Esenzione IVA per i “detergenti disinfettanti mani”
26 Giugno 2020
L'art. 124 del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, contiene un'elencazione di beni (per fronteggiare l'emergenza Covid-19) la cui cessione, entro il 31 dicembre 2020, fa maturare il diritto all'esenzione dell'imposta sul valore aggiunto, con diritto alla detrazione dell'imposta ai sensi dell'art. 19, 1° comma, d.P.R. n. 633 del 1972. Il Legislatore si riferisce anche ai “detergenti disinfettanti per mani”; quali prodotti possono considerarsi tali?
Prima di fornire una possibile risposta al quesito prospettato, occorre premettere che la Federazione Ordini Farmacisti Italiani ha inviato una richiesta all'Agenzia delle Entrate, al Ministero della Salute ed al Ministero per lo Sviluppo Economico, per avere delucidazioni in ordine alla reale portata applicativa della disposizione in oggetto; stante ciò, si precisa che la risposta che verrà fornita al presente quesito dovrà, poi, essere rivista alla luce dei chiarimenti i quali verranno forniti dall'Agenzia delle Entrate e dai Ministeri interpellati. Il Ministero della Salute, con nota del 20 febbraio 2019, ha operato un distinguo tra “prodotti disinfettanti” e “prodotti detergenti”, rifacendosi a quanto contenuto nell'art. 2.1 del regolamento (CE) n. 648/2004 in materia di detergenti il quale definisce tali “qualsiasi sostanza o miscela contenente saponi e/o altri tensioattivi destinata ad attività di lavaggio e pulizia laddove per "sostanza" si intendono "gli elementi chimici e loro componenti allo stato naturale o ottenuti mediante un processo di produzione" mentre per "lavaggio" la "pulizia di indumenti, tessuti, piatti ed altre superfici dure e "pulizia" indica "il processo mediante il quale un deposito indesiderato viene staccato da un substrato o dall'interno di un sostrato e portato in soluzione o dispersione”.
I detergenti sono prodotti composti di sostanze chimiche che agiscono fisicamente o meccanicamente per la rimozione di "depositi indesiderati" (sporco), esercitano una mera azione meccanica sugli organismi nocivi rimuovendoli fisicamente dalla superficie trattata ed i quali, nell'ambito di tale funzione, possono anche esplicare azione igienizzante. Tuttavia, attribuire a prodotti detergenti, nel generico contesto delle proprietà igienizzanti ammesse, specifici effetti (ancorchè attraverso azione meccanica) nei confronti di germi e batteri, potrebbe creare nel consumatore una falsa aspettativa verso il prodotto. La presenza di indicazioni sulle modalità di azione del prodotto, aiuta a rendere più chiaro il contesto. Tutti i prodotti che vantano in etichetta un'azione di disinfezione sono classificabili come “biocidi” e sono posti in commercio solo dopo aver ottenuto una specifica autorizzazione in tal senso da parte del Ministero della Salute o della Commissione Europea. Anche i prodotti che riportano l'indicazione del termine “sanitizzante/sanificante”, si considerano rientranti nella definizione di prodotti biocidi e, pertanto, sono sottoposti al relativo regime autorizzativo. La presenza del numero di autorizzazione/registrazione rilasciato dal Ministero della Salute o dalla Commissione Europea, assicura che tali prodotti siano stati sottoposti ad una preventiva valutazione che ne garantisce la sicurezza e l'efficacia nelle condizioni di uso indicate ed autorizzate. I prodotti che riportano in etichetta diciture, segni, pittogrammi, marchi ed immagini i quali, di fatto, riconducono a qualsiasi tipo di attività igienizzante e di rimozione di germi e batteri, senza l'indicazione della specifica autorizzazione di cui sopra, non sono da considerarsi come prodotti con proprietà disinfettanti/biocidi, bensì sono prodotti detergenti ed, in quanto tali, immessi in commercio come prodotti di libera vendita.
Ciò posto, appare evidente come la voce “detergenti disinfettanti per mani” di cui all'art. 124 del d.l. 19 maggio 2020, n. 34, si riferisca ad una categoria di prodotti di fatto inesistente, poiché con il termine disinfettante si indica un prodotto che, per qualificarsi tale, deve essere registrato presso il Ministero della Salute come Presidio Medico Chirurgico (PMC), mentre i prodotti detergenti, nell'ambito della loro funzione, possono anche esplicare azione igienizzante, come meglio chiarito dal Ministero della Salute nella sopracitata nota. Avuta considerazione della ratio della norma (art. 124 d.l. in oggetto), esplicitata anche nella Relazione Illustrativa al d.l. de quo, vale a dire "mitigare gli effetti della pandemia", verrebbe da affermare che, molto probabilmente, la locuzione "detergenti disinfettanti per mani" debba essere intesa come "detergenti e disinfettanti per mani" (in pratica, la norma potrebbe essere il frutto di una frettolosa redazione); in tal caso, sarebbero soggetti ad esenzione Iva anche i prodotti “detergenti” per le mani, non disinfettanti (inquadrabili come gel o soluzioni igienizzanti).
In attesa di chiarimenti da parte dell'Amministrazione finanziaria e da parte del Ministero, al momento le uniche indicazioni provengono dalla Circolare 30 maggio 2020, n. 12, dell'Agenzia delle Dogane Monopoli la quale ha riepilogato, in una tabella alla stessa allegata, i codici di classifica doganale delle merci oggetto dell'agevolazione IVA in questione, ai quali è stato associato in TARIC il Codice Addizionale Q101 da indicare, fino al 31 dicembre 2020, nella casella 33 del DAU.
Si ritiene, pertanto, che i “detergenti disinfettanti per mani” che possano fruire dell'esenzione dall'Iva fino al 31 dicembre 2020 siano, al momento, i prodotti i cui codici TARIC sono quelli indicati nella tabella allegata alla predetta Circolare.
|