Molestie sessuali da parte di un dipendente pubblico su minori di sesso maschile ed effetti della direttiva 2000/78/CE

31 Gennaio 2019

L'art. 2 della direttiva 2000/78/CE si propone di fissare un quadro generale per garantire ad ogni individuo la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, offrendo una protezione efficace contro le discriminazioni fondate, tra l'altro, sugli orientamenti sessuali.

L'art. 2 della direttiva 2000/78/CE si propone di fissare un quadro generale per garantire ad ogni individuo la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, offrendo una protezione efficace contro le discriminazioni fondate, tra l'altro, sugli orientamenti sessuali. Tale disposizione si applica a decorrere dal 3 dicembre 2003, successivamente alla scadenza del termine di trasposizione, anche agli effetti futuri di un provvedimento disciplinare definitivo, adottato, anteriormente all'entrata in vigore della direttiva, per tentate molestie sessuali da parte di un dipendente pubblico su minori di sesso maschile. Il giudice nazionale ha dunque l'obbligo di riesaminare, a partire da tale periodo, non la sanzione disciplinare definitiva con cui è stato disposto il collocamento a riposo anticipato del dipendente, bensì la decurtazione dell'importo della pensione, al fine di determinare il quantum che sarebbe spettato in assenza di qualsiasi discriminazione fondata sull'orientamento sessuale.

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