Notificazione delle impugnazioni quando manca la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio oppure dopo un anno dalla pubblicazione della sentenza

Lucio Di Nosse

Inquadramento

La notifica o notificazione è un atto giuridico per mezzo del quale si porta a conoscenza di un soggetto un determinato documento. La notificazione validamente eseguita conferisce conoscenza legale dell'atto e produce gli effetti giuridici previsti dall'ordinamento; in ambito tributario non ammette equipollenti. Da 1° luglio 2019 la notifica degli atti del processo tributario può avvenire esclusivamente in forma telematica.

Nel processo tributario prevalgono le disposizioni speciali dettate dall'art. 17 del d.lgs. n. 546/1992 rispetto a quelle generali previste dal c.p.c. Pertanto si applica il terzo comma dell'art. 17, espressamente richiamato dall'art. 61 per le notificazioni in grado di appello.

Formula

MODELLO DI RELAZIONE DI NOTIFICA DEL RICORSO IN APPELLO

PRESSO LA SEGRETERIA DELLA CORTE

Su richiesta di ... e del suo difensore avv./dott.comm./altro ... come in atti individuati, io sottoscritto ..., in qualità di ... , ho notificato il su esteso atto a ... ai sensi dell'art. 17, comma 3 d.lgs. n. 546/1992, mediante deposito di una copia conforme all'originale presso la Segreteria della CTR i ... , atteso che manca la dichiarazione di residenza o l'elezione di domicilio/è trascorso più di un anno dalla pubblicazione della sentenza.

Luogo e data ...

Firma ...

Commento

Il processo tributario telematico è diventato obbligatorio; dal 1° luglio 2019 le parti notificano e depositano gli atti processuali e i documenti esclusivamente con modalità telematiche secondo le regole indicate nel d.m. n. 163/2013, e nel d.d. 4 agosto 2015; l'art. 16, comma 5, del d.l. n. 119/2018, dispone che l'obbligo si applica “ai giudizi instaurati in primo e secondo grado, con ricorso notificato a decorrere dal 1° luglio 2019”.

La notifica a mezzo P.E.C. deve avvenire secondo le disposizioni contenute nel regolamento sul processo tributario telematico (d.m. n. 163/2013). L'indicazione dell'indirizzo PEC ha valore di elezione di domicilio a tutti gli effetti (art. 16-bis, comma 4, d.lgs. n. 546/1992). Dal 1° luglio 2019 - a seguito delle modifiche dell'articolo 16-bis del d.lgs. n. 546/1992 apportate con il d.l. n. 119/2018, convertito nella l. n. 136/2018 - la notifica a pezzo P.E.C. è diventata obbligatoria. Tuttavia secondo la nuova formulazione del comma 2 dell'art. 16-bis, nei casi di mancata indicazione dell'indirizzo di posta elettronica certificata del difensore o della parte e qualora l'indirizzo P.E.C. non sia rinvenibile nei pubblichi elenchi, le notificazioni devono essere eseguite ai sensi dell'articolo 16 del d.lgs. n. 546/1992. L'obbligo della notifica del ricorso a mezzo P.E.C. non si applica per quei soggetti che non si avvalgono della difesa tecnica nelle cause di valore inferiore ai tremila euro.

Per l'individuazione del luogo in cui va effettuata la notificazione dell'impugnazione delle sentenze delle commissioni tributarie provinciali, cioè del ricorso in appello, si applica la disciplina dettata dall'art. 17 del d.lgs. n. 546/1992 per il processo tributario, che ha carattere di specialità, e quindi di prevalenza, rispetto a quella prevista dall'art. 330 c.p.c., concernente soltanto il ricorso per cassazione avverso le sentenze delle commissioni tributarie regionali (cfr. Cass., S.U., n. 14916/2016).

Di conseguenza si applica il disposto dell'art. 17, comma 3, del d.lgs. n. 546/1992, il quale dispone che se mancano l'elezione di domicilio o la dichiarazione della residenza o della sede nel territorio dello Stato o se per la loro assoluta incertezza la notificazione o la comunicazione degli atti non è possibile, questi sono comunicati o notificati presso la segreteria della Corte di giustizia tributaria.

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