Opposizione all'esecuzione: per gli atti già compiuti il termine decorre dall'accesso al fascicolo telematico
20 Febbraio 2020
Il fatto. Un debitore esecutato, con un ricorso depositato il 12 giugno 2019, propone opposizione all'esecuzione domandandone la sospensione, deducendo l'inesistenza della notifica del titolo esecutivo, poiché il decreto ingiuntivo azionato in via esecutiva è stato notificato alla moglie che all'epoca della notifica non conviveva con lui e non era stato inviato alcun personale avviso al debitore. Inoltre, il ricorrente lamenta la nullità della notifica dell'atto di precetto, pignoramento e decreto di fissazione dell'udienza perché eseguita presso il Comune di ultima residenza del destinatario e non ai sensi dell'art. 143 c.p.c., non risultando neanche formalmente residente nei luoghi in cui era stata effettuata la notifica. Si è costituito in giudizio il creditore opposto domandando il rigetto dell'istanza di sospensione.
Decorso del termine. Rileva il Tribunale che non sussistono elementi integranti il fumus boni iuris necessario per accogliere l'istanza di sospensione. Infatti, l'eventuale vizio di notifica del decreto ingiuntivo non può essere dedotto quale motivo di opposizione esecutiva rientrando tale valutazione nella competenza funzionale del giudice dell'opposizione a decreto ingiuntivo.
Autorizzazione all'accesso al fascicolo telematico. Osservano i Giudici che dal fascicolo telematico risulta un'autorizzazione ad accedere agli atti del fascicolo telematico rilasciata al difensore dell'opponente in data 2 maggio 2019. Pertanto, tutti gli atti esecutivi compiuti prima di tale data (precetto, pignoramento, decreto di fissazione udienza ex art. 569 c.p.c.) dovevano, pertanto essere opposti entro il termine di cui all'art. 617 c.p.c.. |