Ricorso per la correzione materiale della decisione per omessa distrazione delle speseInquadramentoIl difensore con procura può chiedere che il giudice, nella stessa sentenza in cui condanna alle spese, distragga in favore suo e degli altri difensori gli onorari non riscossi e le spese che dichiara di avere anticipate; nel caso in cui il giudice ometta di pronunciarsi sulla domanda distrazione delle spese, il difensore potrà avvalersi del procedimento di correzione della sentenza di cui all'art. 288 c.p.c. Il giudice fissa con decreto l'udienza di comparizione delle parti, da notificare a cura dell'istante alle altri parti; il giudice provvede sull'istanza con ordinanza, da annotarsi sull'originale del provvedimento in caso di accoglimento. FormulaCORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO/SECONDO GRADO DI .... SEZIONE N. .... R.G.R. n. .... ISTANZA DI CORREZIONE DI ERRORE MATERIALE Il sottoscritto Avv./Dott.Comm./ ...., C.F. ...., difensore costituito di .... nel giudizio iscritto al n. .... G.R.G. e definito con sentenza n. .... PREMESSO di aver formulato istanza di distrazione delle spese di lite in suo favore (nel ricorso, nella memoria, verbalmente all'udienza), dichiarando di aver anticipato le spese e di non aver ricevuto il compenso; nella sentenza sopra indicata, per mero errore materiale, è stata omessa la distrazione in suo favore delle somme liquidate dalla Corte di giustizia tributaria a favore del ricorrente vittorioso, difeso dal sottoscritto; CHIEDE Ai sensi dell'art. 288 c.p.c. che, previa fissazione dell'udienza, codesta Corte di giustizia tributaria voglia con ordinanza correggere il suddetto errore materiale, inserendo nel capo del dispositivo della sentenza relativo alla condanna alle spese del giudizio le seguenti parole: “con attribuzione al difensore costituito Avv./Dott./Altro .... (nome e cognome), il quale ha dichiarato di averne fatto anticipo e di non aver percepito compensi od acconti”. Luogo e data .... Firma Difensore .... CommentoIn caso di omessa pronuncia sull'istanza di distrazione delle spese proposta dal difensore, il rimedio esperibile, in assenza di un'espressa indicazione legislativa, è costituito dal procedimento di correzione degli errori materiali di cui agli artt. 287 e 288 c.p.c., e non dagli ordinari mezzi di impugnazione, non potendo la richiesta di distrazione qualificarsi come domanda autonoma. La procedura di correzione, oltre ad essere in linea con il disposto dell'art. 93, comma 2 c.p.c. – che ad essa si richiama per il caso in cui la parte dimostri di aver soddisfatto il credito del difensore per onorari e spese – consente il migliore rispetto del principio costituzionale della ragionevole durata del processo, garantisce con maggiore rapidità lo scopo del difensore distrattario di ottenere un titolo esecutivo ed è un rimedio applicabile, ai sensi dell'art. 391-bis c.p.c., anche nei confronti delle pronunce della Corte di cassazione. Il difensore è legittimato a proporre ricorso per correzione di errore materiale avverso l'omessa pronuncia sulla distrazione delle spese se nel corso del giudizio aveva formulato specifica richiesta in tal senso, fermo restando che, concernendo la correzione sia la posizione del soggetto passivo della condanna nelle spese, sia quella del soggetto attivo, riguardo al quale il difensore esercitò il suo ministero, il ricorso (o l'istanza) debbono essere notificati all'uno e all'altro. |