Maternità surrogata e fecondazione eterologa: la Consulta esorta il legislatore ad intervenire

Redazione Scientifica
02 Febbraio 2021

All'esito della camera di consiglio del 28 gennaio 2021, la Corte Costituzionale ha richiamato l'attenzione del legislatore sul tema della tutela del bambino nato all'estero tramite maternità surrogata e dei minori nati da una coppia di donne mediante fecondazione eterologa.

Durante la camera di consiglio di ieri, la Consulta ha esaminato le questioni di legittimità sollevate dalla Cassazione sull'impossibilità di riconoscere in Italia, per contrasto con l'ordine pubblico, un provvedimento giudiziario straniero che attribuisce lo stato di genitori a due uomini italiani uniti civilmente, che abbiano fatto ricorso alla tecnica della maternità surrogata. L'ufficio stampa ha fatto sapere che la questione è stata dichiarata inammissibile e che la Corte «fermo restando il divieto penalmente sanzionato di maternità surrogata, ha ritenuto che l'attuale quadro giuridico non assicuri piena tutela agli interessi del bambino nato con questa tecnica. Poiché, a questo fine, sono prospettabili differenti soluzioni, la Corte ha ritenuto, allo stato, di non poter intervenire, nel doveroso rispetto della discrezionalità legislativa, ma ha anche affermato la necessità di un intervento del legislatore».

La Corte Costituzionale, nella medesima camera di consiglio di ieri, ha esaminato anche la questione di legittimità costituzionale relativa al riconoscimento dello status di figli per i bambini nati mediante procreazione medicalmente assistita eterologa, praticata all'estero da due donne. Nel sollevare la questione, il Tribunale di Padova ha sottolineato il vuoto normativo in tema di tutela per il minore in caso di una situazione conflittuale della coppia, situazione che rende impraticabile il ricorso all'adozione non legittimante.
Nello specifico, la Corte ha dichiarato inammissibile. Infatti, «in assenza di una disciplina applicabile al caso concreto, la Corte ha ritenuto, allo stato, di non intervenire ed ha rivolto un forte monito al legislatore affinché individui urgentemente le forme più idonee di tutela dei minori, anche alla luce delle fonti internazionali ed europee».

Le motivazioni delle due pronunce verranno rese note nelle prossime settimane.

Fonte: dirittoegiustizia.it

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