Osservatorio sulla Cassazione – Settembre 2020

La Redazione
13 Ottobre 2020

Torna l'appuntamento mensile con l'Osservatorio, una selezione delle più interessanti sentenze di legittimità depositate nel mese di Settembre.

L'amministratore della società fallita ne è anche creditore e trattiene somme: bancarotta per distrazione

Cass. Pen. – Sez. Feriale – 29 settembre 2020, n. 27132, sent.

L'amministratore o il liquidatore, che sia anche creditore nei confronti della società, e che si appropri di somme per crediti vantati nei confronti della stessa fallita, commette il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione e non preferenziale.

La situazione di emergenza legata al Covid non è forza maggiore e non scrimina l'omesso versamento

Cass. Civ. – Sez. VI-T – 28 settembre 2020, n. 20389, ord.

La società partecipata che si trovi in situazione di illiquidità dovuta alla crisi da Covid-19 non può invocare la scriminante della forza maggiore, in relazione all'omesso versamento di tributi, se non ha adottato tutte le misure necessarie a superare l'evento negativo: la società che non abbia risorse per far fronte ai propri impegni e che non venga sostenuta dai propri soci è tenuta a modificare o interrompere la gestione caratteristica, ovvero compiere operazioni straordinarie, se non, persino, doverosamente ricorrere a una procedura di crisi se non di insolvenza; ovvero ancora – trattandosi di società a partecipazione pubblica – ove emergano uno o più indicatori di crisi aziendale, l'organo amministrativo è tenuto ad adottare senza indugio i provvedimenti necessari al fine di prevenire l'aggravamento della crisi attraverso un idoneo piano di risanamento.

Bancarotta: anche il giudice dell'esecuzione può rideterminare la durata delle pene accessorie

Cass. Pen. – Sez. I – 16 settembre 2020, n. 26601, sent.

In tema di reati societari, anche al giudice dell'esecuzione è consentito procedere alla rideterminazione della durata delle pene accessorie, inflitte con sentenza definitiva, quando ne sia richiesto l'adeguamento alla sopravvenuta modifica della disciplina normativa per effetto dell'intervento di una sentenza pronunciata dalla Corte costituzionale.

La notifica telematica del rigetto del reclamo avverso la dichiarazione di fallimento e fa decorrere il termine breve

Cass. Civ. – Sez. VI-1 – 14 settembre 2020, n. 19006, ord.

La notifica del testo integrale della sentenza reiettiva del reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, effettuata ai sensi dell'art. 18, comma 13, l.fall., dal cancelliere mediante posta elettronica certificata (PEC), ex art. 16, comma 4, D.L. n. 179/2012, è idonea a far decorrere il termine breve per l'impugnazione in Cassazione ex art. 18, comma 14, l.fall.

Concordato e sospensione del rimborso del credito IVA

Cass. Civ. – Sez. Trib. – 11 settembre 2020, n. 18837, ord.

In tema di rimborso del credito IVA, ove il credito di rivalsa insorga in corso di concordato preventivo, la modifica della base imponibile, su cui calcolare la detrazione, è anticipata al momento dell'omologazione, sicché, stante la ragionevole certezza del mancato pagamento integrale del credito, il committente può portare a credito l'IVA, conseguente all'esercizio delle detrazioni, nei limiti di quanto assolto in sede di rivalsa sulle fatture di acquisto ricevute, sulla base dell'importo risultante dalla proposta concordataria omologata e non di quello indicato nelle fatture ricevute dai prestatori.

Domanda di ammissione di crediti simulati e truffa: c'è concorso apparente di reati

Cass. Pen. – Sez. V – 10 settembre 2020, n. 25836, sent.

Sussiste un concorso apparente, e non formale, tra il delitto fallimentare di cui all'art. 232 l.fall. e la truffa, in caso di condotta consistente nell'aver presentato una domanda di ammissione al passivo di un credito che era emerso essere stato fraudolentemente simulato mediante cessioni del medesimo, a partire dall'originario creditore, irreperibile o non più esistente, ottenendo il pagamento di due rate del complessivo credito e l'approvazione da parte degli organi dell'amministrazione straordinaria al versamento di una terza rata. Il patrimonio della società in amministrazione straordinaria è unico e tutto destinato alla garanzia dei creditori della società, della massa e dei creditori dell'amministrazione stessa.

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