Notificazione a mezzo PEC della cartella di pagamento: difetto di attestazione di conformità e irritualità della notificazione

Redazione scientifica
04 Marzo 2021

Nella pronuncia in commento la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia esamina le eccezioni sollevate dall'appellante riguardanti la notificazione a mezzo PEC della cartella di pagamento.

La società M. S.r.l. impugnava l'estratto di ruolo indicante l'esistenza di 14 cartelle di pagamento, denunciando l'omessa notificazione delle cartelle, nonché il difetto di prova del contenuto integrale delle cartelle e del collegamento tra le stesse e la relazione di notifica.

Si costituiva in giudizio l'Agenzia delle Entrate eccependo l'inammissibilità del ricorso, assumendo la regolare notifica delle cartelle e contestando la fondatezza delle domande. Con sentenza la Commissione Tributaria Provinciale ha rigettato il ricorso.

Proponeva appello la Società M. S.r.l., affidandolo a tre motivi di impugnativa. Con il terzo motivo l'appellante contestava il fatto che le notifiche effettuate in via telematica risultassero da documenti privi dell'attestazione di conformità, che non risultava allegato estratto INI-PEC, né la ricevuta di accettazione e il file risultava allegato in formato pdf., mancando la firma digitale, sia in formato Cades che in formato Pades.

La Commissione Tributaria Regionale rigetta l'appello, riportandosi alle motivazioni della sentenza resa dalla CTP di Milano.

Sull'eccezione relativa al difetto di attestazione di conformità, i giudici richiamano l'orientamento consolidato secondo cui “l'art. 2719 c.c., che esige l'espresso disconoscimento della conformità con l'originale delle fotocopie fotografiche o fotostatiche, si applica tanto al disconoscimento della conformità della copia al suo originale, quanto al disconoscimento dell'autenticità di scrittura o di sottoscrizione e, nel silenzio della norma in merito ai modi e ai termini in cui i due disconoscimenti debbano avvenire, è da ritenere applicabile ad entrambi la disciplina di cui agli artt. 214 e 215 c.p.c.”. Conseguentemente, la copia fotostatica non autenticata si ha per riconosciuta, tanto nella sua conformità all'originale quanto nella scrittura e sottoscrizione, se la parte comparsa non la disconosce, in modo specifico ed inequivoco, alla prima udienza o nella prima risposta successiva alla sua produzione (Cass. civ., sez. II, ord., 16 gennaio 2018, n. 882). Applicando tale principio al caso di specie, la Commissione Tributaria Regionale rileva come difetti il requisito della specificità, posto che la ricorrente ha dichiarato genericamente di disconoscere la sottoscrizione prodotta in copia”.

Per quanto riguarda le censure riguardanti l'irritualita della notifica a mezzo PEC delle cartelle di pagamento, osserva la Commissione che per tredici delle quattordici cartelle impugnate, l'Ufficio aveva versato in atti documentazione idonea (file in formato .eml contenenti le ricevute di avvenuta consegna della PEC) a dimostrarne l'avvenuta notificazione a mezzo PEC. Tale modalità notificatoria risulta aderente alla previsione normativa, la notificazione deve intendersi ritualmente avvenuta.

Per questi motivi la Corte rigetta l'appello confermando, per l'effetto, la sentenza appellata.

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