Sui presupposti per la proroga del servizio TPL: il caso ATAC S.p.A.
13 Febbraio 2020
Il caso. L'AGCM impugna la delibera con cui Roma Capitale ha disposto la proroga dell'affidamento del servizio di trasporto pubblico di superficie e di metropolitana in favore della società in house ATAC S.p.A. deducendo l'insussistenza dei presupposti recati dall'art. 5, par. 5, Reg. CE n. 1370/2007 e, segnatamente, la mancanza di una situazione di “interruzione del servizio o di pericolo imminente di interruzione”.
Da tale primigenio difetto di istruttoria e travisamento del fatto, ad avviso dell'Autorità ricorrente, discenderebbe, tra l'altro, una notevole compromissione delle condizioni concorrenziali sul mercato di riferimento.
Sulle peculiarità del servizio di trasporto pubblico locale. Preliminarmente, il Collegio si sofferma sulla peculiarità del servizio di trasporto pubblico locale che, sottoposto alla disciplina di cui al Regolamento CE n. 1370/2007, si connota per una liberalizzazione non integrale e dunque per una parziale sottrazione alle regole poste a presidio del pieno gioco concorrenziale.
Muovendo da tale presupposto e dal contenuto dell'art. 5 par. 2 del Regolamento CE n. 1370/2007, il Tar Lazio rileva come l'affidamento in housedel servizio TPL costituisca una modalità ordinaria e non eccezionale, cui l'Amministrazione può ricorrere senza alcun onere motivazionale rinforzato trattandosi di una scelta discrezionale sindacabile solo in caso di insussistenza dei presupposti di fatto o manifesta illogicità.
La legittimità della proroga. Nel merito delle censure articolate dall'AGCM, il Tar Lazio rileva la legittimità della proroga disposta da Roma Capitale in quanto assunta a fronte della possibilità del mancato accoglimento della richiesta di concordato in continuità cui sarebbe conseguita la dichiarazione di fallimento di ATAC S.p.A. Tale situazione, ad avviso del Collegio, integra gli estremi della situazione di “imminenza di interruzione del servizio”, da valutarsi non soltanto sotto il profilo temporale dell'immediato verificarsi dell'evento ma in una più complessa ottica prognostica.
In questo senso risulta ragionevole la valutazione operata dall'Amministrazione Capitolina che, non disponendo di elementi certi in ordine alle successive decisioni del giudice fallimentare, ha correttamente ritenuto sussistente una situazione di elevata probabilità di interruzione del servizio pubblico essenziale tale da legittimare il provvedimento di proroga impugnato.
Conclusioni. La proroga del servizio TPL, ai sensi dell'art. 5, par. 5, Regolamento CE n. 1370/2007, è legittimata ogni qualvolta l'Amministrazione rilevi, sulla base di una valutazione prognostica complessiva degli elementi a propria disposizione, una situazione di elevata probabilità di interruzione e senza che vi sia una necessaria imminenza sotto il profilo strettamente temporale. |