Inizio dell'attività lavorativa – Informativa privacy “Emergenza Covid-19"InquadramentoIl rapporto di lavoro subordinato si caratterizza, sul piano negoziale, come un rapporto sinallagmatico a prestazioni corrispettive caratterizzato dalla subordinazione ossia dall'assoggettamento del prestatore di lavoro al potere di direttivo, organizzativo, disciplinare del datore di lavoro e con obbligo di diligenza, fedeltà e non concorrenza. All'atto dell'assunzione il datore di lavoro consegna al lavoratore anche l'Informativa sul trattamento dei dati personali, trattamento essenziale nella gestione del rapporto di lavoro. FormulaAi sensi dell'art. 13 del Regolamento europeo n. 2016/679 (di seguito anche solo “GDPR”) e del d.lgs. n. 196/2003, come modificato dal d.lgs. n. 101/2018, nonché in ottemperanza al D.P.C.M. 11 marzo 2020 (all'art. 1, n. 7, lett. d), alla Deliberazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri 31 gennaio 2020 ed al Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro del 14 marzo 2020, in relazione ai dati personali che, in occasione dell'accesso al luogo di lavoro, saranno comunicati a …………………….. 1, Le formiamo la seguente informativa rispetto al trattamento dei Suoi dati 2
Saranno oggetto di trattamento solo i Suoi dati identificativi (nome e cognome, cittadinanza, luogo di residenza/paese di provenienza ed eventuale contatto con soggetti risultati positivi al COVID -19); il dato relativo alla temperatura corporea sarà invece registrato o conservato soltanto solo qualora sia necessario a documentare le ragioni che hanno impedito l'accesso ai locali aziendali .7 I dati saranno registrati o conservati soltanto solo qualora sia necessario a documentare le ragioni che hanno impedito l'accesso ai locali aziendali. Il trattamento dei Suoi dati sarà attuato nel rispetto degli obblighi di legge incombenti sul Titolare del trattamento nelle attività di gestione degli ingressi giornalieri in azienda, in conformità ai principi di adeguatezza, pertinenza, necessità e minimizzazione dei dati di cui all'art. 5 del Regolamento UE n. 679/2016 (GDPR).
Lei si impegna ad accettare tutte le prescrizioni di sicurezza attuate dalla scrivente società nonché le disposizioni impartite dalle Autorità, dichiarandosi consapevole di non potersi trattenere in azienda in presenza di condizioni legittimanti l'avvio delle procedure di isolamento previste dai protocolli sanitari e che dovrà informare tempestivamente il Titolare del trattamento della presenza di qualsiasi sintomo influenzale da Lei avvertito.
Luogo e data La Società / Il Datore di lavoro .... Per ricevuta (il Lavoratore/la Lavoratrice) ..
[1] Specificare. [2] Come espressamente indicato dal Protocollo in esame: la rilevazione in tempo reale della temperatura corporea costituisce un trattamento di dati personali e, pertanto, deve avvenire ai sensi della viegnte disciplina in materia di protezione dei dati personali. A tal fine, come indicato nello stesso Protocollo, è consigliato: 1) rilevare a temperatura e non registrare il dato acquisto. È possibile identificare l'interessato e registrare il superamento della soglia di temperatura solo qualora sia necessario a documentare le ragioni che hanno impedito l'accesso ai locali aziendali; 2) fornire l'informativa sul trattamento dei dati personali. L'informativa può omettere le informazioni di cui l'interessato è già in possesso e può essere fornita anche oralmente. Quanto ai contenuti dell'informativa, il Protocollo precisa che, quanto alla finalità del trattamento, potrà essere indicata la prevenzione dal contagio da COVID-19 e, con riguardo alla base giuridica, potrà essere indicata l'implementazione dei protocolli di sicurezza anti-contagio ai sensi dell'art. art. 1, n. 7, lett. d) del DPCM 11 marzo 2020; inoltre, con riferimento alla durata dell'eventuale conservazione dei dati, si può far riferimento al termine dello stato d'emergenza. 3) definire le misure di sicurezza e organizzative adeguate a proteggere i dati. Sotto il profilo organizzativo, occorre individuare i soggetti preposti al trattamento e fornire loro le istruzioni necessarie. A tal fine viene ricordato nel Protocollo che i dati possono essere trattati esclusivamente per finalità di prevenzione dal contagio da COVID-19 e non devono essere diffusi o comunicati a terzi al di fuori delle specifiche previsioni normative (es. in caso di richiesta da parte dell'Autorità sanitaria per la ricostruzione della filiera degli eventuali “contatti stretti di un lavoratore risultato positivo al COVID-19); 4) in caso di isolamento momentaneo dovuto al superamento della soglia di temperatura, dovranno essere assicurate modalità tali da garantire la riservatezza e la dignità del lavoratore. Tali garanzie devono, come precisato nel citato Protocollo, essere assicurate anche nel caso in cui il lavoratore comunichi all'ufficio responsabile del personale di aver avuto, al di fuori del contesto aziendale, contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 e nel caso di allontanamento del lavoratore che durante l'attività lavorativa sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria e dei suoi colleghi. b) Anche l'acquisizione della dichiarazione attestante la non provenienza dalle zone a rischio epidemiologico e l'assenza di contatti, negli ultimi 14 giorni, con soggetti risultati positivi al COVID-19, di cui al Protocollo