Congedo parentale al marito anche quando la moglie non lavora

07 Ottobre 2015

La sentenza si occupa di interpretare le direttive 96/34/CE, concernente l'accordo quadro sul congedo parentale e 2006/54/CE, riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego.

La sentenza si occupa di interpretare le direttive 96/34/CE, concernente l'accordo quadro sul congedo parentale e 2006/54/CE, riguardante l'attuazione del principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego. Secondo la Corte, tali direttive devono essere interpretate nel senso che ostano a una normativa nazionale che neghi il diritto al congedo parentale a un dipendente pubblico quando la moglie non lavori o non eserciti alcuna professione. Infatti, in forza dell'art. 3 direttiva 2006/54, una disposizione nazionale come quella contestata nella causa principale, lungi dall'assicurare nella prassi applicativa la parità tra gli uomini e le donne nella vita lavorativa, è tale da perpetuare una distribuzione tradizionale dei ruoli, mantenendo gli uomini in un ruolo sussidiario rispetto a quello delle donne per quanto riguarda l'esercizio della funzione genitoriale.

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