Atto di contestazione dell'Amministrazione finanziariaInquadramentoL'atto di contestazione, ai sensi dell'art. 16 del d.lgs. n. 472/1997, è quello mediante il quale l'Amministrazione finanziaria pone il contribuente a conoscenza della violazione. Il contribuente stesso entro sessanta giorni dalla notifica di tale atto può scegliere di presentare memorie difensive ovvero di chiedere la definizione alternativa del procedimento sanzionatorio. In difetto l'atto di contestazione, pur formalmente autonomo da quello sanzionatorio, si converte in quest'ultimo e va impugnato tempestivamente nel medesimo termine dinanzi al giudice tributario. FormulaAGENZIA DELLE ENTRATE Direzione Provinciale di Atto n. ... Data ... A ... Via ... Roma ATTO DI CONTESTAZIONE PER VIOLAZIONE DELLE NORME TRIBUTARIE N. ... (ART. 16 D.LGS N. 472/1997) Gentile contribuente, dalle informazioni presenti negli atti del Catasto risulta che, alla data del ... , era intestatario di un immobile ancora censito al Catasto Terreni come fabbricato rurale, il cui identificativo è di seguito riportato 1 : Il predetto immobile, in quanto fabbricato rurale iscritto nel Catasto dei Terreni, doveva essere dichiarato al Catasto Edilizio Urbano entro la data del 30 novembre 2012, con le modalità stabilite dal decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze n. 701/1994, ai sensi dell'articolo 13, comma 14-ter, del d.l. n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 214/2011. Ai sensi dell'art. 13, comma 14-quater, del d.l. n. 201/2011, la mancata dichiarazione nel termine di cui sopra comporta l'applicazione delle sanzioni previste per la violazione degli artt. 20 e 28 del r.d.l. n. 652/1939, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 1249/1939, il cui importo va da un minimo di ... ad un massimo di ... 2 Poiché il suddetto immobile non risulta essere stato dichiarato al Catasto Edilizio Urbano, con il presente atto si contesta la violazione delle norme sopra richiamate che comporta l'applicazione della sanzione amministrativa come di seguito determinata 3 . L'applicazione della sanzione non esonera comunque dall'obbligo di dichiarare gli immobili in catasto. DETERMINAZIONE DELLA SANZIONE Visto il d.lgs. n. 472/1997; Ritenuto che i fatti esposti escludono la sussistenza di cause di non punibilità (art. 6 del d.lgs. n. 472/1997); Tenuto conto della gravità della violazione, desunta dal numero di unità immobiliari non dichiarate (art. 7 del d.lgs. n. 472/1997); Tenuto conto del fatto che non sono stati forniti elementi idonei ad escludere l'obbligo di presentare la dichiarazione in catasto; Considerato che nei tre anni precedenti non risulta essere incorso in altre violazioni delle medesime disposizioni, definite ai sensi degli artt. 13,16 e 17 del d.lgs. n. 472/1997; pagina 1 di 4 Si applica la seguente sanzione amministrativa: a) Importo della sanzione ... ; b) Spese di notifica del presente atto ... Entro 60 giorni dalla notifica di questo atto è possibile definire la controversia in forma agevolata, usufruendo della riduzione ad 1/3 della sanzione sopra determinata, pari a ... , oppure presentare deduzioni difensive, così come indicato nelle “Informazioni per il contribuente”. I termini sono sospesi dal 1° al 31 agosto di ogni anno. INFORMAZIONI PER IL CONTRIBUENTE Riesame in autotutela e segnalazione di eventuali inesattezze. Se ritiene che questo atto non sia fondato, in tutto o in parte, può chiedere che venga riesaminato in autotutela, invitando l'Agenzia delle Entrate a riconsiderare gli elementi e i dati su cui si basa (art. 2-quater del d.l. n. 564/1994 e d.m. n. 37/1997). Alla domanda, in carta semplice, deve essere allegata la documentazione su cui si fonda la richiesta di annullamento. Per promuovere il riesame dell'atto in autotutela deve rivolgersi alla Direzione Provinciale dell'Agenzia delle Entrate di Parma. Inoltre, se le informazioni presenti nelle banche dati dell'Agenzia e riportate in questo atto sono inesatte o incomplete, può rivolgersi direttamente a questo Ufficio o inviare una segnalazione online tramite il servizio “Correzione dati catastali”, disponibile sul sito www.agenziaentrate.gov.it. La domanda di autotutela non sospende i termini entro cui presentare ricorso al giudice tributario. • Definizione agevolata delle sanzioni (art. 16, comma 3, del d.lgs. n. 472/1997) Entro il termine previsto per proporre ricorso può definire in forma agevolata le sanzioni con il pagamento di un importo pari a 1/3 della sanzione indicata 4 . • Modalità di pagamento Il pagamento delle somme sopra