In Gazzetta il comunicato del Ministero della Giustizia sulla mancata conversione del d.l. 29/2020

Redazione Scientifica
14 Luglio 2020

Il Ministero della Giustizia ha reso nota la mancata conversione del d.l. n. 29/2020 recante «Misure urgenti in materia di detenzione domiciliare o differimento dell'esecuzione della pena, nonché in materia di sostituzione della custodia cautelare in carcere con la misura degli arresti domiciliari, per motivi connessi...

Il Ministero della Giustizia ha reso nota la mancata conversione del d.l. n. 29/2020 recante «Misure urgenti in materia di detenzione domiciliare o differimento dell'esecuzione della pena, nonché in materia di sostituzione della custodia cautelare in carcere con la misura degli arresti domiciliari, per motivi connessi all'emergenza sanitaria da Covid-19, di persone detenute o internate per delitti di criminalità organizzata di tipo terroristico o mafioso, o per delitti di associazione a delinquere legati al traffico di sostanze stupefacenti o per delitti commessi avvalendosi delle condizioni o al fine di agevolare l'associazione mafiosa o con finalità di terrorismo, nonché di detenuti e internati sottoposti al regime previsto dall'articolo 41-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, nonché, infine, in materia di colloqui con i congiunti o con altre persone cui hanno diritto i condannati, gli internati e gli imputati», a seguito della sua abrogazione da parte dell'art. 1, comma 3, l. n. 70/2020.


Con il comunicato, pubblicato in G.U. del 10 luglio 2020, il Ministero fa sapere che «restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e sono fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto-legge 10 maggio 2020, n. 29.».

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