Scarcerazioni e COVID-19: dopo la l. n. 70/2020 la Consulta restituisce gli atti al Magistrato di sorveglianza di Spoleto
23 Luglio 2020
La Corte Costituzionale ha deciso di restituire gli atti al Magistrato di sorveglianza di Spoleto per verificare se, alla luce delle modifiche introdotte dalla legge 70 del 2020, le questioni di legittimità costituzionale sollevate sull'art. 2 del d.l. n. 29/2020 relativo alle scarcerazioni siano ancora manifestamente infondate.
In attesa del deposito dell'ordinanza, la Corte Costituzionale ha reso nota la decisione di restituire gli atti al Magistrato di sorveglianza di Spoleto per verificare se, alla luce delle modifiche introdotte con l. n. 70/2020, le questioni di legittimità costituzionale sollevate sull'art. 2 del d.l. n. 29/2020 relativo alle scarcerazioni siano ancora non manifestamente infondate.
La norma censurata dal Magistrato di sorveglianza di Spoleto prevede «un meccanismo di periodica rivalutazione, da parte della magistratura di sorveglianza, dei provvedimenti con cui è stata concessa la detenzione domiciliare o il differimento della pena per ragioni legate alla pandemia. La rivalutazione deve essere effettuata sulla base di una serie di pareri e di informazioni che il giudice è tenuto ad acquisire dal Procuratore nazionale antimafia e dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria. Se risulta che non sussistono più le condizioni che hanno giustificato la scarcerazione, questa dev'essere revocata».
Fonte: Diritto e Giustizia
v. MARANDOLA A., D.l. n. 29 del 2020: sollevati i primi dubbi di illegittimità costituzionale |