Deduzioni difensive del contribuente (art. 16 d.lgs. n. 472/1997)InquadramentoL'atto di contestazione, ai sensi dell'art. 16 del d.lgs. n. 472/1997, è quello mediante il quale l'Amministrazione finanziaria pone il contribuente a conoscenza della violazione. Il contribuente stesso entro sessanta giorni dalla notifica di tale atto può scegliere di presentare memorie difensive ovvero di chiedere la definizione alternativa del procedimento sanzionatorio. In difetto, l'atto di contestazione, pur formalmente autonomo da quello sanzionatorio, si converte in quest'ultimo e va impugnato tempestivamente nel medesimo termine dinanzi al giudice tributario. Formula
AGENZIA DELLE ENTRATE Direzione Provinciale di ....DEDUZIONI DIFENSIVE DEL CONTRIBUENTE In data ...., il sottoscritto il Sig. .... ha ricevuto notifica dell'atto di contestazione n. ...., da parte dell'Agenzia delle Entrate di ...., in ragione di un'assunta mancata denuncia da parte del contribuente al Catasto edilizio urbano dell'immobile censito al Catasto terreni come fabbricato rurale avente identificativo ..... Il Sig. .... evidenzia che l'atto è stato erroneamente emesso nei propri confronti, in quanto, come risulta dalla documentazione allegata (doc. 1), sin dall'anno ...., e quindi ben prima della scadenza del termine del .... per la denuncia dell'immobile al Catasto edilizio urbano, ha trasferito al Sig. .... la proprietà dello stesso. L'intestazione solo catastale del bene in capo al contribuente non è indicativa della proprietà del bene, rispetto alla quale fanno fede le differenti risultanze dei registri immobiliari. Si richiede, pertanto, l'annullamento in autotutela dell'atto di contestazione notificato. Luogo e data .... Sottoscrizione .... Si deposita la seguente documentazione: .... ..... CommentoL'atto di contestazione, ai sensi dell'art. 16 del d.lgs. n. 472/1997, deve contenere, a pena di nullità, alcuni elementi: – i fatti attribuiti al trasgressore (che non consistono esclusivamente in quelle che configurano la fattispecie illecita sanzionata, ma ricomprendono anche quelli che incidono sull'esercizio del potere sanzionatorio); – gli elementi probatori ovvero l'indicazione delle prove a sostegno della pretesa sanzionatoria; – le norme applicate, che sono diverse dalle norme che l'A.F. ritiene siano state violate. La disposizione si riferisce alle norme sanzionatorie, sebbene queste disciplinano il contenuto dell'atto di contestazione che è prodromico al procedimento di irrogazione della sanzione. Soltanto nell'ipotesi di assenza di deduzioni l'atto di contestazione coincide con quello di irrogazione (art. 17); – i criteri seguiti per la determinazione delle sanzioni e della loro entità, nonché dei minimi edittali previsti dalla legge per le singole violazioni; – inoltre, l'atto di contestazione deve contenere l'invito al pagamento delle somme effettivamente dovute, l'indicazione della possibilità di produrre entro il termine di 60 giorni deduzioni difensive qualora non si acceda alla definizione agevolata e, infine, l'indicazione dell'autorità giudiziaria o amministrativa alla quale è possibile proporre l'impugnazione immediata. Entro 60 giorni dalla notifica dell'atto di contestazione il trasgressore e i soggetti obbligati possono: a) richiedere la definizione alternativa ex art. 16, comma 3, del d.lgs. n. 472/1997. Il procedimento per irrogazione delle sanzioni è del tutto autonomo rispetto al procedimento di accertamento dei tributi ed è soggetto unicamente all'applicazione degli artt. 16-18 del d.lgs. n. 472/1997 (Cass. n. 20864/2020). Peraltro, poiché l'atto di contestazione ed irrogazione delle sanzioni, disciplinato dall'art. 16 del d.lgs. n. 472/1997, è autonomo rispetto al procedimento di accertamento del tributo cui le sanzioni si riferiscono, con la conseguenza che la scelta del trasgressore di addivenire alla definizione agevolata, prevista dal comma terzo della norma, non comporta alcun effetto di acquiescenza o di riconoscimento della fondatezza della pretesa relativa al tributo, la cui possibilità di contestazione resta, quindi, impregiudicata (cfr. Cass. n. 10778/2015); b) produrre deduzioni difensive determinando l'improcedibilità e rinunciando così all'impugnazione immediata. Ciò comporta che se la memoria è stata prodotta da uno qualsiasi dei legittimati anche gli altri coobbligati non possono prestare impugnazione immediata e diventa improcedibile anche l'eventuale proposta avanzata da uno di essi. Se l'ufficio non condivide le deduzioni deve emanare apposito atto di irrogazione, adeguatamente motivato a pena di nullità, da notificare a tutti i coobbligati entro un anno dalla presentazione delle deduzioni medesime. c) impugnare immediatamente l'atto avanti alle Commissioni tributarie, in quanto l'atto di contestazione si converte per legge in un provvedimento di irrogazione delle sanzioni. È stato chiarito in sede di legittimità che l'atto di contestazione delle sanzioni ex art. 16 del d.lgs. n. 472/1997 – pur trasformandosi ex lege, nell'ipotesi di immediata impugnazione dinanzi al giudice competente, in provvedimento di irrogazione delle stesse – resta autonomo da quest'ultimo, potendo al medesimo seguire, in caso di omessa impugnazione diretta, una fase procedimentale che può concludersi senza l'emissione del provvedimento di comminazione delle sanzioni, in ragione di una definizione agevolata ovvero per l'accoglimento delle deduzioni difensive del contribuente da parte dell'Ufficio (Cass. n. 12748/2018). |