Memoria a fronte del ricorso contro l'atto di irrogazione delle sanzioni (generica)

Rosaria Giordano

Inquadramento

L'Amministrazione finanziaria che intende difendersi attivamente nel processo tributario deve costituirsi in giudizio entro sessanta giorni dalla notificazione del ricorso, mediante deposito di un proprio fascicolo, contenente le controdeduzioni ed i documenti che intende produrre. La violazione del termine comporta solo la decadenza dalla facoltà di proporre eccezioni processuali e di merito che non siano rilevabili d'ufficio e di fare istanza per la chiamata di terzi. Il contenuto delle controdeduzioni deve essere limitato alla proposizione di difese rispetto ai vizi eccepiti dal ricorrente e all'individuazione delle prove delle quali parte resistente intende avvalersi. In particolare, mediante tale atto non può essere integrato o modificato l'atto oggetto di impugnazione. Nell'esemplificazione proposta, l'Agenzia delle Entrate prende posizione sui vizi “tipici” proposti dal ricorrente contro l'atto sanzionatorio.

Formula

CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO  DI ... CONTRODEDUZIONI 1

Agenzia delle Entrate di ... , rappresentata e difesa dal funzionario delegato, indirizzo P.E.C. ... ;

- resistente –

il sig. ... , rappresentato e difeso come in atti

- ricorrente -

P R E M E S S O CHE

- in data ... il sig. ... ha proposto ricorso contro l'atto di contestazione - Provvedimento Irrogazione Sanzione n. ... , relativo all'anno di imposta ... ;

- il ricorso è fondato sui seguenti motivi: 1. Invalidità della notifica a mezzo posta elettronica certificata; 2. Carente motivazione dell'atto impugnato; 3. Omessa considerazione delle deduzioni difensive del contribuente

NE DEDUCE 2

L'infondatezza chiedendo il rigetto del ricorso per le seguenti ragioni.

Sul primo motivo, ... (1. invalidità della notifica a mezzo posta elettronica certificata)

Sul secondo motivo ... (2. Carente motivazione dell'atto impugnato)

Sul terzo motivo ... (3. Omessa considerazione delle deduzioni difensive del contribuente)

Si chiede pertanto all'Ill.ma Corte di giustizia tributaria di primo grado di ... , di rigettare integralmente il ricorso proposto, con regolamentazione delle spese secondo il criterio della soccombenza.

Si allega la seguente documentazione:

1. ... ;

2. ... ;

3. ...

Luogo e data ...

Firma ...

[1] 1.  L'articolo 16 d.l. n. 119/2018 (Giustizia tributaria digitale), modificando il comma 3 dell'art. 16-bis del d.lgs. n. 546/92, ha disposto l'obbligo della costituzione in giudizio di I e II grado con modalità telematica relativamente ai ricorsi notificati a decorrere dal 1° luglio 2019. La stessa modifica normativa chiarisce che per i ricorsi già iscritti a ruolo, in casi eccezionali il Presidente di Corte di giustizia o di Sezione, può autorizzare, con provvedimento motivato, il deposito con modalità diverse da quelle telematiche. Si precisa che il suddetto obbligo non vale per i soggetti che decidono di non avvalersi dell'assistenza tecnica nelle cause di valore inferiore ai tremila euro (articolo 16-bis, comma 3-bis del d.lgs. n. 546/1992); tuttavia se intendono avvalersi della modalità telematica ai fini della costituzione in giudizio devono avere un indirizzo di posta elettronica certificata da indicare nel ricorso (art. 16-bis, comma 3-bis del d.lgs. n. 546/1992).

[2] 2. In particolare, mediante le controdeduzioni la parte resistente nel giudizio tributario deve limitarsi ad assumere posizione ed a difendersi rispetto ai vizi eccepiti dal ricorrente e all'individuazione delle prove delle quali parte resistente intende avvalersi, nonché all'indicazione delle proprie eccezioni processuali e di merito. Non potrà essere invece integrato l'atto impugnato, né potranno essere formulate domande riconvenzionali.

COMMENTO

L'Amministrazione finanziaria che intende attivamente difendersi deve costituirsi in giudizio entro sessanta giorni dalla notificazione del ricorso, mediante deposito di un proprio fascicolo, contenente le controdeduzioni e i documenti che intende produrre: tale termine non è tuttavia perentorio (Cass., sez. trib., n. 13331/2009).

In vero, la violazione del termine previsto dall'art. 23 del d.lgs. n. 546/1992 per la costituzione in giudizio della parte resistente comporta esclusivamente la decadenza dalla facoltà di proporre eccezioni processuali e di merito che non siano rilevabili d'ufficio e di fare istanza per la chiamata di terzi, sicché permane il diritto dello stesso resistente di negare i fatti costitutivi dell'avversa pretesa, di contestare l'applicabilità delle norme di diritto invocate e di produrre documenti ai sensi degli artt. 24 e 32 d.lgs. n. 546/1992 (Cass. n. 2585/2019).

La stessa mancata costituzione non comporta, per la parte resistente, altra conseguenza se non la perdita di talune possibilità di difesa (e.g., preclusione deposito di atti/documenti anche in appello). Tuttavia, considerato che solo la parte costituita può ricevere comunicazione della trattazione e del dispositivo della sentenza, appare evidente l'interesse dell'ufficio alla costituzione.

Il contenuto delle controdeduzioni è limitato alla proposizione di difese rispetto ai vizi eccepiti dal ricorrente e all'individuazione delle prove delle quali parte resistente intende avvalersi, nonché all'indicazione delle proprie eccezioni processuali e di merito (non rilevabili d'ufficio) e, se del caso, alla chiamata in causa di terzi. Con le controdeduzioni, l'ufficio intimato non può, però, integrare o modificare l'atto impugnato (Cass., sez. trib., n. 8569/2001), né proporre domande riconvenzionali (Cass., sez. trib., n. 4334/2002).

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