31090/2019). |