indicate può essere effettuato, utilizzando il modello F24 allegato al presente avviso in triplice copia, allo sportello o per via telematica, presso gli istituti bancari, Poste Italiane SPA, gli agenti della riscossione e, per i soli utenti accreditati, tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate. Attenzione: Il modello allegato riporta l'importo della sanzione ridotta ad un terzo, per cui può essere utilizzato solo nel caso in cui decida di pagare entro il termine previsto per la proposizione del ricorso e beneficiare così della definizione agevolata. Il modello, in parte precompilato, deve essere integrato con i dati eventualmente mancanti nel riquadro “Contribuente” relativi a “Codice fiscale”, “Dati anagrafici” e “Domicilio fiscale”. Il versamento integrale del relativo importo da parte di uno dei soggetti intestatari dell'immobile estingue l'obbligazione. Si fa presente che, in caso di mancato pagamento sia parziale che totale, le somme non versate saranno iscritte a ruolo. Se decide di proporre reclamo-mediazione contro questo atto il pagamento è sospeso fino al novantesimo giorno successivo alla data di presentazione del ricorso (art. 17-bis del d.lgs. n. 546/1992). • Presentazione di deduzioni difensive Se decide di non usufruire della definizione agevolata, entro il termine per proporre ricorso Lei può produrre deduzioni difensive all'Ufficio che ha emesso il presente atto. In caso contrario, l'atto si considera a tutti gli effetti un provvedimento di irrogazione della sanzione, impugnabile in Corte di giustizia Tributaria di Primo Grado. Le ricordiamo che se si avvale della possibilità di presentare le deduzioni difensive non è ammessa l'impugnazione immediata di questo atto e se proposta diventa improcedibile (art. 16, comma 5, del d.lgs. n. 472/1997). Entro un anno dalla presentazione delle deduzioni difensive l'Ufficio irroga, con atto motivato, a pena di nullità, le relative sanzioni anche tenendo conto delle stesse deduzioni (art. 16, comma 7, del d.lgs. n. 472/1997). Le sanzioni rideterminate a seguito dell'accoglimento delle deduzioni prodotte, sono definibili in maniera agevolata entro il termine per proporre ricorso, versando 1/3 del dovuto (art. 16, comma 7-bis, del d.lgs. n. 472/1997). L'atto di irrogazione è impugnabile presso la Corte di giustiziaTributaria di Primo Grado territorialmente competente (art. 19, lett. c), del d.lgs. n. 546/1992). • Ricorso/Reclamo e mediazione Quando e come presentare ricorso (artt. 17-bis e seguenti del d.lgs. n. 546/1992) Questo atto può essere impugnato entro 60 giorni dalla data di notifica tenendo conto che il calcolo dei giorni è sospeso nel periodo che va dal 1° al 31 agosto (art. 1, l. n. 742/1969). Per le controversie di valore non superiore a ventimila euro, il ricorso produce anche gli effetti di un reclamo e può contenere una proposta di mediazione con rideterminazione dell'ammontare della pretesa. In tali casi, il ricorso non è pagina 2 di 4 procedibile fino alla scadenza dei novanta giorni dalla data di notifica, previsti per la conclusione della procedura di reclamo/mediazione. Si applica la sospensione dei termini processuali nel periodo feriale. L'istituto del reclamo/mediazione ha la finalità di prevenire le liti che possono essere risolte senza ricorrere al giudice e garantisce al contribuente tempi brevi e certi per ottenere una risposta dell'Agenzia. A chi presentare il ricorso (art. 4 del d.lgs. n. 546/1992) Il ricorso deve essere intestato alla Corte di giustiziaTributaria di Primo Grado territorialmente competente e notificato alla Direzione Provinciale dell'Agenzia delle Entrate di ... Come notificare il ricorso La notifica può avvenire tramite: - consegna diretta allo stesso Ufficio, che rilascia la relativa ricevuta; - spedizione con plico raccomandato senza busta con ricevuta di ritorno; - Ufficiale giudiziario (artt. 137 e seguenti del Codice di procedura civile); - posta elettronica certificata (PEC), all'indirizzo reperibile sul sito internet dell'Agenzia delle entrate (www.agenziaentrate.gov.it), secondo le disposizioni di cui al decreto del Ministro dell'economia e delle finanze n. 163/2013, e dei successivi provvedimenti di attuazione. Dati da indicare nel ricorso - la Corte di giustizia Tributaria di Primo Grado a cui si presenta ricorso; - le generalità di chi presenta il ricorso; - il codice fiscale, oltre che della parte, anche dei rappresentanti in giudizio (art. 23, comma 50, del d.l. n. 98/2011); - l'indirizzo di posta elettronica certificata del difensore incaricato o della parte