La disciplina del contratto continuativo di cooperazione, configurando un’eccezione rispetto a quella del subappalto, impone un’interpretazione rigorosa
23 Aprile 2020
L'art. 105, comma 3, lett. c-bis), del codice dei contratti pubblici esclude che le prestazioni oggetto dei contratti continuativi di cooperazione si considerino svolte in esecuzione di contratti di subappalto: esse, infatti, sono rivolte a favore dell'operatore economico affidatario del contratto di appalto con il soggetto pubblico, e non invece direttamente a favore di quest'ultimo come avviene nel caso del subappalto (cfr. Cons. di Stato, V, 27 dicembre 2018, n. 7256), pur sel'istituto, proprio perché si configura come derogatorio rispetto alla generale disciplina del subappalto, è evidentemente ancorato ai medesimi presupposti applicativi, a cominciare dalla determinazione contenutistica della prestazione eseguibile mediante il ricorso all'impresa “convenzionata” (cfr. Cons. di Stato, III, 18 luglio 2019, n. 5068). È ad ogni modo richiesta un'interpretazione rigorosa della disciplina normativa inerente al contratto continuativo di cooperazione, proprio perché esso rappresenta un'eccezione rispetto alla generale disciplina del subappalto. |