Intervento volontario del litisconsorte pretermessoInquadramentoL'art. 14, al comma 3 d.lgs. n. 546/1992 dispone che possono intervenire volontariamente nel processo i soggetti che insieme al ricorrente sono destinatari dell'atto impugnato o parti del rapporto tributario controverso. Possono dunque intervenire volontariamente anche i litisconsorti necessari pretermessi. Il quinto comma dell'art. 15 d.lgs. n. 546/1992 dispone che i soggetti che intervengono nel processo devono notificare un apposito atto a tutte le altre parti e si devono costituire con le forme prescritte per le parti resistenti. L'art. 10 d.lgs. n. 546/1992 sancisce che sono parti nel processo dinanzi le Corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado, oltre al ricorrente, l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate, delle Dogane gli altri enti impositori, l'agente della riscossione e i soggetti iscritti nell'albo di cui all'art. 53 del d.lgs. n. 446/1997 che hanno emesso l'atto impugnato o non hanno emesso l'atto richiesto. FormulaCORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI .... SEZIONE N. .... R.G.R. n. .... ATTO DI INTERVENTO IN CAUSA DEL LITISCONSORTE PRETERMESSO Nell'interesse di .... nato a .... il .... C.F. .... residente in .... alla via .... n. ...., CAP .... (oppure: della società .... con sede in ...., via ...., P.I. o C.F. .... in persona del legale rappresentante pro-tempore), rappresentat .... e difes ...., in virtù di procura a margine /in calce e su foglio separato al presente atto, dall'Avv./Dott. Comm./altro ...., C.F. ...., con il quale elettivamente domicilia presso il suo studio in .... alla Via .... n. .... Ovvero dell'Ente (Agenzia Entrate, Agenzia Entrate Riscossione, Regione/Provincia/Comune) in persona di .... nato a .... il .... C.F. .... nella sua qualità di rappresentante legale dell'Ente, (oppure nel caso in cui la difesa è attribuita al funzionario: rappresentato per delega in calce a questo ricorso dal Dott. .... nato a .... il .... – in qualità di ....) PREMESSO CHE Pende innanzi a codesta Corte di giustizia tributaria il giudizio iscritto al n. .... proposto da .... avverso l'atto ...., avente ad oggetto: ....; Con il presente atto l'istante .... interviene volontariamente in giudizio, ai sensi del terzo comma dell'art. 14, comma 3, d.lgs. n. 546/1992 per le seguenti ragioni .... È evidente che in considerazione dell'oggetto del ricorso è ammissibile il presente intervento perché ricorre un'ipotesi dii litisconsorzio necessario. Nel rispetto di quanto previsto dal quinto comma dell'art. 14 l'istante notifica il presente atto di intervento a tutte le parti in causa, e si costituisce in giudizio nelle forme prescritte dal comma quarto per la parte resistente. SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO depositando quest'atto ed osserva quanto segue: .... 1) L'istante si riporta al contenuto del ricorso introduttivo, condividendo tutti i motivi in fatto ed in diritto nello stesso indicati e ne chiede l'accoglimento 2) Oppure: Questo ente si riporta a tutte le eccezioni e deduzioni già formulate dal resistente ente .... ed aderisce ai motivi già indicati nelle precedenti controdeduzioni. Chiede che le spese di lite relative alla presente fase processuale siano poste a carico di .... Si allega: 1) .... Luogo e data .... Firma .... Il Difensore .... CommentoAnche nel processo tributario è consentito l'intervento volontario del terzo. L'art. 14 del d.lgs. n. 546/1992 ai commi 3, 4 e 5 detta le regole per l'intervento volontario, prescrivendo che gli interventori devono notificare a tutte le parti in causa l'atto d'intervento e devono costituirsi in giudizio nelle forme prescritte per la parte resistente, in quanto applicabili. L'art. 14 del d.lgs. n. 546/1992, al primo comma dispone che se l'oggetto del ricorso riguarda inscindibilmente più soggetti, questi devono essere tutti parte nello stesso processo e la controversia non può essere decisa limitatamente ad alcuni di essi. Pertanto, se il ricorso non è stato proposto da o nei confronti di tutti i soggetti indicati nel comma 1 è ordinata l'integrazione del contraddittorio mediante la loro chiamata in causa entro un termine stabilito dal giudice a pena di decadenza. Ma anche prima dell'ordine del giudice i litisconsorti necessari possono volontariamente costituirsi nel processo. Le ipotesi più frequenti di litisconsorzio necessario riguardano l'impugnazione di atti emessi nei confronti di società di persone e dei loro soci, di comproprietari del medesimo bene, di eredi del contribuente, di coobbligati per legge rispetto alla medesima obbligazione tributaria, di venditore e acquirente di un bene. La sentenza emessa in assenza di litisconsorti necessari è inutiliter data, vale a dire improduttiva di effetti e insuscettibile di passare in giudicato sia nei confronti dei litisconsorti necessari pretermesso, sia nei confronti di quelli che hanno partecipato al giudizio. Colui che eccepisce la non integrità del contraddittorio ha l'onere, qualora questa non possa essere rilevata direttamente dagli atti o in base alle prospettazioni delle parti, non solo di indicare i soggetti che rivestono la qualità di litisconsorti necessari asseritamene pretermessi, ma anche di provare i presupposti di fatto e di diritto dell'invocata integrazione e, quindi, i titoli in forza dei quali essi assumono tale qualità. Ne consegue che chi deduca la mancata “vocatio in jus” di uno degli eredi del de cuius è tenuto a dimostrare l'avvenuta accettazione di eredità ad opera dello stesso (Cass. II, n. 11318/2018). In tema di rettifica del reddito di una società di persone, l'inosservanza del litisconsorzio necessario tra la stessa ed i soci non spiega effetti quando le pronunce rese sui ricorsi siano sostanzialmente identiche ed adottate dallo stesso collegio nel contesto di una trattazione unitaria: ne deriva che la riunione dei giudizi può avvenire in sede di gravame, atteso che il rinvio al giudice di primo grado non sarebbe giustificato dalla necessità di salvaguardare il contraddittorio e si porrebbe in contrasto con il principio della ragionevole durata del processo (Cass. VI, ord. n. 3789/2018). La controversia, diretta al riconoscimento della qualità di socio di una società di persone, coinvolge la distribuzione delle quote sociali e la composizione stessa del gruppo sociale e, pertanto, nel relativo processo, sono litisconsorti necessari sia la società sia i soci. (Nella specie il giudizio si era svolto senza l'intervento del socio accomandante e il riconoscimento della qualità di socio riguardava una società in accomandita) (Cass. VI, ord. n. 19057/2017). |