Sulla differenza tra lavori in economia e cottimo fiduciario

Francesca Cernuto
19 Aprile 2021

Integrano l'ipotesi di lavori in economia, e non soggiacciono alla disciplina del cottimo fiduciario ex art. 125 d.lgs. 163/2006, quelle opere di valore esiguo e prive di autonomia che sono già contemplate all'interno di un contratto principale. Tali lavorazioni, proprio in ragione delle loro peculiari caratteristiche, vengono ordinate direttamente dalla Direzione Lavori, non necessitano della sottoscrizione di un apposito contratto poiché non costituiscono una variante ai sensi dell'art. 132 d.lgs. 163/2006, e non presuppongono l'iscrizione di riserva in contabilità. La disciplina applicabile si ricava dall'art. 178 d.P.R. 207/2010, che annovera tali lavorazioni tra quelle rientranti nel quadro economico allegato al progetto, e dal successivo art. 186 del medesimo Regolamento che prescrive in capo alla Direzione Lavori la verifica della corrispondenza tra fattura emessa e preventivo presentato dall'operatore economico, posponendo la contabilizzazione di tali opere al loro integrale pagamento.

Il caso. Una società ottiene il rilascio di un provvedimento monitorio da parte del Tribunale di Viterbo per il pagamento di una fattura emessa nei confronti della ASL a fronte dell'avvenuta esecuzione di lavorazioni in economia, commissionate alla medesima ricorrente in quanto già affidataria di un contratto di appalto di lavori.

L'Azienda Sanitaria Viterbese interpone opposizione, chiedendo la revoca del ridetto decreto ingiuntivo ed opponendosi alla concessione della provvisoria esecutorietà ex art. 648 c.p.c., sul rilievo che le lavorazioni e la conseguente fattura sarebbero prive di autorizzazione da parte dell'Amministrazione e non sorrette da alcun rapporto contrattuale, con la conseguenza che le stesse avrebbero dovuto formare quanto meno oggetto di riserva.

Di contro, l'operatore economico sostiene che, stante il loro valore assai esiguo (di poco superiore a € 10.000,00 a fronte del contratto di appalto principale pari ad oltre un milione di euro), le lavorazioni in parola rientrano tra quelle opere di dettaglio necessarie alla corretta esecuzione dell'appalto e per cui è prevista la fatturazione ai sensi dell'art. 186 d.P.R. 207/2010, ossia con contabilizzazione successiva al pagamento. Ne consegue che i lavori in parola sono stati legittimamente e correttamente ordinati da D.L. e RUP al di fuori della procedura di cottimo fiduciario ex art. 125 d.lgs. 163/2006 e senza necessità di apposita ulteriore sottoscrizione contrattuale.

Peraltro, ad avviso della stessa società, l'art. 186 del regolamento dei contratti pubblici, nel posporre la contabilizzazione di tali lavori al loro pagamento, esclude che vi sia un atto idoneo a ricevere l'iscrizione di apposita riserva, con ciò risultando infondata anche l'ulteriore eccezione sollevata dall'Amministrazione.

La differenza tra lavorazioni in economia e cottimo fiduciario. Il Tribunale di Viterbo, nel pronunciarsi positivamente sull'istanza di concessione di provvisoria esecutorietà proposta dall'operatore economico ai sensi dell'art. 648 c.p.c., rileva che la fattura oggetto del decreto ingiuntivo è stata emessa a titolo di lavorazioni in economia e che il certificato di collaudo non solo accertava l'esecuzione di tali opere, ma dava anche conto dell'avvenuta trasmissione da parte dell'esecutore del computo metrico estimativo.

Nella ricostruzione del quadro normativo applicabile, il Giudice si sofferma sull'art. 178 d.P.R. 207/2010 che annovera i lavori in economia nel fondo a disposizione delle stazioni appaltanti per come risultante dal quadro economico accluso al progetto approvato, nonché sull'art. 132 d.lgs. 163/2006 che esclude dalle varianti in corso d'opera quelle lavorazioni ordinate direttamente dalla Direzione Lavori e di valore non superiore al 5% dell'importo contrattuale originario.

Nel caso di specie, i lavori in economia – di valore inferiore al 5% dell'importo originario del contratto - non solo sono stati originariamente previsti nel quadro economico iniziale ma sono stati anche confermati in quello finale, nonché contabilizzati in sede di collaudo senza alcuna contestazione da parte della stazione appaltante, che pure sarebbe stata legittimata in tal senso dall'art. 234 d.P.R. 207/2010.

Da ultimo, è pacifica l'avvenuta trasmissione alla D.L. dell'apposito preventivo da parte dell'operatore economico, risultando così integrata anche l'ulteriore condizione che fonda il diritto al pagamento dell'esecutore ai sensi dell'art. 186 d.P.R. 207/2010, non essendo necessaria alcuna apposita sottoscrizione contrattuale né l'esperimento di una procedura di cottimo fiduciario ai sensi dell'art. 125 d.lgs. 163/2006.

Conclusioni. I lavori in economia costituiscono una particolare tipologia di opere di dettaglio e di valore esiguo all'interno di un contratto principale che, ordinate dalla D.L, non presentano autonomia e, pertanto, non sono sottoposte alla disciplina del cottimo fiduciario ai sensi dell'art. 125 d.lgs. 163/2006 e non devono essere oggetto di ulteriore sottoscrizione contrattuale tra le parti affinché sorga il diritto al pagamento dell'esecutore.

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