Grandi Stazioni Retail S.p.A. è soggetta alle norme sul diritto di accesso di cui alla L. n. 241/1990

Grandi Stazioni Retail S.p.A. non può ritenersi in assoluto sottratta, in ragione della sua completa privatizzazione, alla disciplina del diritto di accesso di cui agli artt. 22 e ss. della l. n. 241 del 1990, quanto meno con riguardo a quella parte della sua attività che è assoggettata ai poteri regolatori e, prima ancora, istruttori dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti che, sulla base dell'art. 13, comma 2, del d.lgs. 15 luglio 2015, n. 112 (attuazione della Direttiva del 21 novembre 2012, n. 2012/34/UE) ha competenza regolatoria in tema di criteri per l'equa determinazione dei canoni di locazione delle aree, ivi comprese le cc.dd. postazioni “lounge”, concesse alle imprese ferroviarie interessate, dalla società che gestisce la stazione ferroviaria. Dunque, Grandi Stazioni Retail S.p.A., in quanto soggetta ai suddetti poteri regolatori e in quanto tenuta a fornire all'Autorità di Regolazione le informazioni e i documenti ritenuti dalla stessa utili a tale scopo, si inserisce in un ambito procedimentale certamente connotato in senso pubblicistico ed autoritativo, il quale attrae a sé e condiziona l'attività imprenditoriale di G.S. Retail nella gestione delle postazioni in discorso. In questo senso, la predetta Società è sì un soggetto pienamente privatizzato ma, nel contempo, chiamato a svolgere un' “attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o comunitario.”; profilo che comporta l'assoggettamento di Grandi Stazioni Retail S.p.A. alle norme sul diritto di accesso di cui agli artt. 22 e ss. della citata l. n. 241/1990.