Caduta del condomino dalle scale prive di corrimano: è responsabile l'amministratore?

Redazione scientifica
15 Luglio 2020

In caso di rovinosa caduta di un condomino dalle scale prive di corrimano, la specifica posizione di garanzia ex art. 40, comma 2, c.p. dell'amministratore non esime il giudice dall'accertare la sussistenza del nesso di causalità, individuando gli elementi che hanno provocato l'evento per poter verificare se, in presenza del corrimano, l'evento lesivo si sarebbe evitato.

Il fatto. Il Giudice di Pace condannava a pena pecuniaria un amministratore per non aver fatto installare il passamano lungo le rampe delle scale del Condominio che collegavano il piano terra e quello interrato dei garage, essendo tali gradini realizzati a zampa d'oca e difformi dal progetto approvato. Proprio da tale rampa di scale, dalla particolare conformazione, era caduta una condomina riportando delle fratture e il Giudice di Pace aveva attribuito la responsabilità per l'accaduto all'amministratore di condominio per la sua specifica posizione di garanzia ex art. 40, comma 2, c.p.. Riformando la decisione, il Tribunale assolveva l'amministratore per non sussistenza del fatto, rilevando che non poteva essergli attribuita la responsabilità relativa alla realizzazione a zampa d'oca delle scale ma solo alla mancata realizzazione del corrimano, posto che tuttavia anche dopo l'installazione dello stesso si era comunque verificata la caduta di altri condomini. Avverso la decisione la condomina caduta propone ricorso in Cassazione lamentando che era stato erroneamente ritenuto che l'installazione del corrimano non avrebbe impedito l'evento.

Verifica del nesso. La Cassazione, ritenendo infondato il ricorso, osserva che l'amministratore di condominio riveste una specifica posizione di garanzia ex art. 40, comma 2, c.p. in forza del quale questi ha l'obbligo di prevenire e rimuovere i pericoli derivanti dalla rovina delle parti comuni, attraverso atti di manutenzione ordinaria e straordinaria. Tale posizione di garanzia, tuttavia, non esime dall'accertare la sussistenza del nesso di causalità, individuando gli elementi che hanno provocato l'evento, per poter verificare se, realizzata la condotta dovuta, l'evento lesivo si sarebbe evitato o meno.
A tal proposito, la Suprema Corte osserva che il Tribunale ha correttamente proceduto a tale valutazione, rilevando che anche con l'installazione del corrimano non vi sarebbe stata certezza circa la mancata verificazione dell'evento.
La Cassazione osserva che nella sentenza impugnata si è chiarito che l'amministratore non era obbligato ad impedire l'uso della scala, essendo questa solo un potenziale pericolo, posto che tale problematica non era mai emersa nelle assemblee condominiali precedenti la caduta della condomina.
Per queste ragioni, il ricorso viene rigettato.

Fonte: dirittoegiustizia.it

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