Valida la notifica a mezzo PEC delle cartelle di pagamento con firma digitale "PAdES"

Redazione scientifica
19 Febbraio 2021

La CTR Lazio ha ribadito tale principio richiamando il più recente orientamento della Corte di legittimità sull' “ammissibilità” ed “equivalenza” tra le firme digitali di tipo “CadEs” e di tipo “PaDes”.

Una s.r.l. chiedeva di annullare la sentenza con cui la Commissione Tributaria Provinciale di Roma aveva rigettato il suo ricorso avverso alcune cartelle di pagamento emesse dall'Ente della Riscossione, deducendo la erroneità della decisione per aver ritenuto che tali cartelle fossero state ritualmente notificate.

La Commissione Tributaria Regionale ha ritenuto infondata l'eccezione, rilevando che in relazione alla notifica a mezzo PEC di un documento in formato PDF con firma digitale PAdES (nel caso di specie, due delle cartelle esattoriali), la Suprema Corte ha stabilito che "In tema di processo telematico, a norma dell'art. 12 del decreto dirigenziale del 16 aprile 2014, di cui all'art. 24 del D.m. n. 44/2011 - Ministero della Giustizia -, in conformità agli standard previsti dal Regolamento UE n. 910/2014 ed alla relativa decisione di esecuzione n. 1506/2015, le firme digitali di tipo "CAdES" e di tipo "PAdES" sono entrambe ammesse e equivalenti, sia pure con le differenti estensioni ".p7m" e ".pdf". Tale principio di equivalenza si applica anche alla validità ed efficacia della firma per autentica della procura speciale richiesta per il giudizio in Cassazione, ai sensi degli artt. 83 comma 3 c.p.c., 18 comma 5 del D.m. n. 44/ 2011e 19-bis, commi 2 e 4, del citato decreto dirigenziale". (Cass. civ., sez. un., 27 aprile 2018, n. 10266).

Nel caso di specie, a parere della CTR, le notifiche delle cartelle di pagamento a mezzo PEC risultano rituali e legittime.

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