La ragione di credito costituisce titolo di legittimazione dell’azione revocatoria
24 Febbraio 2020
Per l'accoglimento dell'azione revocatoria non è necessaria la sussistenza di un credito certo, liquido ed esigibile, ma basta una semplice aspettativa che non si riveli, a prima vista, pretestuosa e che possa esser valutata come probabile, anche se non accertata definitivamente. Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 4212 del 19 febbraio 2020.
La vicenda. Il fallimento di una s.p.a. conveniva in giudizio padre e figlio per sentir revocare l'atto di donazione immobiliare stipulato tra il primo, all'epoca presidente del collegio sindacale della s.p.a. e il secondo, sostenendo che erano stati perpetrati alcuni illeciti gestionali da parte degli amministratori e dei membri del collegio sindacale. Dopo l'accoglimento della domanda attorea da parte del Tribunale e poi della Corte d'Appello in secondo grado, i due soggetti sopra menzionati, il padre e il figlio, ricorrono in Cassazione. La legittimazione all'azione revocatoria da parte di un fallimento. Come affermato in passato dalla giurisprudenza di legittimità, la ragione di credito costituisce titolo di legittimazione dell'azione revocatoria per cui non vi è da parte del giudice un accertamento sia pure incidentale del credito (come erroneamente sostenuto dai ricorrenti), ma un accertamento in via principale in ordine alla non manifesta pretestuosità della ragione del credito, quale titolo di legittimazione ad agire. Ed inoltre, il giudizio promosso con azione revocatoria non è soggetto a sospensione necessaria di cui all'art. 295 c.p.c.; pertanto, anche il credito eventuale, in veste di credito litigioso, può determinare l'insorgere della qualità di creditore che abilita all'esperimento dell'azione revocatoria avverso l'atto di disposizione compiuto dal debitore. Non è mai stato richiesto, dunque, all'attore in revocatoria di provare di aver preventivamente introdotto il giudizio di accertamento del credito. E per l'accoglimento dell'azione revocatoria non è necessaria la sussistenza di un credito certo, liquido ed esigibile, ma basta una semplice aspettativa che non si riveli pretestuosa e che possa esser valutata come probabile, anche se non accertata definitivamente.
Fonte: www.dirittoegiustizia.it |