che sta in giudizio personalmente; - il rappresentante legale, se si tratta di una società o di un ente; - la residenza o la sede legale o il domicilio eventualmente eletto; - la Direzione Provinciale dell'Agenzia delle Entrate contro cui si presenta ricorso; - il numero dell'atto impugnato; - i motivi del ricorso; - eventuale proposta di mediazione; - le conclusioni, che contengono la richiesta rivolta alla Corte di giustizia Tributaria di Primo Grado, e la dichiarazione da cui risulta il valore della lite, anche nell'ipotesi di prenotazione a debito (art. 14, comma 3-bis del d.P.R. n. 115/2002); - la categoria alla quale appartiene il difensore incaricato e l'incarico conferito; - la firma del difensore incaricato e/o di chi presenta ricorso. Se l'importo contestato è superiore a 3.000,00 €, il contribuente deve essere obbligatoriamente assistito da un difensore appartenente ad una delle categorie indicate nell'art. 12, comma 3, del d.lgs n. 546/1992. Come costituirsi in giudizio Trascorsi 90 giorni dalla notifica del ricorso/reclamo senza che sia stato comunicato l'accoglimento dello stesso, ovvero senza che sia stata conclusa la mediazione, il contribuente deve, nei 30 giorni successivi, a pena di inammissibilità, costituirsi in giudizio, in via telematica dalla data del 1° luglio 2019, depositando il proprio fascicolo presso la segreteria della Corte di giustizia Tributaria di Primo Grado o spedendolo per posta, in plico raccomandato senza busta con avviso di ricevimento. I termini sono sospesi dal 1° al 31 agosto di ogni anno. Nel caso di notifica del ricorso tramite PEC, il deposito del fascicolo deve avvenire mediante il Sistema Informativo della Giustizia Tributaria (S.I.Gi.T.), cui si accede dal Portale della Giustizia tributaria (www.giustiziatributaria.gov.it). Il fascicolo deve contenere: - l'originale del ricorso, se è stato notificato tramite l'Ufficiale giudiziario o il ricorso notificato tramite P.E.C., oppure la copia del ricorso se è stato consegnato o spedito per posta; in questo caso, deve attestare che la copia sia conforme all'originale del ricorso; - la fotocopia della ricevuta del deposito o della spedizione per raccomandata a mezzo del servizio postale o la ricevuta di P.E.C.; - la documentazione relativa al versamento del contributo unificato; - la fotocopia dell'atto impugnato, completa della documentazione relativa alla notifica; - la nota di iscrizione a ruolo in cui devono essere indicati: le parti, il difensore che si costituisce, l'atto impugnato, la materia del contendere, la data di notifica del ricorso e il valore della lite. Prima di costituirsi in giudizio Lei è tenuto a pagare il contributo unificato in base al valore della controversia (art. 13, comma 6-quater, del d.P.R. n. 115/2002). Questo valore (determinato ai sensi dell'art. 12, comma 5, del d.lgs. n. 546/1992) deve risultare da un'apposita dichiarazione resa dalla parte nelle conclusioni del ricorso/reclamo, anche pagina 3 di 4 nell'ipotesi di prenotazione a debito. Il pagamento del contributo unificato può essere effettuato presso: • uffici postali, utilizzando l'apposito bollettino di conto corrente postale; • banche, utilizzando il modello F23; • tabaccherie e agenti della riscossione (se decide di versare il contributo presso le tabaccherie, deve utilizzare l'apposito modello per la comunicazione di versamento e su questo mettere il contrassegno rilasciato dai tabaccai a conferma dell'avvenuto pagamento). I modelli per il pagamento del contributo unificato sono disponibili sul sito www.agenziaentrate.gov.it. Importante: se nel ricorso il difensore non indica il proprio indirizzo di posta elettronica certificata oppure la parte non indica il proprio codice fiscale, il contributo unificato è aumentato fino alla metà (art. 13, comma 3-bis, del d.P.R. n. 115/2002). La parte che perde in giudizio può essere condannata a pagare le spese. Responsabile del procedimento è il direttore dell'Ufficio (art. 5, l. n. 241/1990). Il presente avviso si compone di ... pagine. Luogo e data ... Il Funzionario delegato ... Firma su delega del Direttore Provinciale ( ... ) 5 [1] 1. Indicare gli identificativi catastali dell'immobile, gli intestatari e le quote di proprietà. [2] 2. È necessario indicare i parametri per l'individuazione dell'entità della sanzione irrogabile. [3] 3. Occorre inserire la condotta contestata in concreto al contribuente rispetto alle previsioni normative indicate. [4] 4. In materia di violazioni di norme tributarie, l' atto di contestazione ed irrogazione delle sanzioni è autonomo