La risposta dell'Agenzia delle Entrate su accordi di ristrutturazione e note di variazione IVA
14 Maggio 2021
L'Agenzia delle Entrate con risposta ad interpello n. 340/2021 in tema di note di variazione IVA nell'ambito degli accordi di ristrutturazione chiarisce che il dies a quo a decorrere dal quale ciascun creditore può legittimamente procedere all'emissione della nota di variazione ex art. 26, comma 2, d.P.R. 633/1972, diversamente dalle procedure concorsuali, va individuato in quello della omologazione degli accordi di ristrutturazione dei debiti. Inoltre il cessionario/committente a fronte di note di variazione regolarmente emesse: a) non è tenuto alla sola registrazione delle stesse, ma occorre procedere anche al riversamento della relativa imposta all'Erario e b) fatta salva l'eventualità in cui ricorra una delle ulteriori ipotesi indicate nell'art. 26, citato, è esonerato dall'obbligo di registrazione delle note conseguenti agli stralci previsti negli accordi qualora i documenti di rettifica risultino emessi prima del decorso del dies a quo, ovvero dopo il decorso del termine previsto dall'art. 19, comma 1, d.P.R. 633/1972.
L'Agenzia delle Entrate nel parere tratteggia il quadro normativo di riferimento (art. 26 dPR 633/1972 e art. 182 bis L. fall.) ed evidenzia che, pur in un contesto di crescente valorizzazione dell'istituto dell'accordo di ristrutturazione dei debiti da parte del legislatore (in questo senso anche il Codice della crisi d'impresa) e di un suo progressivo avvicinamento alle "procedure concorsuali", permangono significative differenze e peculiarità, che vengono illustrate in relazione ai quesiti posti dalla società istante.
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