Deposito del ricorso in Cassazione privo di attestazione: quando si determina l’improcedibilità?

Redazione scientifica
09 Settembre 2020

Il deposito in cancelleria di copia analogica del ricorso per cassazione predisposto in originale telematico e notificato a mezzo PEC senza attestazione di conformità del difensore non ne comporta l'improcedibilità ove il controricorrente depositi copia analogica del ricorso ritualmente autenticata ovvero non abbia disconosciuto la conformità della copia informale all'originale notificatogli. Ove invece il destinatario rimanga solo intimato o disconosca la conformità all'originale della copia analogica non autenticata del ricorso tempestivamente depositata, per evitare l'improcedibilità il ricorrente dovrà depositare l'asseverazione di conformità all'originale della copia analogica sino all'udienza di discussione o all'adunanza in camera di consiglio.

Così con l'ordinanza n. 18596/20, depositata il 7 settembre, con la quale la Cassazione ha ribadito le conseguenze derivanti dalla mancanza di attestazione di conformità nel ricorso.

Nel caso di specie risultava mancante l'attestazione autografa della dichiarazione di conformità all'originale riferita specificamente al ricorso per regolamento di competenza, privo di sottoscrizione autografa, e alla relativa relazione di notifica, essendo indicato nella relazione di notifica e contestuale attestazione di conformità depositata e riferita a tali atti che la stessa è sottoscritta con firma digitale, mentre la sola asseverazione autografa presente in atti è riferita soltanto alla conformità all'originale dell'ordinanza impugnata;

Dichiarando improcedibile il ricorso proposto, i Giudici hanno ribadito il principio secondo cui «il deposito in cancelleria, nel termine di venti giorni dall'ultima notifica, di copia analogica del ricorso per cassazione predisposto in originale telematico e notificato a mezzo PEC, senza attestazione di conformità del difensore della L. n. 53 del 1994, ex art. 9, commi 1-bis e 1-ter, o con attestazione priva di sottoscrizione autografa, non ne comporta l'improcedibilità ove il controricorrente (anche tardivamente costituitosi) depositi copia analogica del ricorso ritualmente autenticata ovvero non abbia disconosciuto la conformità della copia informale all'originale notificatogli del D.Lgs. n. 82 del 2005, ex art. 23, comma 2. Viceversa, ove il destinatario della notificazione a mezzo PEC del ricorso nativo digitale rimanga solo intimato (così come nel caso in cui non tutti i destinatari della notifica depositino controricorso) ovvero disconosca la conformità all'originale della copia analogica non autenticata del ricorso tempestivamente depositata, per evitare di incorrere nella dichiarazione di improcedibilità sarà onere del ricorrente depositare l'asseverazione di conformità all'originale della copia analogica sino all'udienza di discussione o all'adunanza in camera di consiglio».

(Fonte: www.dirittoegiustizia.it)

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