rispetto al procedimento di accertamento del tributo cui le sanzioni ineriscono, sicché, qualora il contribuente abbia optato, ex art. 17, comma 2, del d.lgs. n. 472/1997, per la definizione agevolata di queste ultime, va esclusa la ripetizione delle somme pagate bonariamente a prescindere dall'esito del processo avente ad oggetto l'avviso di accertamento relativo alle imposte (nella specie, favorevole al contribuente), dovendosi ritenere definitivamente chiuso, a quel momento, il rapporto tra contribuente e fisco in ordine alle altre conseguenze sanzionatorie delle violazioni già rilevate (cfr. Cass. n. 18740/2015). [5] 5. Firma autografa sostituita con l'indicazione a stampa del nominativo del responsabile, ai sensi dell'art. 15, commi 7 e 8, del d.l. n. 78/2009, convertito con modificazioni dalla l. n. 102/2009. COMMENTOL'atto di contestazione, ai sensi dell'art. 16 del d.lgs. n. 472/1997, deve contenere, a pena di nullità, alcuni elementi: - i fatti attribuiti al trasgressore (che non consistono esclusivamente in quelle che configurano la fattispecie illecita sanzionata, ma ricomprendono anche quelli che incidono sull'esercizio del potere sanzionatorio); - gli elementi probatori ovvero l'indicazione delle prove a sostegno della pretesa sanzionatoria; - le norme applicate, che sono diverse dalle norme che l'A.F. ritiene siano state violate. La disposizione si riferisce alle norme sanzionatorie, sebbene queste disciplinano il contenuto dell'atto di contestazione che è prodromico al procedimento di irrogazione della sanzione. Soltanto nell'ipotesi di assenza di deduzioni l'atto di contestazione coincide con quello di irrogazione (art. 17); - i criteri seguiti per la determinazione delle sanzioni e della loro entità, nonché dei minimi edittali previsti dalla legge per le singole violazioni; - inoltre, l'atto di contestazione deve contenere l'invito al pagamento delle somme effettivamente dovute, l'indicazione della possibilità di produrre entro il termine di 60 giorni deduzioni difensive qualora non si acceda alla definizione agevolata e, infine, l'indicazione dell'autorità giudiziaria o amministrativa alla quale è possibile proporre l'impugnazione immediata. Entro 60 giorni dalla notifica dell'atto di contestazione il trasgressore e i soggetti obbligati possono: - richiedere la definizione alternativa ex art. 16, comma 3, del d.lgs. n. 472/1997. Il procedimento per irrogazione delle sanzioni è del tutto autonomo rispetto al procedimento di accertamento dei tributi ed è soggetto unicamente all'applicazione degli artt. 16-18 del d.lgs. n. 472/1997 (Cass. n. 20864/2020). Peraltro, poiché l'atto di contestazione ed irrogazione delle sanzioni, disciplinato dall'art. 16 del d.lgs. n. 472/1997, è autonomo rispetto al procedimento di accertamento del tributo cui le sanzioni si riferiscono, con la conseguenza che la scelta del trasgressore di addivenire alla definizione agevolata, prevista dal comma terzo della norma, non comporta alcun effetto di acquiescenza o di riconoscimento della fondatezza della pretesa relativa al tributo, la cui possibilità di contestazione resta, quindi, impregiudicata (cfr. Cass. n. 10778/2015); - produrre deduzioni difensive determinando l'improcedibilità e rinunciando così all'impugnazione immediata. Ciò comporta che se la memoria è stata prodotta da uno qualsiasi dei legittimati anche gli altri coobbligati non possono prestare impugnazione immediata e diventa improcedibile anche l'eventuale proposta avanzata da uno di essi. Se l'ufficio non condivide le deduzioni deve emanare apposito atto di irrogazione, adeguatamente motivato a pena di nullità, da notificare a tutti i coobbligati entro un anno dalla presentazione delle deduzioni medesime. - il contribuente può inoltre impugnare immediatamente l'atto avanti alle Commissioni tributarie, in quanto l'atto di contestazione si converte per legge in un provvedimento di irrogazione delle sanzioni. È stato chiarito in sede di legittimità che l'atto di contestazione delle sanzioni ex art. 16 del d.lgs. n. 472/1997 - pur trasformandosi ex lege, nell'ipotesi di immediata impugnazione dinanzi al giudice competente, in provvedimento di irrogazione delle stesse - resta autonomo da quest'ultimo, potendo al medesimo seguire, in caso di omessa impugnazione diretta, una fase procedimentale che può concludersi senza l'emissione del provvedimento di comminazione delle sanzioni, in ragione di una definizione agevolata ovvero per l'accoglimento delle deduzioni difensive del contribuente da parte dell'Ufficio (Cass. n. 12748/2018). |