Spazzacorrotti, le indicazioni della Procura di Milano all'Ufficio Esecuzione Penale

Redazione Scientifica
10 Marzo 2020

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano ha fornito indicazioni ai magistrati dell'Ufficio Esecuzione Penale relative all'applicazione retroattiva delle preclusioni di cui all'art. 4-bis ord. pen. alla luce della sentenza n. 32/2020 della Corte Costituzionale.

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano ha fornito indicazioni ai magistrati dell'Ufficio Esecuzione Penale relative all'applicazione retroattiva delle preclusioni di cui all'art. 4-bis ord. pen. alla luce della sentenza n. 32/2020 della Corte Costituzionale.

Con sentenza n. 32 del 12 febbraio 2020, la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale della l. n. 3/2019, c.d. Spazzacorrotti, nella parte in cui, in assenza di specifiche disposizioni, consente l'interpretazione secondo cui l'ampliamento del catalogo dei delitti previsti dall'art. 4-bis ord. pen. opera retroattivamente.

Le indicazioni della Procura di Milano. Preso atto della pronuncia della Consulta, il Procuratore della Repubblica di Milano ha ritenuto necessario assumere un orientamento omogeneo dell'Ufficio Esecuzione rispetto ai detenuti definitivi che non hanno beneficiato della sospensione dell'ordine di esecuzione ex art. 656, comma 5, c.p.p. in forza dell'applicazione retroattiva.
Dal punto di vista operativo, il Procuratore non ritiene necessario che il PM promuova incidente di esecuzione al fine di ottenere la revoca degli ordini di esecuzione emessi in forza dell'interpretazione non più costituzionalmente legittima, atteso che l'efficacia dell'ordine rimane nella titolarità del PM che lo ha adottato. Resta comunque la necessità di disporre la scarcerazione immediata dei detenuti in forza di norma la cui applicazione retroattiva è incostituzionale, con revoca dell'ordine di esecuzione emesso e contestuale emissione di nuovo ordine di esecuzione con sospensione.

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