del 14 marzo 2020, costituisce trattamento dati, rilevante ai fini della disicplina sulla protezione dei dati personali, ed anche in tal caso è richiesta una specifica informativa. Si richiamano a tal fine le indicazioni di cui alla lettera a) che precede. Anche in questo caso, è consigliato procedere alla raccolta soltanto dei dati necessari, adeguati e pertinenti rispetto alla prevenzione del contagio da COVID-19. Ad esempio, come precisato nello stesso Protocollo, se si richiede una dichiarazione sui contatti con persone risultate positive al COVID-19, occorre astenersi dal richiedere informazioni aggiuntive in merito alla persona risultata positiva. Oppure, se si richiede una dichiarazione sulla provenienza da zone a rischio epidemiologico, è necessario astenersi dal richiedere informazioni aggiuntive in merito alle specificità dei luoghi. Il procollo è stato integrato in data 24 aprie 2020, alla luce delle prescrizioni contenute nel D.P.C.M. 10 aprile 2020 ed in vista della cd. “fase 2”: - L' ingresso in azienda di lavoratori già risultati positivi all'infezione da COVID 19 dovrà essere preceduto da una preventiva comunicazione avente ad oggetto la certificazione medica da cui risulti la “avvenuta negativizzazione” del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza. - Qualora, per prevenire l'attivazione di focolai epidemici, nelle aree maggiormente colpite dal virus, l'autorità sanitaria competente disponga misure aggiuntive specifiche, come ad esempio, l'esecuzione del tampone per i lavoratori, il datore di lavoro fornirà la massima collaborazione. [3] Indicare il titolare del trattamento e la sua identità; in caso di società, indicare anche la sede e la P.Iva. [4] Il GDPR richiede che siano indicati i dati di contatto del titolare; quindi, si dovrà indicare con quale mezzo lo stesso potrà essere contattato. [5] Il GDPR richiede che siano indicati i dati di contatto del titolare; quindi, si dovrà indicare a quale indirizzo lo stesso potrà essere contattato. [6] Cfr. nota 2 [7] Cfr. nota 2 [8] Personale della società. [9] Specificare. [10] Cfr. nota 2 CommentoIn relazione all'emergenza epidemiologica legata alla diffusione del Covid-19, in ordine alle attività produttive e alle attività professionali, il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri datato 11 marzo 2020 ha raccomandato, all'art. 1, n. 7, lett. d), l'assunzione di protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove possibile, il rispetto della distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale. In tale contesto, in data 14 marzo 2020 è stato è stato sottoscritto il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Detto Protocollo è stato sottoscritto su invito del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro dell'economia, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro della salute, che hanno promosso l'incontro tra le parti sociali, in attuazione della misura, contenuta all'articolo 1, comma primo, numero 9), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020. Lo stesso contiene linee guida condivise tra le Parti per agevolare le imprese nell'adozione di protocolli di sicurezza anti-contagio, ovverosia Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro, potendo la prosecuzione delle attività produttive può infatti avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione. Nel rispetto delle prescrizioni richieste per l'ingresso in azienda dal detto Protocollo:
Nel Protocollo è chiarito che la rilevazione in tempo reale della temperatura corporea, al pari della dichiarazione attestante la non provenienza dalle zone a rischio epidemiologico e l'assenza di contatti, negli ultimi 14 giorni, con soggetti risultati positivi al COVID-19,costituiscono trattamento di dati personali; tale trattamento pertanto deve avvenire nel pieno rispetto della vigente normativa in materia di protezioene dei dati personali. A tal fine, viene suggerito di fornire adeguata informativa, che può essere resa anche oralmente. Vengono inoltre fornite utili indicazioni rispetto a: i contenuti dell'informativa, le finalità e la base giuridica del trattamento, la durata dell'eventuale conservazione dei dati, le misure di sicurezza e organizzative adeguate da adottare per proteggere i dati e l'adozione di misure tali da garantire la riservatezza e la dignità del lavoratore. Il protocollo è stato integrato in data 24 aprile 2020, alla luce delle prescrizioni contenute nel D.P.C.M. 10 aprile 2020 ed in vista della cd. “fase 2”: - L' ingresso in azienda di lavoratori già risultati positivi all'infezione da COVID 19 dovrà essere preceduto da una preventiva comunicazione avente ad oggetto la certificazione medica da cui risulti la “avvenuta negativizzazione” del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza. - Qualora, per prevenire l'attivazione di focolai epidemici, nelle aree maggiormente colpite dal virus, l'autorità sanitaria competente disponga misure aggiuntive specifiche, come ad esempio, l'esecuzione del tampone per i lavoratori, il datore di lavoro fornirà la massima collaborazione. Da evidenziare che, in tale ultimo aggiornamento del Protocollo, è stato previsto che la mancata attuazione del Protocollo che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell'attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
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